Addio a Pete Seeger, icona del folk mondiale

Il cantautore folk Pete Seeger è morto ieri sera, a 94 anni, in un ospedale a New York dopo sei giorni di ricovero. A darne la notizia è stato il nipote del cantante Kitama Cahill-Jackson che ne ha dato conferma al New York Times. Seeger è stato un simbolo del folk mondiale, unendo l'amore per la musica a un costante attivismo civile che ne ha fatto uno dei cantori del cambiamento sociale, convinto com'era che l'azione politica andasse di pari passo con quello che cantava. Autore di brani di successo, soprattutto negli anni 40 e 50, Seeger riprese anche importanti canzoni della tradizione popolare americana riportandoli in auge e facendone dei veri e propri inni (come successo, per esempio, per "We Shall Overcome" che adattò da vecchi spirituals). In prima linea nelle marce di protesta per il lavoro tra il 40 e i 50, fu attivissimo anche quando si trattò di protestare contro la guerra in Vietnam negli anni '60 e per la causa ambientalista fino a cantare anche per "Occupy Wall Street".
Seeger è stato coautore di brani come "If I Had a Hammer", "Turn, Turn, Turn" (che fu portata al successo dai The Byrds che ne fecero una numero 1), "Where Have All the Flowers Gone" e "Kisses Sweeter Than Wine". Nel 1948 Seeger suonò nei The Weavers, assieme a Lee Hays, Ronnie Gilbert e Fred Hellerman pubblicando successi come Goodnight Irene", "Tzena, Tzena" e "On Top of Old Smokey", ma fu autore, nella sua lunghissima carriera di oltre 100 album
Il cantante folk ha ispirato tantissimi artisti tra cui Bob Dylan e Don McLean, ma nel 2006 fu Bruce Springsteen a omaggiarlo con un album, “We Shall Overcome: The Seeger Sessions" tratto dal repertorio tradizionale del cantante e nel 2009 suono per il discorso inaugurale di Obama una canzone di un altro mito del folk mondiale "This Land Is Your Land” di Woody Guthrie con cui lo stesso Seeger suono in giro per l'America.