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Addio a Joni Sledge delle Sledge Sisters, autrici dell’inno “We Are Family”

Joni Sledge, una delle quattro sorelle che negli anni 70 formarono le Sledge Sisters, autrici della hit “We are family” è morta la scorsa notte.
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Joni Sledge (Getty Images)
Joni Sledge (Getty Images)

Joni Sledge, che assieme alle sue sorelle formava le Sledge Sister, autrici dell'inno "We Are Family" è morta la scorsa notte all'età di 60 anni, come ha confermato un rappresentante della band, che ha specificato che la donna è stata trovata morta nell'appartamento in cui viveva, a Phoenix, dall'ufficio stampa Biff Warren. per il momento non sono ancora note le cause della morte, ma pare che la cantante non fosse malata: "Da ieri, un intorpidimento è calato sulla nostra famiglia. Vi ringraziamo per le vostre preghiere arrivate a seguito della perdita di nostra sorella, madre, zia, nipote e cugina" si legge in un comunicato stampa della famiglia.

Le origini delle Sledge Sisters

Il gruppo nacque nel 1971 quando le sorelle Debbie, Kim, Kathy e Joni, ovviamente, decisero di provare a fare musica; erano a Philadelphia, dove risiedevano, e ci misero un sacco di tempo per riuscire ad ottenere il successo. Passarono vari anni, infatti, in cui lo sforzo non corrispose alla notorietà e tutte le ragazze pensarono di mollare e darsi ad altre attività: "Tutte e quattro eravamo nel mondo della musica da otto anni ed eravamo frustrate – come spiegò Joni in un'intervista al Guardian -. Ci dicevamo ‘Beh, forse dovremmo pensare di andare al college e diventare semplicemente avvocati o qualsiasi cosa non abbia a che vedere con la musica', era veramente dura".

Il successo di "We Are Family"

Fu l'incontro con Bernard Edwards e Nile Rodgers degli Chic a svoltare loro la carriera. I due musicisti produssero il loro album "We Are Family" e da lì arrivò la loro prima hit, "The greatest dancer" (ripresa anni dopo da Will Smith per il suo successo "Getting Jiggy Wit It"), che entrò in top 10 nel maggio del 1979, ma qualche mese dopo arrivò la canzone che svoltò definitivamente la loro carriera, la title track dell'album, una canzone il cui ritornello oggi tutti saprebbero canticchiare e nel tempo rimase come inno per le donne, cantando l'unione tra sorelle. L'album e la canzone vendettero oltre un milione di copie, raggiungendo l'apice della carriera – che pure le vide tornare in  classifica con "My Guy", cover di Mary Wells -, e non riuscendo più a tornare a quei livelli. Il gruppo continuò, comunque, a fare musica, come trio, dopo l'abbandono di Kathy.

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