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Addio a Claudio Rocchi, testimone entusiasta del rock psichedelico italiano

Era malato da tempo Claudio Rocchi, musicista, attivista, poeta e testimone entusiasta del rock underground italiano. Se ne va dopo che in questi ultimi anni una lunga malattia lo aveva indebolito, senza però togliergli il buonumore.
A cura di Francesco Raiola
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La malattia degenerativa alle ossa che lo aveva colpito non aveva tolto, almeno virtualmente, il sorriso e l'enorme voglia di fare a Claudio Rocchi, musicista italiano, prima protagonista della musica rock italiana con gli Stormy Six, poi con una carriera solista, senza dimenticare quella da conduttore radiofonico (Per voi giovani, Pop Off, Radio Starship, Ognidove, Margherite, storia e sogni, Chi, cosa, dove, quando), poeta e attivista.

Oggi è arrivata la notizia della morte del musicista.

Protagonista sin dagli anni 60 soprattutto nella scena underground, Rocchi aveva vissuto appieno tutto il rock italiano ed era sicuramente uno dei musicisti più curiosi e entusiasti del panorama italiano. Oltre al rock e alla psichedelia il musicista milanese si era avvicinato al buddismo e aveva vissuto quindici anni con gli Hare Khrisna (oltre a realizzare una radio in Nepal). Aveva pubblicato In alto, il suo ultimo album solista (per la storica etichetta "Cramps"), nel 2011 e, lo stesso anno, Claudio Rocchi & Effervescent Elephants (per la Psycho Out), per poi gettarsi completamente, assieme a Gianni Maroccolo (Litfiba, Csi, Marlene Kuntz), nel progetto musicale in crowdfunding "vdb23/nulla è andato perso". "Un cantastorie visionario e un menestrello psichedelico" si era definito lui stesso in una bella e lunga intervista di qualche anno fa a Libero. Intervista in cui ripercorreva la sua vita, o, per meglio dire, le sue vite: «Dalla nascita ai 15 anni “studente”. Dai 15 ai 29 “aspirante pop star”. Dai 29 ai 49 “aspirante santo”. Dai 49 a oggi  “ritorno nel mondo”. La prossima è  “aspirante artista di grande successo”».

Su Facebook, poco meno di un mese fa, il musicista aveva aggiornato i suoi fan sulla sua salute, dopo una ventina di giorni di silenzio e aveva corretto il numero delle proprie vite:

Poi arrivò la sesta. Una grave malattia degenerativa alle ossa mi faceva di fatto malato terminale pur continuando io di fatto, tra stampelle e bastoni, a fare finta di niente e guidare in su per mari e autostrade a fare i miei concerti. Eccoci infine alla settima vita. La vivo da 20gg o poco più e tutto è successo in meno di 12 ore. Un crollo vertebrale ha determinato un'invasione del midollo spinale e di fatto ho perso l'uso delle gambe. Ho sentito risalire forte da dentro una risata incontenibile accompagnata dalla domanda: "Ma cazzo, non era sufficiente così? Pure paraplegico ora?

Un Rocchi che sembrava comunque rispondere bene alla malattia che lo stava indebolendo giorno dopo giorno, spiegava come questa si stesse evolvendo, cosa l'aveva colpito in quei venti giorni di silenzio, ma raccontava, soprattutto, la sua voglia di non fermarsi e andare avanti nell'ultimo progetto in cui aveva gettato anima e cuore.

Adesso, dopo vari accertamenti a tutto campo, il quadro clinico è fissato. Patologia non reversibile che innesta la perdita d'uso degli arti inferiori sulla patologia ossea degenerativa. Sono ultra fragile, e devo stare praticamente a letto evitando movimenti di ogni genere che potrebbero, nel caso di un'invasione midollare più alta del D11 odierno, pregiudicare anche l'uso degli arti superiori. Non male, vero, per mettere alla prova il buonumore?
Sappiate che il buonumore tiene, la Coscienza pure e il libro è iniziato stamane.

Stavo lavorando a progetti molto interssanti e li sto comunque portando avanti in queste condizioni. Quattro puntate Tv per RAI5 sulla mitica "Per Voi Giovani" ed il Festival Per Voi Giovani all'Auditorium Parco della Musica a Roma tra il 19 e il 26 giugno. Non potrò esserci di persona ma la mostra fotografica, la rassegna del cinema Rock, la storia dell'Editoria musicale di quegli anni, una serie di serate d'ascolto condotte da noti media men ed un convegno introduttivo di studio guidato da Renzo Arbore ci saranno tutti. Così come i concerti del 24/25, Osanna/Banco del Mutuo Soccorso, Museo Rosenbach/Premiata Forneria Marconi"

Paralava dei suoi progetti, quindi, di quello che stava facendo, di quello che avrebbe dovuto fare e di quello che, invece, non avrebbe potuto più fare, come il concerto che avrebbe dovuto tenere all'Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 giugno assieme a Maroccolo e Battiato: "(…) confido certo che Franco sappia come sempre comunque riempire di significati straordinari la serata con la sua musica".

Non si sa quanta e quale Italia piangerà la morte di Rocchi. Quello che è certo è che la musica, senza dubbio, perde uno dei suoi personaggi più affascinanti, uno sperimentatore, con tutto quello che questo comporta. Ora rimarranno i suoi dischi, i suoi progetti e questo "vdb23/nulla è andato perso", che ha raggiunto e superato le aspettative e gli obiettivi che il duo si era fissato su MusicRaiser. Quello che forse non riusciremo a leggere sarà "La settima vita", l'autobiografia che stava scrivendo proprio sulla scia dell'entusiasmo per il crowdfunding che questo progetto con Maroccolo gli aveva dato.

Paura della morte?
«Assolutamente no, non esiste».

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