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Paul Simon ha annunciato di aver perso l’udito dall’orecchio sinistro dopo Seven Psalms

Il cantautore 81enne Paul Simon ha rivelato di aver perso quasi completamente l’udito dall’orecchio sinistro, a una settimana dalla pubblicazione di Seven Psalms.
A cura di Vincenzo Nasto
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Paul Simon, foto di LaPresse
Paul Simon, foto di LaPresse

In un'intervista al quotidiano inglese Times, il cantautore Paul Simon ha rivelato di aver quasi perso completamente l'udito dall'orecchio sinistro. Simon, che lo scorso weekend aveva pubblicato il suo nuovo album Seven Psalms, ha anche messo in dubbio la possibilità di ritornare a esibirsi dal vivo. Rispetto alla sua decisione, peserebbe anche l'assenza di una volontà precisa nell'esibirsi anche in brani del passato: "Ci sono canzoni che mi piacciono, ma a un certo punto del tour penso: ma che cazzo stai facendo, Paul? Ad esempio You Can Call Me Al. Pensavo: che stai facendo? State diventando una cover band di Paul Simon. Dovreste tornarvene a casa".

La perdita dell'udito e il periodo Covid-19

Durante l'intervista al Times, Paul Simon, 81 anni, ha raccontato di com'è avvenuta la perdita dell'udito, una consapevolezza che pian piano si è fatta strada nella sua quotidianità: "All’improvviso ho perso buona parte dell’udito nell’orecchio sinistro, nessuno sa spiegarselo, ogni cosa è diventata difficile". Un processo per cui, anche dopo mesi dalla registrazione del suo ultimo album Seven Psalms, ha portato il cantautore a riflettere sul suo futuro musicale, già indebolito dal periodo pandemico, che ha visto anche la scomparsa di due colleghi come Jeff Beck e Gordon Lightfoot: "Dal Covid 19 ne sono uscito fisicamente indebolito. In questi ultimi due anni le ho prese. Per la mia generazione il tempo è scaduto".

L'ultimo album Seven Psalms e la ricerca della fede

Un aspetto della sua vita che appare chiaramente in Seven Psalms, in cui per la prima volta, il cantautore ottantunenne ha discusso sul senso della morte e sull'eredità che ha lasciato sulla terra. Una delle domande ricorrenti nella narrativa dell'album è su ciò che accadrà dopo la scomparsa, con l'artista che è arrivato a chiedersi il senso della fede e il ruolo della religione all'interno della società. Ad accompagnarlo in Wait, una delle ultime tracce del progetto, la cantautrice e moglie Edie Brickell, l'unica collaborazione del disco. Seven Psalms potrebbe rappresentare il testamento musicale del cantante, un messaggio agli ascoltatori che potrebbe non arrivare mai su un palco.

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