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Taranto perde il concertone del Primo Maggio, per ora: “No a strumentalizzazioni politiche”

Quest’anno il concertone del Primo Maggio di Taranto non si farà, ma è solo un arrivederci, come hanno comunicato gli organizzatori che hanno preferito evitare strumentalizzazioni politiche nell’anno in cui, nella città dell’Ilva, si tengono le elezioni.
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Credits "Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti"
Credits "Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti"

Quest'anno il concertone del Primo Maggio a Taranto non si farà a causa delle elezioni che si terranno nella città pugliese: "Un segnale forte alla politica perché non faccia di questa manifestazione uno strumento per l’imminente campagna elettorale pro o contro qualcuno. Un segnale forte alle forze oscure di questa città pronte a utilizzare per scopi elettorali e politici tutto ciò che ruota intorno a #unomaggiotaranto" scrive in un lungo comunicato stampa il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, che organizza l'evento dal 2013 e che in pochi anni ha fatto di Taranto la vera alternativa a Roma, dove da anni il concertone del Primo Maggio organizzato dai sindacati è un vero e proprio evento che unisce musica e istanze dei lavoratori. La città in cui ha sede l'Ilva è da anni un vero e proprio simbolo del male che affligge l'Italia e per questo un simbolo per tutto ciò che ha a che fare col lavoro: da anni, quindi, molti artisti – ma anche personaggi legati al lavoro, all'economia, alla società civile – avevano preferito far sentire la propria voce e musica sul palco allestito al Parco Archeologico delle Mura Greche:

La quinta edizione di #unomaggiotaranto non si farà, almeno per quest’anno. È quindi un arrivederci, non un addio. Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti ha ragionato a lungo sull’opportunità di organizzare anche nel 2017 il più grande evento musicale e di lotta dal basso del Sud Italia, maturando infine una decisione sofferta ma necessaria visto il particolare momento storico che sta vivendo Taranto.

Il Comitato rivendica la propria coerenza e la libertà e non vuole farsi tirare per la giacchetta dalla Politiche che strumentalizzerebbe l'evento per cause politiche:

Un segnale forte alla città perché quando si spengono le luci, finito lo show e pulito il parco (poi nuovamente abbandonato dall’amministrazione comunale) il Comitato non resti solo a combattere per i restanti 364 giorni contro le ingiustizie di questo territorio. Perché Taranto siamo tutti noi! Un segnale forte a questa amministrazione comunale da noi sempre osteggiata, che l’anno scorso ha permesso coscientemente l’abusivismo con una mancanza di controllo da parte delle autorità preposte. Impossibile non ricordare lo sciopero della polizia municipale indetto casualmente proprio la giornata del Primo Maggio e che ha provocato gravissime ripercussioni economiche sulla manifestazione. Ma soprattutto un segnale forte lo dobbiamo dare a noi stessi per quello che siamo riusciti a fare e per quello che saremo capaci di fare per il futuro di questo grande concerto.

Questo stop, però non è un addio ma un arrivederci al 2018, come si legge dal comunicato:

Ci mancherà la musica e ci mancheranno le parole di lotta. Ci mancherà tutto questo, ma è un sacrificio necessario a rendere questo evento ancora più forte. Magari il “silenzio” di quei giorni e il parco vuoto ci aiuteranno a riflettere su quanto ancora sia lunga la strada per restituire la dignità a questa città difficile. Arrivederci al prossimo anno, #unomaggiotaranto2018

Diodato, cantautore tarantino e tra i motori dell'#unomaggiotaranto, ha sottolineato come sia "stata una decisione difficile, sofferta e spero davvero che il silenzio che ci sarà questo primo maggio nella città di Taranto, possa aiutarci a riflettere, a capire ancor di più quanto questa manifestazione sia stata già in grado di intervenire sul territorio, di mostrare una visione alternativa, quanto sia importante non solo per la città, ma per il nostro Paese tutto".

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