Marco Alemanno custode dell’appartemento di Lucio Dalla
Quelli che sembravano buoni propositi per la realizzazione della fondazione Lucio Dalla, sembrano naufragare e prendere le distanze a favore di movimenti molto più concreti sulla questione dell’eredità dell’artista. A un mese dalla scomparsa di Dalla le buone intenzioni nel perseguire le volontà in vita del cantante sembrano essere una componente remota, rispetto alla divisione dell’eredità. Sembra azzardato parlare di guerra, ma i parenti più vicini a Lucio, cugini di secondo e terzo grado, sono in fase di consultazione con gli avvocati che si occupano di stilare l’ammontare preciso lasciato dal cantante. Oltre 100 milioni di euro, tra proprietà e garanzie dei diritti d’autore che ammontano a 800mila euro l’anno. Cifre che hanno fatto gola a quanti fino a un mese fa proclamavano il rispetto delle volontà dell’artista.
Lucio avrebbe apposto la firma per la fondazione – museo in Via D’Azeglio 15 oggi, 2 aprile, ma non ce l’ha fatta e nessuno lo farà per lui. Malgrado all’ultimo piano del palazzo ci sia Marco Alemanno, ufficialmente nominato custode temporaneo dell’immobile, il progetto della fondazione è fermo, lasciato in stand by in attesa della tanto agognata spartizione dei beni. Le cifre dell’eredità la fanno da padrone, un contesto agli antipodi rispetto ai desideri di Lucio che si proponeva un futuro tutto dedicato all’arte e a servizio di essa. In odore di tanto denaro i parenti alla lontana non si sono tirati indietro, e hanno pensato a interessi tutt’altro che nobili. Di fondazione per ora non se ne parla più, il ricordo più vicino all’arte di Lucio risuona tra le strade di Bologna con una sua canzone ogni giorno. Un’iniziativa voluta dal Comune e slegata da ogni dinamica privata.