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Bernie Sanders: l’importanza della musica nella corsa alla nomination

La campagna per le Primarie del Partito Democratico si Bernie Sanders sono state caratterizzate anche da una forte componente musicale: endorsement, concerti, pranzi e una pagina, ‘Artists for Bernie’ che racchiude tutti gli artisti che lo appoggiano, da Michael Stipe ai Vampire Weekend.
A cura di Francesco Raiola
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Sostenitori di Bernie Sanders a New York (Getty Images)
Sostenitori di Bernie Sanders a New York (Getty Images)

Probabilmente a Bernie Sanders per accompagnare musicalmente la propria campagna elettorale, la frase ‘Fratello, non temere, che corro al mio dovere, trionfi la giustizia proletaria' non dispiacerebbe affatto. Forse, però, l'idea di doversi affidare a una canzone del 1972 lo lascerebbe un po' freddo, se guardiamo, invece, quali sono gli artisti che lo stanno appoggiando di più in questo scorcio finale della campagna elettorale che lo vede fronteggiare Hillary Clinton nelle Primarie del Partito Democratico che decreteranno quale sarà uno degli sfidanti delle prossime elezioni che decideranno succederà a Barack Obama alla Presidenza degli Stati Uniti.

La musica e il PD

Il principale partito italiano di sinistra, ovvero il PD, negli anni scorsi ha variato un po' i propri temi musicali, prediligendo, prima, un pop rock di ampia portata, fatto di classici (da ‘Un senso' di Vasco Rossi a ‘La canzone popolare' di Ivano Fossati) e artisti come Negrita e Neffa, con citazioni di Irene Grandi, ma ultimamente, complici anche alcuni giovani come Francesco Nicodemo e Stefano Cagelli, la Presidenza del Consiglio sta virando verso il cosiddetto indie: dal ‘Non c’è alternativa al futuro' citato da Renzi e mutuato da ‘Le ragazze stanno bene', brano de Le luci della centrale elettrica (aka Vasco Brondi), alla vicinanza di cantanti come Simone Lenzi, voce dei Virginiana Miller o playlist di apertura a grandi eventi che mescolano molto rock (‘Siamo più indie, da Coachella' disse lo stesso Nicodemo in un'intervista).

Coinvolgere gli artisti nella campagna elettorale

E proprio il rock e l'indie stanno diventando una componente importante per la campagna del candidato che nei mesi scorsi si è assicurato l'endorsement di tantissimi artisti paladini del modo indipendente (anche se sul concetto di ‘indie', e la differenza tra il panorama italiano e quello internazionale, ci vorrebbe un altro articolo). Non è passata inosservata la foto che qualche settimana fa ritraeva Sanders con un Michael Stipe, ex leader dei R.E.M., una delle più importanti band della Storia musicale americana. Ma Stipe è solo uno dei nomi che ha appoggiato il candidato e i nomi variano dai Tv on the Radio ai Vampire Weekend, passando per i Grizzly Bear o i Dirty Projector, solo per citare quelli che in Italia forse non sono conosciutissimi ma fanno da headliner in molti importanti festival mondiali.

L'idea originale era: ‘Come possiamo portare gli artisti a impegnarsi ed essere coinvolti con le loro comunità in rete e sui social? E come possiamo pensare a nuove possibilità di raccolta fondi nei vari eventi con questi artisti che hanno cantato, scritto e pensato ai problemi di giustizia sociale per anni?

Foto via https://twitter.com/Yamiche/status/719245163839754245
Foto via https://twitter.com/Yamiche/status/719245163839754245

Chi sono gli Artists for Bernie

A parlare è Scott Goodstein, musicista e attivista, ma soprattutto co-fondatore di Artists for Bernie che come spiega Billboard che lo ha intervistato ‘ha passato la scorsa decade impegnato nella strategia digitale per le campagne politiche e le cause progressiste, il tutto utilizzando le sue conoscenze nel campo dell'industria musicale per connettere artisti importanti con i suoi candidati. Dai tempi in cui era un aspirante musicista/promoter a Washington (…) Goldstein ha cercato un modo per unire le sue competenze musicali con il desiderio di scuotere il sistema'. E dopo aver lavorato per Obama, questa volta le sue competenze le ha messe a disposizione di Sanders che si gioca la vittoria con la Clinton (appoggiata a sua volta da nomi importanti del pop mondiale, da Katy Perry a Beyoncé, passando per Ariana Grande), portandogli l'appoggio anche di Jeff Tweedy dei Wilco, Anthony Kiedis, Flea e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers, Thurston Moore dei Sonic Youth ma anche artisti differenti tra loro come Lucinda Williams, Jello Biafra dei Dead Kennedys, Juliette Lewis o Brian Baker dei Bad Religion.

Il disco inciso da Bernie Sanders

Non manca il folk, grande passione, assieme a Beethoven, del politico che nel 1987 pubblicò un album assieme a 30 artisti del Vermont in cui riprendeva brani di protesta come ‘We Shall Overcome', ‘This Land Is Your Land' e ‘Where Have All The Flowers Gone' con un lato B dedicata a una conversazione con lui (sic). Stando al Guardian l'album suonava come se ‘Woody Allen cantasse le canzoni di Woody Guthrie' e a fine gennaio fu lo stesso Jimmy Fallon a ripescare l'album dal cilindro per la rubrica ‘Do not play' (‘Non suonarla'). L'idea era quella di fare un album à la ‘We Are the World' di Michael Jackson, tranne per il fatto che ‘Michael Jackson assemblò un gruppo di star, mentre noi assemblammo un groppo di gente del Vermont', come disse a Rolling Stones il proprietario dello studio Todd Lockwood.

https://www.youtube.com/watch?v=rSDp2XlrJw0

Dal Coachella al Berniechella

Più recentemente Bernie Sanders è stato protagonista del Coachella, il famoso festival che si tiene a Indio (lo scorso anno ospitò il Dalai Lama). Il politico è stato chiamato ad aprire il concerto del duo rap Run The Jewel (per la serie ‘Se bisogna farlo, bisogna farlo bene') che a sua volta lo ha appoggiato in eventi passati. Dal Coachella al Berniechella, poi, il passo è breve e infatti nel secondo weekend del mese ci sarà un festival nel festival, dedicato proprio a Sanders, in cui suoneranno tra gli altri Alex Ebert, frontman degli Edward Sharpe and the Magnetic Zeros, Ozomatli, Moses Summey, Venus and the Moon, per una line up che deve ancora completarsi.

Le primarie a New York

Domenica scorsa c'erano oltre 20 mila persone per il concerto in supporto alle primarie che si tengono oggi a New York: ‘Non ho mai visto nulla del genere in vita mia' ha detto il cantante dei Grizzly Bear Ed Droste, davanti a un pubblico variegato che vedeva vecchi hippie e bambini, intere famiglie e numerosi ragazzi e che ha visto esibirsi anche il rapper  EPMD e la star del reggae Tanya Stephens: ‘Abbiamo coinvolto artisti come Vampire Weekend, Grizzly Bear e TV on the Radio perché hanno un grandissimo legame con New York e la musica è un qualcosa in più quando parli di questa candidatura piena di energia e frenesia' ha detto a Billboard Rania Batric, una delle teste dietro la campagna elettorale del candidato. E il perché questi musicisti hanno deciso di scegliere ‘il socialista Bernie' la dà il cantante/chitatarrista dei Tv on The Radio Kyp Malone:

Ci è stato insegnato fin dall'infanzia che la nostra libertà è inestricabilmente legata al nostro vivere in democrazia. Già durante la nostra vita abbiamo dovuto vedere gli ideali democratici indeboliti e l'ascesa dell'oligarchia. Bernie Sanders è il candidato meno legato agli interessi corporativi, meno legato all'1 percento, meno legato allo status quo.

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