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Giorgio Moroder, il padre dell’elettronica: “Non volevo essere una star, ma lo sono quasi”

Sta per uscire col suo nuovo album ‘Déjà vu’, Giorgio Moroder, padre della dance come la conosciamo. Dopo il successo ottenuto coi Daft Punk che lo hanno voluto nel loro “Random Access Memories”, il musicista duetta con alcune delle maggiori popstar mondiali, e ammette: “Non volevo diventare una star”.
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Durante la conferenza stampa Giorgio Moroder ha un sussulto, quando spiega di essere riuscito a duettare con Britney Spears. Lui, Giovanni Giorgio, l'uomo che ha contribuito alla musica elettronica e dance come la conosciamo oggi, alfiere di quel movimento che ancora oggi è centrale per il discorso musicale mondiale, voluto dai Daft Punk per quel successo incredibile che è stato "Random Access Memories", che conteneva il tormentone ‘Get Lucky' oltre a un pezzo a lui dedicato ‘Giorgio By Moroder', che conteneva la voce del musicista che si chiudeva con l'ormai noto "My name is Giovanni Giorgio, but everybody calls me Giorgio" . Quest'uomo, insomma, si rallegrava della collaborazione con la popstar quando più verosimilmente avrebbe dovuto essere il contrario.

Non volevo diventare una star, ma col djing ormai lo sono quasi. Sapete alcune volte faccio degli spettacoli con 30 mila persone. Trentamila persone.

Ma nel sentirlo parlare non si notava nulla di quella patina di mito che aleggia su un uomo di 75 anni che la Storia della musica l'ha scritta e che ancora oggi, come ha sottolineato, sorridendo, in conferenza stampa, riesca a suonare, appunto, davanti a 30 mila persone urlanti.

Dopo i Daft Punk ho fatto il dj e ho avuto delle offerte dalle case discografiche e tra le 3 ho scelto Sony che mi ha dato dei cantanti favolosi. All'inizio, quando ho cominciato, volevo fare un pezzo disco, poi ci ho pensato e ho preferito fare un Edm anche se sul pezzo con Sia ci ho messo gli strumenti tipici della disco: gli archi, la chitarra, il Fender Rhodes, insomma è una combinazione di suoni moderni e retro.

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Elettronica, Edm, dance, fanno ancora parte del suo vocabolario quotidiano, oltre che del suo curriculum, che in questi giorni si è riempito anche di altre collaborazioni, grazie a ‘Déjà vu', il suo nuovo album che uscirà il 16 giugno, nella quale duetta con artisti del calibro di Britney Spears, Sia, Charli XCX,  Mikky Ekko, Foxes e Matthew Koma. Non che in passato Moroder avesse avuto difficoltà a collaborare con i più grandi, e infatti, durante la sua lunga attività ha dato la fama a Donna Summer, oltre ad aver collaborato con alcuni dei più grandi, come Barbra Streisand, Elton John, Cher, Janet Jackson, Freddie Mercury, Blondie e David Bowie.

Ma Moroder ha anche composto le musiche di classici del cinema come ‘Scarface' e ‘Fuga di mezzanotte', firmando le colonne sonore come “Take My Breath Away” (Top Gun), “Flashdance” di Irene Cara, “Call Me” di Blondie (American Gigolo), oltre alle musiche di film come La storia infinita, Superman III, Rambo III e Beverly Hills Cop II, per un lavoro cinematografico che gli è valso tre Oscar, quattro Golden Globe, quattro Grammy e più di 100 tra dischi d’oro e di platino.

Servizio di Simone Giancristofaro.

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