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Che cos’è la Dark Polo Gang, band trap autrice di “Twins” e di “Cono gelato”

La Dark Polo Gang è uno dei maggiori fenomeni giovanili di quest’ultimo anno e hanno l’hanno confermato con i risultati dell’ultimo album “Twins”. Ecco chi sono e perché si parla così tanto di loro.
A cura di Francesco Raiola
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La Dark Polo Gang
La Dark Polo Gang

L'unica cosa strana del fatto che "Cono gelato", l'ultimo singolo della Dark Polo Gang, sia in seconda posizione nei trend di Youtube è il fatto che non è prima. Sì, avete letto bene. Intanto partiamo dalle basi, ovvero cos'è la Dark Polo Gang, domanda che si pone chiunque non sia molto dentro la scena trap o un certo mondo under 15 (soprattutto, ma non solo). Qualche mese fa li si vedeva ovunque, sia sulle riviste specializzate che sulla tv generalista, grazie a un servizio del rapper Amir Issaa andato in onda su Rai Due per la trasmissione Nemo e diventato un vero e proprio must. La curiosità verso la DPG è nata contemporaneamente alla scoperta da parte dei media mainstream della trap, appunto, ovvero un genere che mescola parti di rap, parti di elettronica, spruzzato con uso massiccio di vocoder e della storica drum machine Roland TR-808, giusto per dare qualche indicazione, e in quest'ultimo anno, soprattutto, in Italia è letteralmente esploso.

La Trap in Italia

Forse un momento importante è stata l'uscita del film "Zeta", girato da Cosimo Alemà, uno dei più noti registi di video musicali italiani, che vedeva tra i protagonisti Izi, uno degli esponenti di punta del genere. Non che prima la trap non esistesse, anzi, in America ha visto la luce all'inizio degli anni '90, mentre in Italia è esplosa in questi ultimi mesi grazie al lavoro di cantanti come Sfera Ebbasta, Tedua, Rkomi, Ghali, Laioung, Enzo Dong, etichette come la 333 Mob, ormai punto di riferimento e a produttori come Charlie Charles, colui che plasma il suono della maggior parte di loro (e che li definisce i suoi bimbi).

Soldi, droga e LOL

Ovviamente tra gli esponenti più noti e controversi ci sono proprio i 4 della Gang, ovvero DarkSide, Pyrex, Tony e Wayne a cui si aggiunge il produttore figlio d'arte Sick Luke (il padre è il rapper Duke Montana). La Gang ha un seguito impressionante e l'ultimo album "Twins" è volato direttamente in prima posizione, rimanendo nelle posizioni alte anche nelle posizioni successive (primi, quarti e sesti), e ogni in store ha bisogno di un imponente servizio di sicurezza a causa delle centinaia (migliaia?) di ragazzi che fanno la fila per una foto con loro. Controversi lo sono per via dei testi e dei messaggi che si rifanno all'egotrip e a una visione che mira ai soldi ("Sto pensando solo ai soldi, giuro, sono malato" cantano, ad esempio, proprio in "Cono gelato") – declinato ad esempio negli abiti di marca – e alla droga, e che nonostante il sessismo di alcuni testi o i riferimenti alla mafia, le pistole e compagnia bella hanno fatto breccia nel cuore del mainstream. Visto le scene di panico degli in store pare che il fenomeno goda ancora di un certo hype, anche se qualcuno, come Damir Ivic sul sito di Red Bull parlano di edificio che sta per crollare dopo una sovraesposizione e, prima di lui, Emiliano Colasanti, ex fan, dice su GQ: "La DPG è sì interessante e quello che volete voi, ma musicalmente è il nulla. Un ottimo produttore e quattro mc tutti scarsi in modi diversi (anche se grandissimi intrattenitori) e che dimostrano di avere anche una scarsa fantasia per il flow e gli argomenti".

Bufu chi infama la gang

Intanto "Cono gelato" supera agevolmente la milionata di visite con un testo che metaforicamente, ma neanche tanto, parla di canne ("Sto fumando un blunt così grande. Pensavi che fosse un gelato al pistacchio"), facendo riferimento a droghe e auto di lusso, citando personaggi come Lapo Elkann e Karl Lagerfield, con qualche esagerazione ben calibrata ("Siamo i Beatles, siamo i Sex Pistols In giro ci stanno chiamando i Sex Beatles"). Fanno sul serio? Scherzano? È un grosso LOL? Gué Pequeno, via Rolling Stones, ha detto: "Sono nati come gruppo LOL e hanno fatto il giro, erano così trash che ora sono una ficata", ma il giudizio di uno dei maggiori esponenti del rap italiano, pur cogliendo appieno l'idea di un progetto sempre al limite, borderline, forse è in controtendenza. È anche vero che le critiche maggiori arrivano da una generazione che spesso la trap non riesce neanche ad ascoltarla, mentre per un numero grosso di adolescenti sono punto di riferimento e forse il problema è esattamente questo, ovvero vedere come questo bling bling spruzzato di caramelle rosa faccia breccia nel ragazzo che cerca modelli, anche coetanei, ritrovando, ad esempio, in questo maschilismo portato all'estremo qualcosa in cui immedesimarsi. Ma la sociologia resta a zero, delle critiche e dei dissing sia loro che i loro fan pare non fregarsene più di tanto e chi "infama" la Gang sarà semplicemente etichettato come "bufus".

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