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Levante, 10 anni di carriera in Arena: “Basta con l’ossessione dei numeri, la mia carriera dice di più”

A settembre Levante festeggerà i 10 anni di carriera in Arena di Verona, a Fanpage.it parla dell’ultimo singolo, del cantautorato, del ritorno live e del sistema dopato dei live.
A cura di Francesco Raiola
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Dieci anni fa abbiamo cominciato a parlare di questa artista soprattutto per i successo di Alfonso, una canzone che diventò virale quando TikTok non esisteva, ma anche perché Levante, autrice di quel successo, era una delle poche cantautrici a riuscire ad affermarsi al grande pubblico. Siciliana, pop, malinconica, in grado di costruire canzoni con melodie che non faticavano a rimanere in testa nel tempo Levante è riuscita in ciò che non sempre è così scontato: restare. Oggi è una delle nostre cantautrici più amate, reduce da Sanremo dove ha presentato "Vivo", è tornata in tour, ha pubblicato "canzone d'estate", un brano che guarda all'estate ma vestendo sempre i panni della cantautrice, festeggia i 10 anni, appunto, di carriera e lo farà con un live pieno di ospiti all'Arena di Verona.

Come sta andando questo tour?

Torno dopo due anni, ma l'ultima volta, nel 2021, c'erano ancora le mascherine, le distanze etc, quindi siamo tornati a fare il live come nel 2019. È meraviglioso, la gente ha voglia di stare sottopalco, gridare, cantare, poi io mi sento veramente in forma, anche perché, come mi ha fatto notare una tua collega, l'ultima volta che ho fatto un tour ero incinta e adesso mi rendo conto del perché sono leggerissima, faccio la pazza, non c'è nessun ostacolo.

Il ritorno live, la nuova canzone, i 10 anni da Alfonso, l'Arena di Verona, hai tante cose da festeggiare, no?

Mi sono chiesta da un po' di tempo se lo sapessi ancora fare, fare come lo facevo qualche anno fa, e mi sono resa conto che sono molto lucida, molto emozionata ma non in ansia: l'ho perduta, sono nel qui e ora, ci sono riuscita, mi sto veramente divertendo e forse questa cosa, in questi dieci anni, mi mancava, questo tassello della leggerezza, prendere le cose per quello che sono.

Questa leggerezza si è allargata anche oltre al palco?

Ce l'ho sempre avuta, però non mi appartiene più, l'ho abbandonata, anche grazie alla terapia, la palestra della mente è fondamentale, soprattutto per chi fa lavori come il nostro, in cui sei continuamente esposto e soggetto all'altro come tuo specchio, rischiando di essere travolto da quello sguardo che non è più il tuo. Arriva un punto in cui ti chiedi il tuo sguardo quale sia, invece adesso è tutto in ordine.

Come sono stati questi 10 anni di carriera?

Sono stati belli, intensi, positivi, se proprio devo trovare un neo al percorso è che avrei voluto raggiungere questa consapevolezza un po' prima. È pur vero che anche la crescita ti aiuta a diventare più saggia, meno affaticata, specie quando sei molto emotiva, ti arrivano cose che non riesci a gestire, soprattutto quando hai poca esperienza. Mi fa strano dire "dieci", sono già passati tutti questi anni: qualcuno ce l'hanno rubato, ma andiamo a festeggiarli in Arena.

Una cosa che non è molto cambiata è il tuo entourage, hai vicino le persone che stavano con te quando hai cominciato.

Si è allargato, però il nocciolo è quello, sai, io sono fedele, se mi tratti bene io resto con te. Ho ricevuto tante lusinghe in questi anni, ma non ho abbandonato la ciurma. Poi le cose hanno funzionato, squadra vincente non si cambia, poi abbiamo allargato, ma è fisiologico quando si diventa un po' più grandi.

Hai scelto una canzone estiva ma mantenendo il mood malinconico che ti rappresenta. 

Sì, è il solito mood, malinconico, anche perché devo saper difendere quello che faccio e Canzone d'estate so difenderla, assomiglia al percorso che ho fatto, ha le note malinconiche e la leggerezza di Dall'alba al tramonto, di Sirene, de Lo stretto necessario, Pezzo di me è ancora più divertente, ma comunque rimane in quel mood. Ti voglio ricordare che nel 2015 sono uscita con un brano intitolato "Finché morte non ci separi", diciamo che non mi distinguo per leggerezza estiva.

Come mai hai scelto anche di non fare featuring?

Per quanto riguarda le collaborazioni io non so farlo bene quel gioco, non sono brava a impelagarmi in quelle cose. Ne ho sempre avuta molta paura, ne ho fatti pochi, alcuni con persone non conosciutissime, perché mi devi piacere tantissimo, deve piacermi il tuo progetto e ce ne sono di belli. Soprattutto in estate, però, si risolvono in cose che strizzano tanto l'occhio alle classifiche e benché mi piaccia la numerologia, i numeri come conquista non mi sono mai interessati, quindi gioco un altro sport.

A proposito di numeri, l'altro giorno scrivesti, su Instagram: "Non preoccuparti dei miei numeri e delle mie misure, preoccupati del mio cervello", perché?

Perché non possiamo sempre guardare i numeri. Allora, io sono un'esteta, adoro ciò che si vede, ma ultimamente sta diventando troppo ossessivo lo sguardo solo su ciò che si vede, invece andiamo oltre, preoccupati di ciò che ho dentro, non solo del mio corpo, preoccupati di quello che faccio, mi gratifica molto e se a te non gratifica pazienza. Parliamo d'altro, che campionato stiamo giocando? Quella è una frase che difenderò allo sfinimento. Non preoccuparti dei miei numeri dal punto di vista lavorativo e manco delle mie misure, credo ci sia un'ossessione su quello che viene mostrato e te lo dico anche mostrandolo il corpo.

Non è un caso che il lancio del singolo lo hai fatto giocando con la polemica sui capelli biondi.

È stato un incubo, però ho voluto giocare con Fiorello, Amadeus, Colapesce e Dimartino, Lundini, Pilar Fogliati, facendomi insultare da quelli grossi. La domanda è: perché c'è stata così tanta attenzione per questa cosa? Poi, insomma, io molte di queste persone le ho capite, l'attenzione è dovuta al fatto che la mia immagine, quella della ragazza mediterranea, con le sopracciglia nere, è stata così forte in questi dieci anni. È innegabile, quindi, che il mio aspetto fisico sia stato molto al centro, anche quando non ho voluto, e inevitabilmente ho attirato l'attenzione anche su questo aspetto. E così, quando alla gente che si innamora di te togli quello per cui si era innamorata, al di là della musica, succede il putiferio e questo è accaduto. Io mi sono data questa spiegazione, però posso dire che nonostante tutto, anche meno…

Tra l'altro non è un caso che citavi "Bravi tutti voi", canzone uscita nel 2019 ma sempre attuale in cui canti: "Genio, guru, mito, faro, ispiratore o divinità, ah-ah Mostrami, mostrami la luce che non ho".

Ma sì, questo riguarda tutto ciò che si vede e fa tutto parte del gioco, però io non posso aver fatto cinque dischi, tre romanzi, colonna sonora, concerti in cui mi sono sempre spesa e poi tutto viene ridotto a una cosa marginale. Sui social, però, raccogli tutti, non solo i fan che mi hanno amato nelle mie diverse versioni, in più i giornali ci hanno messo il loro con titoli che mettevano in primo piano solo quello…

Continuano a spiegarti la vita?

Beh, no, quella canzone è un dissing nei confronti di una persona precisa che ha voluto mostrarmi la sua grandezza, ma se tu mi sfidi io rispondo. Poi ce ne sono tanti altri, giganti, che mi hanno spiegato le cose con grande maestria e sono stati bravi a farlo.

Farai l'Arena di Verona, che è un traguardo importante che non hai mai affrontata da sola…

Sì, ci sono già stata, tra l'altro la prima volta aprivo i Negramaro, voce e chitarra, era il 2014, è stato meraviglioso e mi sono resa conto di quanto fosse potente quel posto, perché risuona tutto.

Era l'anno di Manuale Distruzione, no?

Sì, era uscito Manuale, poi l'ho fatto altre volte, però mai da sola e mai pensavo di poterlo fare. Soprattutto perché non ho manie di grandezza e l'Arena mi sembrava troppo grande, però mi hanno detto che ero pronta, per festeggiare questi 10 anni, così adesso stiamo progettando uno spettacolo all'altezza – diverso anche rispetto al Forum del 2019 – in cui cercherò di riassumere questi 10 anni, infatti avrà una scaletta lunga, ci saranno degli amici, l'orchestra, una scenografia potente, però non amo fare i fuochi d'artificio, sono contenuta nel mio barocco. Sarà bello perché sarà un momento di festa, in cui mi misuro e mostro la mia prima volta con grande orgoglio.

In più hai una carriera, una discografia, una lunga carriera live e non arrivi lì dopo pochi singoli o al primo album

Guarda, a volte penso a quel 2013, quando rifiutarono Sbadiglio tra le Nuove proposte di Sanremo e ci rimasi molto male perché ci speravo, però poi mi sono detta che era meglio così, non ero pronta, non avrei potuto dal punto di vista dell'esperienza, dal punto di vista vocale, è stata una grazia, anche perché poi piano piano sono cresciuta, senza mai fare il passo più lungo della gamba.

E se te l'avessero proposto all'epoca di fare una location così grande?

Se mi avessero proposto un'Arena o un Forum, garantendomi che sarebbe andata bene, che il pubblico c'era, come avrei fatto a dire no? Mi metto nei panni di altri artisti, come fai a dire no? C'è un sistema che è un po' dopato, credo che un po' abbia influito anche il Covid: la gente aveva così tanta voglia di fare le cose normali, come andare ai concerti, che certi exploit musicali sono diventati fenomeni pazzeschi per poi riempire stadi e arene varie. Secondo me la gente c'è, è quantificabile che sono presenze reali, poi che abbiano una lunga durata questo non lo so. A me anche adesso farebbe paura lo stadio, dopo che farei? Preferisco fare dieci Arene.

Le classifiche continuano a dire che è complesso ottenere successo se sei donna. È un problema solo di proporzioni – gli artisti maschi sono di più – o c’è altro? Ce lo chiediamo da sempre, ma la risposta o non c’è o sono troppe.

Secondo me è una questione di possibilità: ci sono un sacco di artisti in classifica perché sono tantissimi in giro. Bisognerebbe fare un'analisi e chiedere alle discografiche qual è la differenza numerica tra le artiste e gli artisti che hanno sotto contratto. E capire che tipo di progetto fanno fare agli uni e alle altre, poi quello che avviene col mercato è dettato dal pubblico: puoi spingere un artista quanto vuoi, ma è il pubblico che dà la risposta finale: c'è una tendenza a prendere più sul serio gli uomini? Forse sì. C'è una tendenza a prendere più sul serio i cantautori anziché le cantautrici? Forse sì. C'è una tendenza da parte dei giornalisti a prendere più sul serio gli artisti più che le artiste? Forse sì. Insomma, secondo me sono una serie di tasselli che poi vanno a comporre un mosaico sbilanciato.

Mi pare che però ci sia un bel gruppo di cantautrici e interpreti oggi, no?

C'è un bel movimento, un bel fermento, quando ho cominciato nel 2013 sono andata a occupare un posto in quello che era un buco gigantesco, non c'era molto, adesso ci sono più artiste, anche nei tour radiofonici – quindi classifica, passaggi radio -, ho incontrato varie artiste, penso ad Ariete, anche se ancora non siamo tante, siamo di più se conti le interpreti. Sarà lunga da riequilibrare, perché è una percezione della società, fa parte di uno di quei tasselli da effetto domino per cui c'è una disuguaglianza a livello di salari o pari opportunità.

Levante sarà in tour ad agosto e settembre, ecco le date:

  • 13 agosto Red Valley Festival – Olbia
  • 20 agosto Grottaglie (TA)IOD Festival – Cave di Fantiano
  • 23 agosto Barletta The Best Festival – Castello del Fossato di Barletta
  • 25 agosto Noto (SR) “Le scale della Musica, Noto Estate 2023” La Scalinata della Cattedrale
  • 27 settembre Verona Arena di Verona
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