23 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Le parole che Raiz ha detto veramente sui migranti: “Avete fatto un pastrocchio”

Raiz, leader degli Almamegretta, è stato vittima di attacchi da parte dei fan e dei giornali per alcune frasi sui migranti rilasciate a Radio Club 91. Frasi, però, che sono state riportate solo in parte e a cui oggi ha risposto lo stesso cantante: ‘Credevo che la mia storia musicale e personale mi consentissero una certa libertà formale nel trattare il tema’
A cura di Francesco Raiola
23 CONDIVISIONI
Immagine

Si è creato un piccolo caso attorno a Raiz, leader degli Almamegretta e una delle voci più riconoscibili della musica italiana. Ieri il cantante napoletano è stato intervistato da radio Club 91, dove ha parlato, chiaramente, del suo ultimo singolo e di amore, ma l'intervista ha toccato anche altri temi, tra cui quello dei migranti. Raiz, infatti, è un artista molto vicino a quelle tematiche e in maniera leggera, come ha scritto anche lui, ha parlato di quello che è uno dei temi più caldi di questi ultimi mesi/anni. Alcune sue dichiarazioni, però, sono rimbalzate sulle varie testate a causa di un'interpretazione negativa delle sue parole e soprattutto del passaggio in cui diceva che era impossibile accogliere tutti. Si è creato un vespaio di polemiche che lo hanno colpito anche sui social e a cui ha voluto rispondere con un lungo post.

Le vere parole di Raiz

Ma cosa aveva detto precisamente Raiz?

L'Europa è un contenitore enorme ma anche limitato. Se tutto il mondo volesse arrivare in Europa sarebbe difficile. Bisogna vedere cosa spinge le persone che si muovono: spesso la ricerca della felicità, la persecuzione, la povertà e spesso la volontà di venire qui per costruire una rete politica (sarà un'espressione minoritaria) però è giusto tenere presente. In Italia ci siamo divisi tra seguaci dell'accoglienza senza se e senza ma e seguaci delle barriere senza se e senza ma, ma sono tutte e due approcci sbagliati, perché pensare di non fare una selezione, visti i tempi che viviamo… e per me avere accoltellatori sotto casa. (…) Senz'altro accoglienza, però guardiamoci anche intorno.

‘La mia storia parla per me'

A quel punto Raiz (l'audio potete ascoltarlo qua) ha spiegato di essere un acerrimo difensore della laicità, la difesa dei diritti della sessualità ma che ovviamente insieme ai tanti che arrivano qua per necessità bisogna fare attenzione anche al fatto che qualcuno potrebbe non avere le migliori intenzioni. Nella sua risposta il cantante ha ricordato le sue canzoni sull'argomento e la sua storia, spiegando come

Identità ed emigrazione sono sempre stati al centro del mio mondo musicale così come una visione del mondo cosmopolita e "sovranazionale", ove confronto delle diversità, coesistenza e convivenza sono viste come il solo futuro possibile per l'umanità. (…) La mia storia musicale e personale ed oltre venti anni di militanza culturale antirazzista mi consentono – o pensavo mi consentissero – una certa libertà formale nel trattare il tema, sicuro di non poter essere mai e poi mai frainteso.

Contro le demagogie dell'accoglienza e del respingimento

Ma nella chiacchierata ‘informale e leggera'

parlo anche della demagogia di chi blatera di accoglienza "senza se e senza ma" non facendo i conti con una realtà difficile e lanciando una sloganistica facile ed illusoria come dei fautori della "fortezza Europa", connotati dalla stupidaggine che solo i razzisti possono avere e convinti che le loro mura possano resistere all'impatto con la storia

A caccia della polemica, quindi, si è preferito, dice Raiz pubblicare:

un pastrocchio con un titolo che mette insieme due frasi fuori contesto estrapolate da una mia lunga ed esaustiva risposta, ripreso e commentato a iosa con tanto di "non ci credo" "è cascato un mito" e tante altre malignità e spiacevolezze che non vi sto a riportare.

23 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views