Le canzoni di Raffella Carra che hanno segnato l’Italia: Tanti auguri, Pedro, A far l’amore
Quasi non ci si crede, la morte di Raffaerlla Carrà ha sconvolto un paese intero e non solo, vista la fama che l'artista aveva in tutto il mondo. Icona vera, Raffaella Carrà, che ha scritto pagine indelebili della televisione italiana e anche della musica, stregando anche un dj di fama mondiale come Bob Sinclar che le ha reso omaggio negli anni e lo ha fatto anche nelle registrazioni di Battiti che andrà in inda prossimamente.
Ci sono canzoni di Raffaella Carrà che sono veri e proprio classici, entrati di diritto nella Storia della musica e del Costume italiano, presenti in ogni playlist festaiola della Penisola. Da "A far l'amore comincia tu", anche nella sua versione dance, remixata proprio da Bob Sinclar, che le ha dato una seconda vita internazionale, passando per "Tanti auguri", canzone dell'ormai classico "Come è bello far l'amore da Trieste in giù", poi Pedro, Tuca tuca e Ballo ballo.
A far l'amore comincia tu
Pubblicato nel 1976, "A far l'amore comincia tu" è una delle canzoni che meglio rappresenta Raffaella Carrà e la sua libertà. Scritta da da Daniele Pace e Franco Bracardi, la canzone narra una donna che parla di sesso senza alcun tipo di pregiudizio: "Se lui ti porta su un letto vuoto il vuoto daglielo indietro a lui, fagli vedere che non è un gioco, fagli capire quello che vuoi" cantava Carrà in un brano che all'epoca fece scalpore, ma conquistò anche il cuore del pubblico.
Tuca Tuca
Un altro dei successi di Raffaella Carrà è senza dubbio il Tuca tuca, quinto singolo della showgirl. scritto da Gianni Boncompagni per il testo e da Franco Pisano per la musica e arrangiato nell'edizione discografica da Paolo Ormi, la canzone diventò famosa anche grazie al balletto ideato da Don Lurio e Enzo Paolo Turchi, che esordì durante Canzonissima 1971
Tanti auguri
Pubblicato nel 1978, Tanti auguri è diventato iconico soprattutto per quel "Com'è bello far l'amore da Trieste in giù. Com'è bello far l'amore io son pronta e tu". La canzone diventò anche sigla del programma di rai1 "Ma che sera". Ennesimo inno di libertà, Carrà cantava, infatti strofe come "Sono un cuore vagabondo che di regole non ne ha La mia vita è una roulette I miei numeri tu li sai Il mio corpo è una moquette dove tu ti addormenterai, ma girando la mia terra io mi sono convinta che Non c'è odio, non c'è guerra quando a letto l'amore c'è"
Pedro
Anche Pedro si inserisce nel filone di canzoni in cui Carrà canta la libertà: "Pedro Pedro Pedro Pedro Pè Praticamente il meglio di Santa Fè Pedro Pedro Pedro Pedro Pè Fidati di me! Altro che ragazzino Che perbenino sapeva molte cose più di me, mi ha portato tante volte a veder le stelle ma non ho visto niente di Santa Fè". Scritto anche questo da Gianni Boncompagni assieme a Franco Bracardi e Paolo Ormi, raccontando una turista in gita che incontra Pedro, guida turistica diventato suo amante in pochissimo tempo "Mi ha stregata, non faccio che pensare a Pedro Pè"), la canzone è un altro classico del suo repertorio
Far l'amor
La versione di Bob Sinclar, dj francesi tra i più famosi al mondo, di "A far l'amore comincia tu" è l'ennesimo successo e l'ennesima riscoperta di Raffaella Carrà. La canzone ottiene un immediato successo internazionale, certificato platino in Italia è stato utilizzato anche da Paolo Sorrentino ne "la grande bellezza". poche settimane fa a Fanpage proprio Bob Sinclar ricordò così Raffaella Carrà: "È una persona straordinaria, l'ho sentita al telefono quest'anno, l'avventura di "A Far l'amore" è stata un'avventura fantastica, è stato bello vederla agli Oscar a Hollywood con Sorrentino, è stato fantastico sentire quella canzone ne ‘La grande bellezza".