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La risposta di D’Alessio sui debiti: “Sciacallaggio mediatico, ma pagherò tutto”

Con una lettera su Facebook Gigi D’Alessio risponde a un articolo del Corriere della Sera che analizzava la sua situazione patrimoniale, intaccata dai debiti contratto dal cantante in passato.
A cura di Francesco Raiola
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Gigi D'Alessio ha deciso di rispondere a un articolo del Corriere della Sera in cui si analizzava la sua difficile situazione finanziaria con una lettera aperta su Facebook e non senza polemiche. Nei giorni scorsi il giornale milanese, infatti, aveva scritto che il cantante, sommerso da debiti per oltre 20 milioni a causa di investimenti sbagliati in passato, sarebbe stato costretto a versare parte dei suoi ricavi dei prossimi 15 anni per saldarli, oltre a una parte del patrimonio pignorato e piani di rientro con le banche. Insomma, una situazione complessa per D'Alessio, impegnato in questi giorni con le ultime date del Malaterra Tour, costretto a rispondere a chi gli chiede conto della sua situazione, sottolineando l'intenzione di "assolvere a tali responsabilità".

La risposta al Corriere della Sera

Una situazione nota quella del cantante che in passato aveva già affrontato sia la situazione economica che quella giudiziaria complessa a causa, dice sempre D'Alessio, di investimenti errati e amicizie che non si sono rivelate tali, e che sono stati riportati alla luce dal Corsera a cui risponde piccato con questa lettera che "non guadagnerà la prima pagina del Corriere della Sera, non ottenendo quindi la stessa visibilità dell’articolo da voi pubblicato":

L’ingiusto sciacallaggio mediatico che sto subendo, è dovuto al fatto di essere stato accompagnato in investimenti sbagliati (il cui danno, ribadisco essere di gran lunga inferiore a quanto riportato, e sottolineo di essermi assunto l’onere di voler assolvere a tali responsabilità) e a mutui contratti con istituto di credito. Vorrei ricordare che i mutui vengono erogati solo se c’è l’acquisto di un bene, con lo stesso a garanzia del dovuto. Ma non per questo chiunque lo faccia viene crocefisso come accaduto a me. Faccio anche presente a chi ha indagato nella mia vita privata, che alcuni di questi sono stati accesi, benché mi dispiaccia ricordarlo, anche per finalità benefiche.

"Ho creato lavoro"

Dopo aver affrontato il problema giudiziario, poi, D'Alessio si rivolge all'opinione pubblica, a chi lo critica e a chi, invece, lo appoggia in questo suo percorso

Ho constatato che l’opinione pubblica è nettamente divisa in due. A quelli che mi attaccano deridendomi, vorrei ricordare che il lavoro è creato dall’impresa, ed io pur esponendomi ai rischi che ciò comporta, ho comunque creato lavoro per tante persone nell’indotto delle mie attività. A quelli invece che mi mostrano la loro solidarietà, vorrei tranquillizzarli e dirgli semplicemente GRAZIE.

La polemica con il Pd di Torino

L'ultima parola del cantante è per la direzione del PD di Torino che lo aveva invitato a un convegno per dibattere sul diritto d'autore e che ieri però ha fatto marcia indietro dopo che il vicepresidente del Pd torinese, Raffaele Bianco, aveva chiesto di rivedere la partecipazione del cantante spiegando che "alla luce di questa situazione poco trasparente il Partito Democratico non possa far finta di niente chiudendo un occhio. Bisogna ritrovare il coraggio d'indignarsi e revocare l'invito":

In ultimo ma non per ultimo, desidero rivolgermi alla direzione del Partito Democratico di Torino, nella persona del loro Vicepresidente Provinciale Bianco, che invocando la trasparenza, mi ha revocato l’invito (non retribuito) previsto per la festa dell’Unitá del 3 settembre 2016, solo per quanto mi sta accadendo…..porgendogli i miei più cordiali saluti.

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