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Il nuovo progetto di Tricky parlerà ancora italiano: “Nel prossimo album anche Asia Argento”

In attesa del concerto che terrà a Bari in occasione del Medimex abbiamo intervistato Tricky per parlare di musica, identità, delle sue muse, di Asia Argento e anche di come non gli freghi nulla del compleanno per i prossimi 50 anni: “Sono così fortunato di poter fare musica ogni giorno che il compleanno non ha alcun senso per me”.
A cura di Francesco Raiola
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Tricky-cantante
Il cantante inglese Tricky (Getty Images)

Questa settimana Tricky, uno degli artisti che hanno segnato la musica inglese degli anni '90, caratterizzando quel suono noto come Trip hop ma riuscendo nel tempo a spaziare tra i generi, sarà tra gli ospiti del Medimex che quest'anno ha cambiato periodo e nome e si terrà a Bari da giovedì 8 a domenica 11 giugno. L'artista inglese, la cui "Escape" è stata inserita nella colonna sonora del remake di "The Ghost in the Shell", suonerà gratuitamente sabato 9 giugno alle 21 in Piazza Prefettura un set che definisce punk, molto naturale e reale, senza costruzioni o effetti speciali.

L'ultimo album del cantante è "Skilled Mechanics", del 2016, ma come spiega lui stesso, mentre compone un album pensa già al prossimo e così nei prossimi giorni ci sarà qualche novità. Oltre al nuovo singolo, infatti, il cantante racconta che nel suo prossimo progetto sarà presente anche Asia Argento, attrice, regista, cantante e dj italiana, che rientrerà così tra le artiste donne con cui Tricky ama collaborare: "Non amo per forza le grandi voci, non amo chi sa cantare tutto perfettamente ma preferisco qualcuno che sia in grado di cantare con personalità" ci spiega parlando delle sue muse, da Martina Topley-Bird all'italiana Francesca Belmonte.

Intanto, musica a parte, per sicurezza ha deciso di investire in un'agenzia di pompe funebri: "È un business che non finirà mai".

Quando ho detto ad alcuni amici che ti avrei intervistato sono impazziti, sei un artista che ha scritto un momento importante della musica, quindi è stato strano quando in un'intervista del 2016 ho letto che hai dichiarato: "Non è che sono scontento di quello che sono, ma ho come l'impressione che Tricky dovrebbe essere su un altro piano".

Molte persone mi scrivono che dovrei essere un artista grandissimo, penso che … sia la mia vera battaglia, ho rifiutato Madonna, ho rifiutato grandi artisti, i deciso di fare della musica a volte troppo difficile per le radio. È un lavoro molto difficile quello di essere un grande artista commerciale, è come se sentissi che quello non è il mio posto, non so se mi capisci, io non voglio essere uno di quei grandissimi artisti pop, è un po' come se ti rendesse la vita un po' più difficile e a volte ho sentito come se la mia musica non fosse radio friendly e ho deciso di non stare al gioco che vuole che bisogna essere cool con le persone che mi erano attorno, non sono mai stato appresso a quelle cose dell'industria, senza compromessi.

Sì, ho capito cosa intendi, un po' come quando rifiutasti la produzione dell'album degli U2.

Sì, non potevo produrre l'album degli U2, quella cosa mi avrebbe reso grande, ma dissi no, che non ero interessato.

Parliamo di "Escape", la canzone che hai scritto per il remake di "Ghost in the shell", una canzone ipnotica, scura, perfetta per quella cosa cyberpunk. Come ti trovi a lavorare su un progetto di cui non decidi tu il mood?

In realtà quando lavoro su una musica per un film non penso mai al film, perché la mia musica è già di per sé una colonna sonora. Quella che ho fatto per "Ghost in the Shell" è come se fosse già realizzata, ho semplicemente inviato quella canzone e loro l'hanno scelta. È come se non pensassi al fatto che deve essere per un film perché la mia musica suona già in quel modo, da colonna sonora, è una cosa che viene naturale.

Mi interessa anche capire l'importanza del concetto di "identità" all'interno della tua musica, un tema presente anche nel film…

Guarda, non capisco gli artisti che cercano di cantare come altri, tutti i miei artisti preferiti hanno qualcosa che li contraddistingue: se ho voglia di ascoltare Billie Holiday ascolto Billie Holiday non qualcuno che canta come Billie Holiday, per questo credo che costruirsi una propria identità nella musica sia veramente importante, qualunque tipo di musica uno voglia fare, che sia hip hop, rock… Costruirsi la propria identità è fondamentale, io non voglio fare musica che sia bella o brutta, voglio fare la mia musica, quello è importante, l'importante è che tu abbia la tua propria impronta.

E tu hai costruito una tua identità pur spaziando tra vari generi…

Sono fortunato perché posso fare una canzone rock e sentirla come se fosse la mia musica, posso fare una canzone triste ed è la stessa cosa, tutto quello che faccio alla fine si trasforma in qualcosa di mio, ora, non so da dove venga tutto ciò, ma so di essere fortunato per questo.

Martina Topley-Bird, Bjork, Francesca Belmonte. Qual è l'importanza di queste donne e delle donne in generale in quello che fai? 

Di fondo sono persone con cui è stato facile lavorare, sono entrate perfettamente nei miei testi e allo stesso tempo sono riuscite a portare qualcosa di importante con la loro voce. Non amo per forza le grandi voci, non amo chi sa cantare tutto perfettamente ma preferisco qualcuno che sia in grado di cantare con personalità, per esempio c'è gente come Mariah Carey, lei sa cantare perfettamente, ma la sua voce non mi dà grandi sensazioni, pur essendo tecnicamente una grandissima cantante. Ecco perché preferisco cantanti con meno tecnica ma che sappiano farti sentire qualcosa, non solo la tecnica.

Beh, molti artisti sono quasi obbligati a dire che qualunque Paese in cui cantano sia bello, fantastico etc, ma il tuo legame con l'Italia – l'abbiamo detto anche con la Belmonte – è reale, no?

Guarda, ho lavorato con tanti cantanti italiani, non so perché ma sono vari e non so perché, è strano, ma non li ho cercati appositamente, semplicemente a volte ci siamo incontrati, poi, come con Francesca, è successo che è salita a Londra e sono entrati nella mia vita. Non so proprio quale sia il motivo ma succede in maniera naturale.

Che tipo di set farai in Puglia?

Sarà un concerto punk, andrà dal punk a tonalità più dolci, ma ci sarà tantissima energia e sarà veramente naturale, niente movenze ripetitive, ma veramente sarà qualcosa di naturale, potrà cambiare molto velocemente, passando dall'essere molto scuro e caldo al diventare molto punk, senza una vera e propria idea di performance, nessuna movenza dance o esplosioni di luci, ma qualcosa di veramente reale.

E ascolteremo qualcosa di nuovo a cui stai lavorando?

Ho lavorato con Asia Argento su una canzone, e probabilmente farà parte del mio prossimo lavoro e tra poco uscirà anche un singolo…

Quello con la Argento?

No, no, lei sarà sul prossimo album, ma uscirà un singolo nuovo e quindi lo suonerò live per la prima volta; amo suonare canzoni dal vivo per la prima volta, perché impari sempre qualcosa. Quindi si potrà ascoltare questo nuovo singolo per la prima volta e non so quello che succederà, provandolo a Bari per la prima volta, ma sono sicuro che sarà divertente, rischioso, ma divertente e mi piace.

Il nuovo album potrebbe essere un regalo che ti fai per i tuoi 50 anni?

In realtà non festeggio mai il mio compleanno, perché la mia vita è già così bella: viaggio per il mondo per fare concerti ovunque, faccio musica quando mi pare, e ogni giorno è stupendo senza che sia il mio compleanno. Sono così fortunato di poter fare musica, che il compleanno non ha alcun senso per me e sento come se fosse ogni giorno, perché posso fare quello che voglio.

Ho letto che il tuo primo investimento del 2017 è stato in un'agenzia di pompe funebri. Suona un po' strano, come mai questa scelta? 

Sì perché è sempre un grosso affare che non terminerà mai. Da un certo punto di vista è un ottimo investimento. Insomma, se non accetti questa cosa non puoi accettare la vita, se non accetti la morte non vivrai nel modo migliore possibile. Nella cultura inglese non si usa parlare di morte, ma in altre culture in giro per il mondo non si fanno alcun problema a farlo.

In qualche modo mi ricorda quello che mi dicevi prima sul compleanno…

Ma sì, alla fine ti dirò… del compleanno non mi importa niente. Ogni giorno devi ritenerti fortunato per esserti svegliato, sei fortunato ad essere vivo, e quello che maggiormente mi interessa – e il mio compleanno mi annoia – è quello che succederà: mentre sto lavorando a un album penso già al prossimo, non penso alla morte, al compleanno, etc, ma a come migliorare la mia musica, capito? Come fare che il prossimo sia migliore del precedente, guardo a quello che sarà il prossimo concerto. Non è un caso che oggi sia molto più contento di andare in tour rispetto a prima, perché all'epoca non mi rendevo conto di quanto fossi fortunato, ma pensavo solo "Devo fare un album e andare in tour", ora che ho realizzato di essere fortunato me la godo molto di più.

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