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Gionnyscandal ritorna con Black Mood 2: “Sono due anni che non vado in vacanza a causa del disco”

GionnyScandal, nome d’arte di Gionata Ruggieri, ha pubblicato lo scorso 22 settembre il suo ultimo album Black Mood 2, a quattro anni dal primo episodio. Qui l’intervista.
A cura di Vincenzo Nasto
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Gionnyscandal, foto di Comunicato Stampa
Gionnyscandal, foto di Comunicato Stampa

GionnyScandal, nome d'arte di Gionata Ruggieri, è tornato lo scorso 22 settembre con il suo nuovo progetto Black Mood 2, a quattro anni dal primo episodio. Un album che si allontana dalle sonorità emo-trap del passato, ma anche dal pop punk con cui si era lanciato nel suo ultimo album, Anti, pubblicato a maggio 2021. Un'apertura, insolita, anche alle sonorità reggaeton in brani come Karma e Tranne Te raccontano anche una nuova versione dell'autore milanese, che nel frattempo ha vissuto un periodo emotivamente molto dispendioso, come ha confessato nell'intervista a Fanpage. Lo scorso aprile 2023, grazie alla trasmissione Le Iene, aveva incontrato il suo padre biologico, un tema che ha anche riportato nel disco, nelle prime strofe di Felina. Dalla sindrome dell'abbandono all'arte che non deve seguire alcuna regola di costume, secondo l'autore, che ha anche inserito Ahegao nell'album, dai contenuti sessuali molto espliciti. Qui l'intervista a GionnyScandal.

Tra il filone Black Mood, cominciato con il primo episodio nel 2019 e questo secondo capitolo, c'è Anti, pubblicato lo scorso maggio 2021. Sono passati ormai due anni: cosa ti ha convinto a ritornare su Black Mood, anche dal punto di vista musicale?

Anti è stato un capitolo della mia carriera che avevo in mente da ormai troppo tempo. Venendo musicalmente dal punk, soprattutto negli ascolti, mi ero detto che avrei sempre voluto fare un album giocando con il mio genere preferito.

Ci sono alcuni brani di Black Mood 2 che risalgono a quel periodo?

Uno dei primi momenti è stato sicuramente Buio/Luce. Mi sono trovato in studio quel giorno e in qualche ora ho lavorato a questo brano e ho cominciato a gettare le basi per America.

Due brani potenzialmente molto distanti.

Fa anche parte di me. Non c'è una linea che traccio quando vado in studio, qualcosa che mi ponga dei limiti. Era un periodo della mia vita abbastanza brutto e mi sono usciti un brano che sembra uscito dagli anni '80 e un pezzo piano e voce.

Da questo punto di vista, anche le sonorità tra il primo e il secondo episodio di Black Mood cambiano molto.

Black Mood era partito con l'intenzione di fare un album emo-trap. Si riescono a sentire gli arpeggi di chitarra elettrica, la 808 (la drum machine della Roland). Invece in Black Mood 2 abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso.

C'è qualcosa che li collega?

Sicuramente Tutorial. Avevamo deciso di non fare un taglio netto, ma di lavorare in modo diverso per Black Mood 2. Volevamo metterci dentro qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo: abbiamo osato anche con generi musicali nuovi. Per esempio con Russa, siamo andati già in un'atmosfera più reggeaton.

Batterie reggaeton che è possibile trovare anche in Karma e in Tranne Te. Credi che questo possa essere un nuovo abito?

Sono sicuro di una cosa: non farò mai più reggaeton puro. Per esempio, Tranne Te, se potessi tornare indietro, non la rifarei.

Non ti è piaciuto il brano?

Credo di saper approcciare a tutti i generi, ma con Tranne Te ho capito che c'è qualcosa che non va bene, anche perché io sono GionnyScandal. Dall'altra parte credo che il pezzo sia bello: se l'avesse fatto Fred De Palma, che è un mio fratello, sarebbe stato perfetto.

Perché?

Perché la gente non vuole questo da me, anche se lo faccio bene. Come se Marilyn Manson facesse un bellissimo pezzo piano e voce, ma la gente non vuole quello.

Però Karma è uno dei pezzi più ascoltati del progetto: oltre 44mila stream in poco più di due settimane.

Sono rimasto anche io sorpreso dal risultato, ha fatto anche meglio di Tutorial e di Vaffanculo: non me lo sarei mai aspettato. Sono sicuro che non farò molti pezzi in futuro così, ma voglio che le persone ascoltino anche roba nuova mia: non solo le cose tristi o d'amore.

Che tipo di lavoro di sottrazione hai fatto all'interno del progetto per arrivare alle 14 tracce di Black Mood 2?

Sono partito da oltre 30 brani e abbiamo dovuto fare delle rinunce. Proprio negli scorsi giorni ho ascoltato alcuni dei brani che ho scartato e c'è qualcosa che avrei sostituito, ma ci sarà tempo anche per questi singoli.

Ci sono anche vari linee di racconto all'interno dell'album: una di queste è la linea di contrasto tra la sindrome dell'abbandono e la volatilità dei rapporti in un ambiente musicale così neutro.

Queste cose devono convivere per forza, anche perché la sindrome dell'abbandono è qualcosa di naturale per me. Un aspetto che non posso controllare, soprattutto per chi ha vissuto una vita come la mia.

Hai deciso di raccontarla come una vulnerabilità.

Ho accettato di esporla, anche perché c'è sicuramente altra gente che soffre, magari non esternandola. Ho la fortuna di fare questo lavoro che mi permette di esprimermi e ho imparato negli anni a non nascondere ciò che provo, a esternare qualsiasi sentimento.

Pensi possa essere d'aiuto?

Sono sicuro che lo sia per me, e credo anche per chi si rivede nelle mie parole.

Credi sia lo stesso per Felina? In una parte del brano racconti l'incontro con il tuo padre biologico.

Felina rappresenta l'ultimo episodio di Breaking Bad (la serie scritta da Vince Gillighan), anche perché è l'ultima canzone di Black Mood che ho scritto. È uno dei pochi brani di Black Mood 2 scritti di pancia in cinque minuti e non ho voluto concentrarla solo su quell'episodio: ci sono solo le prime 3/4 barre che parlano di mio padre. Non è un brano scritto per raccontare quello che è successo, ma se basta una frase al pubblico per trovare una sensazione di benessere, non può che farmi piacere.

In Black Mood 2 sei riuscito a trovare anche un equilibrio tra parte intima e parte leggera del progetto: basti pensare anche a Russa e Ahegao.

C'era la necessità di fare qualcosa che mi potesse rappresentare, anche se inizialmente c'è stata un po' di titubanza su Ahegao.

Perché?

Il mio produttore e il mio management non erano molto sicuri di come avrebbe potuto reagire il pubblico?

In merito al linguaggio e al tema sessuale?

Sì, ma ho risposto che io sono anche questo, altrimenti è troppo facile far vedere ciò che è comodo. Se dovessi preoccuparmi sempre del giudizio delle altre persone, rimarrei fermo. Poi questi giudizi non arrivano mai da chi fa il tuo lavoro. L'arte è anche questo. Non ha regole altrimenti non verrebbe chiamata così: purtroppo l'italiano medio è ignorante su tante cose, soprattutto nel mondo della musica.

C'è qualche commento che ti ha infastidito più degli altri?

Credo di essere arrivato a un punto della mia vita in cui ci sono poche cose che mi toccano: devi veramente entrarmi in casa e insultarmi per potermi far scattare. In 10 anni di carriera ho imparato che non serve a nulla rispondere: basta cambiare strada a un certo punto.

C'è qualcosa che ti ha preoccupato di più in merito a quest'album?

So di non poter avere rimpianti, ho fatto delle cose per questo disco che non stanno né in cielo né in terra, e so che non potevo fare di più. Sono due anni che non vado in vacanza e ho sacrificato tanti momenti personali, in cui la mia vita sarebbe potuta andare diversamente.

Delle rinunce che non hai fatto per altri progetti?

Ci sono album che se mi guardo indietro, potrei aver fatto meglio, ma non in merito alle canzoni, ma a proprio tutto ciò che esiste attorno alla promozione di un progetto. Per Black Mood 2 ho curato tutto: anche i dettagli dei visual su Spotify. Credo sia quello più "completo".

Black Mood 2 è infine un album con tanti momenti intimi, e per chi ha ormai attorno una community così legata, immagino ci sia stata la possibilità di ricevere messaggi molto personali. Ce n'è qualcuno che ti ha impressionato?

Credo il giorno dell'uscita del disco. Mi sarei aspettato tanti messaggi, ma quando mi sono arrivate le storie di alcune persone che mi raccontavano drammi personali mi ha sorpreso. Anche agli instore ho visto piangere persone che mi si sono avvicinate durante l'incontro raccontandomi qualcosa di molto personale. Ammetto che non ho saputo e non saprei adesso neanche come rispondere. Spero che la mia musica aiuti.

Credi sia anche dovuto al fatto che sei stato tra i primi rapper a parlare di salute mentale anche nei brani?

Immagino sia anche questo, sono felice che possa aiutare le persone.

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