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Ermal Meta sullo stupro a Palermo: “A voi cani, auguro di finire in galera sotto 100 lupi”

Ermal Meta si è scagliato nei confronti dei sette aggressori nel caso di stupro a Palermo su Twitter: “Li in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi cani auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno stupro”
A cura di Vincenzo Nasto
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Tra i primi a intervenire pubblicamente sull'episodio di cronaca di Palermo, la violenza di gruppo perpetrata da sette ragazzi nei confronti di una giovane di 19 anni lo scorso luglio, è il cantante Ermal Meta. L'autore di Non mi avete fatto niente ha voluto commentare su Twitter e Instagram, il tono della punizione nei confronti dei sette aggressori, in una conversazione che si è aperta anche sulle dinamiche che la giovane donna dovrà affrontare nella sua vita dopo aver subito queste violenze. Dopo la rabbia iniziale, legata anche al termine cani e gatte utilizzate nella conversazione da uno degli aggressori, Ermal Meta si è scagliato nei confronti degli aggressori: "Li in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi cani auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno stupro". Dopo il tweet, l'autore ha concentrato i suoi pensieri sul futuro della giovane vittima.

Su Twitter infatti ha affermato: "Conosco persone, donne, che da uno stupro non si sono riprese mai più. Che scattano in piedi appena sentono un rumore alle loro spalle, che non sono più riuscite nemmeno ad andare al mare e mettersi in costume da bagno come se non avessero nemmeno la pelle. Vogliamo salvare e recuperare un branco? Ok, sono d’accordo. Ma come salviamo una ragazza di 19 anni che d’ora in poi avrà paura di tutto?".

Ermal Meta sottolinea come l'attenzione pubblica si sia concentrata maggiormente sul recupero degli aggressori in carcere o in comunità, mentre poco è stato speso nei confronti della vittima: "Perché la responsabilità sociale la sentiamo nei confronti dei carnefici e non in quelli della vittima? Se c’è una qualche forma di responsabilità collettiva nei confronti dei carnefici, allora dovremmo provare a sentirci responsabili anche per quella ragazza e per tutte le vittime di stupro perché è a loro che dobbiamo veramente qualcosa, sono le vittime che vanno aiutate a ricostruire la propria vita".

Storia Instagram @ermalmetamusic
Storia Instagram @ermalmetamusic

Tra i momenti più intensi nell'accusa agli aggressori, Ermal Meta fa riferimento anche a "pene esemplari": "Per quanto riguarda le pene esemplari, credo che siano assolutamente necessarie per un semplice motivo: nessun atto criminale viene fermato dalla paura della rieducazione, ma da quella della punizione. L’educazione deve funzionare prima che si arrivi a compiere un abominio del genere. Ovviamente siamo tutti garantisti finché la bomba non ci cade in casa". Ma non si è fermato a Twitter il suo pensiero sui social, perché l'autore ha voluto anche lasciare un ultimo pensiero su Instagram, sulla crudeltà dello stupro e della violenza di gruppo nella società: "Quando stupri una donna non le infiggi solo un danno fisico che comunque resta immenso. Quando stupri una donna uccidi il suo futuro, la sua fiducia nel prossimo e nella vita e senza quella fiducia comprometti la sua capacità un domani persino di avere dei figli. Questo compromette l'umanità intera. Lo stupro è un crimine contro l'umanità". Poi rivolgendosi ai suoi fan su Instagram, chiosa: "Qual è la pena proporzionale per una cosa del genere?".

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