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Wikileaks: Berlusconi ha paura delle critiche di Bono degli U2

Il Presidente del Consiglio avrebbe deciso di non ritoccare i capitali destinati all’Africa proprio per evitare la “flagellazione verbale” di Bono Vox.
A cura di Biagio Chiariello
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Continuano senza sosta le scottanti rivelazioni del sito Wikileaks sul mondo della politica. Dopo le missive dalla Corea del Sud che hanno mostrato come Eric Clapton divenne una importante pedina nelle relazioni con la vicina, irritabile, cugina del nord, l'ultima delle indiscrezioni pubblicate da The Guardian suggerisce che il frontman degli U2, Bono Vox, ha in qualche modo pesato sulle decisioni del premier Silvio Berlusconi.

In una nota, il consigliere economico dell’ambasciata Usa a Londra, William Meara, rivela che sebbene il governo italiano avesse impostato un taglio consistente ai Finanziamenti ai paesi africani, il Presidente del Consiglio avrebbe deciso di non ritoccare i capitali destinati al continente nero proprio per evitare la "flagellazione verbale" di Bono.

Il rapporto tra il rock e Berlusconi e' stato teso fin dal 2006 quando il cantante ha accusato Berlusconi di sfruttare la sua immagine durante una campagna elettorale. Il nome di Bono, da sembra impegnato nell'obiettivo di azzeramento del debito agli stati più poveri, era apparso in un opuscolo inviato nelle case degli italiani in cui era riportato un testo in cui il cantante si diceva grato per l'aiuto dello stato ai paesi del terzo mondo.

In una lettera aperta Bono aveva risposto scrivendo "Signor Berlusconi, ho visto il suo programma e mi sento sfruttato. Sarei sentitamente onorato di leggere il mio nome nel manifesto di un leader con idee trasparenti e chiare per rispettare le sue promesse fatte ai Paesi più poveri. Per ora lei non ha dato nessun chiarimento, anche se per fortuna c'è ancora tempo".

William Meara racconta di un incontro con Fabrizio Nava, direttore dell'ufficio Italia per l'assistenza sub-sahariana, che affermava che il premier aveva deciso di aumentare gli aiuti all'Africa, nonostante un calo complessivo del bilancio nazionale.

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