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Jovanotti: “Concerto in Venezuela rinviato, libertà d’espressione minata”

Lorenzo Cherubini ha annunciato sulla sua pagina Facebook, il rinvio del concerto del 6 aprile a Caracas. La delicata situazione politica non permette lo svolgersi dello spettacolo.
A cura di D.S.
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Lorenzo Cherubini era atteso il 6 aprile a Caracas, per una tappa del suo tour. Purtroppo, però, la data è stata rimandata. La delicata situazione politica, non ha permesso lo svolgersi dello spettacolo. Il cantante lo ha annunciato pochi minuti fa su Facebook. Jovanotti ha scritto:

"La cancellazione di un concerto, di un evento festoso, per ragioni politiche e di ordine pubblico, è sempre una tragedia della libertà di espressione e di riunione, che sono due pilastri della convivenza democratica. Naturalmente la sicurezza del pubblico viene prima di tutto, ma è un vero peccato dover rinunciare alla musica, perché la musica proprio in quanto bene “superfluo” ha una natura libera, si fa carico delle emozioni, dei ricordi, delle speranze, della gioia, del sentimento, del racconto. Cose superflue, ma fondamentali, proprio perché ti accorgi che mancano quando vengono impedite per qualche ragione. Il concerto del 6 aprile è rimandato, vi faremo sapere la nuova data, che spero sia presto perché vorrà dire che la musica può tornare in città, a viso aperto, per tutti quelli che la vogliono ascoltare."

L'artista, poi, ha spiegato quanto sia dispiaciuto per l'accaduto:

"Chiaramente la cancellazione del mio concerto è una piccola cosa, la mia musica non è neanche così famosa in Venezuela, ma a quelli che volevano esserci, a me prima di tutto, dispiace, e io posso solo dirvi che aspetto una nuova data. Il concerto è solo rimandato."

Ha rivolto, infine, un messaggio al popolo venezuelano:

"Cosa succede in Venezuela? difficile farsi un’idea, le informazioni hanno sempre l’aria di non essere del tutto indipendenti, e dall’estero è molto difficile sapere quali sono i media attendibili, come potrà svilupparsi la situazione nel paese. Da fuori non posso fare altro che inviare la mia solidarietà al popolo Venezuelano che chiede giustizia sociale e garanzie di pace anche nella sua forma più effimera come un concerto di rock’n’roll (del resto proprio il rock’n’roll ha un grande ruolo nella diffusione del concetto stesso di libertà durante tutto il 900 e oltre)."

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