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Briga presenta l’autobiografia: ‘Non mi sono montato la testa, nonostante il successo’

In un’autobiografia scritta col suo migliore amico Mattia Bellegrandi in arte Briga si racconta senza peli sulla lingua e schermi di sorta. In ‘Non odiare me’ il rapper parla della sua vita, della fatica per arrivare dov’è adesso, del suo rapporto coi fan e con notorietà e critiche.
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Si chiama ‘Non odiare me' il libro che Briga ha scritto a quattro mani assieme al suo amico d'infanzia Andrea Passeri e che Rai Eri pubblicherà il 19 aprile. È un libro in cui il rapper romano si racconta per come è e non per come i media e le persone lo filtrano: un ragazzo con paure e insicurezze, che si è fatto da solo e ha conquistato un successo da cui cerca di non farsi travolgere. Forse è proprio questo bisogno di resistere al circo mediatico che talvolta ne rende l'immagine diversa da quella che è. Briga, nome d'arte di Mattia Bellegrandi, ha cominciato a rappare fin da piccolo, costruendosi uno zoccolo duro di fan all'interno della scena. fan che rimasero spiazzati quando il cantante decise di tentare la strada del talent: nel 2015, infatti, Briga entrò nella scuola di ‘Amici', dove si fece subito riconoscere per doti e carattere (in molti ricordano i litigi con la Bertè), riuscendo a conquistare gli spettatori e giocandosi la vittoria finale.

‘Non odiare me' è un romanzo autobiografico in cui si  ripercorrono i passi fondamentali del mio percorso musicale e di esperienze vissute in fase adolescenziale, di due ventenni. È un libro che parla di Mattia nella sua profondità, con molte riflessioni che non ho mai svelato nelle interviste, si carpiscono il mio modo di ragionale, le paure, le insicurezze.

Mi mostro come sono e me ne assumo le responsabilità

Dopo Amici il suo mondo è cresciuto, ed esponenzialmente con i fan e i critici che spesso lo hanno preso di mira, anche per via di un carattere non semplice

Ho pregi e difetti, e la differenza tra me e gli altri è che io non mi vergogno di mostrarmi così come sono e me ne assumo responsabilità, critiche e qualche applauso. No, non mi sono montato la testa, sono anche un bersaglio molto semplice, gliele servo su un piatto d'argento ma di solito le critiche mi scivolano addosso, fa parte del gioco e non me ne frega nulla di quello che dice la gente, credo fortissimamente in quello che faccio.

‘Con i fan ci deve essere rispetto reciproco'

Per quanto riguarda i fan, invece, il rapporto è buono, anche se ci vuole, da parte di tutti, dice, rispetto:

Con i miei fan ho un rapporto molto diretto, tra cantante e fan ci deve essere una linea da non oltrepassare, ci deve essere un rispetto reciproco.

‘Non sono un figlio di papà'

Scrivere, come detto è sempre stata la sua passione, lo fa da quando aveva 4 anni e lo ha portato, assieme alla musica al successo. C'è voluta costanza e fatica e per questo motivo respinge al mittente le accuse di essere un figlio di papà che qualcuno gli rivolge:

Desideravo da tanto tempo lavorare con quella che è la mia passione, la musica, lo scrivere; sono un lettore e scrittore precoce, avendo cominciato a 4 anni e ho scritto molto anche quando la musica era un sogno ancora lontano. Ho lavorato e sudato tantissimo per realizzare questo desiderio e continuo ogni giorno anche se sono uscito vincitore da un talent importante come Amici a guadagnarmi il pane e la posizione che ho raggiunto (…). Non sono un figlio di papà, a 16 anni vivevo da solo e a 15 lavoravo.

Le tappe del tour

16 aprile Vidia Club – Cesena (FC)

17 aprile Magazzini Generali – Milano

24 aprile FBI – Cagliari

30 aprile Campus Industry – Parma

7 maggio Demodè – Bari

8 maggio Afterlife – Perugia

14 maggio Viper – Firenze

20 maggio “Unplugged show” Orion – Roma

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