27 CONDIVISIONI

Vinicio Capossela termina il viaggio nel Medioevo con il “Bestiario d’amore”

Si chiama “Bestiario damore” il nuovo EP di Vinicio Capossela. Un progetto con cui il cantante irpino festeggia i 30 anni di carriera e che affonda ancora le mani nel medioevo trobadorico, pescando dai bestiari, appunto, per parlare d’amore. L’Ep chiude il cerchio aperto dalle “Ballate per uomini e bestie”.
A cura di Francesco Raiola
27 CONDIVISIONI
Immagine

Vinicio Capossela ci ha abituato, ormai, a un'idea musicale come poche in Italia, all'idea di una progettualità che è costruita mattone su mattone e il cui risultato è sempre diverso, ma mai dissimile dalla sua idea musicale e artistica che da anni porta avanti. Sebbene sembrino lontani i tempi di "Che cos'è l'amor", Capossela, invece, ha percorso una strada che questa volta approda a un "Bestiario d'amore". Il Bestiario è un topos della Letteratura (da Julio Cortázar alla ‘follia" di J. Rodolfo Wilcock), ma anche nella Musica c'è chi ha voluto cimentarsi (vedi Lucio Corsi), ma Capossela è senza dubbio il primo nome da cui ci si potrebbe aspettare un lavoro del genere, memori anche di quello che è stato "Ballate per uomini e bestie", il suo ultimo progetto sulla lunga distanza uscito nel 2019, in cui si raccontava la peste contemporanea e che ha avuto una coda lunga nella collaborazione con Young Signorino.

Il "Bestiario d'amore" di Capossela

Questa volta il cantautore di origini irpine è tornato con un EP intitolato, appunto, "Bestiario d'amore" (La Cupa/Warner Music Italy), nell'anno in cui festeggia i 30 anni di carriera ("All'una e trentacinque circa" era del 1990. Un progetto che è "una piccola opera composta di 4 brani di ambientazione trobadorica" che dal vivo è stato presentato nel giorno di San Valentino sotto le volte gotiche e gli animali in pietra della Union Chapel di Londra. Questo nuovo lavoro è il compimento naturale dell'ultimo album, una coda e un completamento di quel viaggio medioevale che aveva al suo interno già alcune storie raccolte proprio da bestiari medievali, di bestie che avevano riferimenti teologici, filosofici e morali, che fungevano da allegorie contemporanee, raccontando la peste contemporanea.

Capossela nel Medioevo alla ricerca dell'amore

Questa volta il cantautore ha attinto a piene mani dal componimento letterario di un erudito del milleduecento, Richart de Fornival che, come ci dice la nota stampa "combinando le favolose descrizioni naturalistiche dei Bestiari medievali e la fenomenologia dei comportamenti amorosi tenta l’impossibile: dare vita a un trattato scientifico che descriva e decifri il più misterioso dei sentimenti. L’amore.". Perché in fondo è quello il motore di tutto e l'approdo. Un poema che si avvale della collaborazione della Bulgarian National Radio Symphony Orchestra e del M° Stefano Nanni: "Il “Bestiario d’Amore” è una delle opere più straordinarie, più ironiche, più immaginifiche che si possano trovare su questa forza misteriosa che trasforma e imbestia le creature umane quando sono sotto l’effetto dell’amore. L’intero meccanismo amoroso è analizzato in maniera scientificamente impossibile. Come un indagatore del moto perpetuo, Fournival prova a codificare le incodificabili ed eppure certissime leggi che governano questa mascherata perenne che è la commedia amorosa. Accanirsi nel musicare un’opera che comincia con una messa al bando del canto è stata un’impresa diversamente bizzarra e inutile, oltre che superstiziosamente pericolosa. Chi canta o ascolta non fa mai una buona fine nel bestiario: che sia il canto della sirena, o quello del cigno, o quello del grillo si finisce sempre per morirne" dice Capossela che prosegue

Forse per questo il poeta, una volta constatato che “il canto poetico conduce alla morte senza procurare alcun beneficio”, rinuncia e affida il suo estremo bando a parole e immagini, perché per mezzo di immagini e parole si possa giungere alla memoria che è “custodia dei tesori che lo spirito umano conquista con l’eccellenza del suo ingegno”. Se cantare è rischioso, più che una canzone ho provato a mettere insieme una specie di racconto musicale in cui ogni creatura viene evocata con sigle melodiche o timbriche, grazie all’opera di Stefano Nanni che ci ha messo l’orchestra, che è pur sempre il più grosso organismo vivente in musica: l’Orcaestra sinfonica, l’essere smisurato in grado di inghiottire l’esperienza della vita e risputarla fuori in forma di emozione. Nel suo emiciclo è finito questo testo prezioso, riassunto e rischiosamente cantato novecento anni dopo, solo per il rinnovato diletto del vedere, udire e ricordare parole che mettano in mostra il bestiario illustrato che siamo. Ora come allora non si è mai così soli e affollati di mostri, come da innamorati. Completano la compagnia di ventura una opertūra-copertina musicale e due canzoni ricavate da liriche trobadoriche, a conferma del fatto che l’unica cosa che conta sia l’essere trovati.

La doppia faccia del tour di Capossela

Ovviamente Capossela porterà il Bestiario e tutte le sue canzoni anche dal vivo. Lui che ci ha abituato a spettacoli pensati ad hoc, a rappresentazioni dal vivo di un'idea, resa sempre come una vera e propria opera d'arte. Questa volta porterà la sua musica in due momenti: "una macroscopica e fragorosa grazie alla presenza del più grosso organismo vivente in musica, l’Orcaestra sinfonica diretta dal M° Stefano Nanni; una più intima ed evocativa che vedrà Capossela accompagnato in scena dal poliedrico musicista Vincenzo Vasi per dare vita insieme ad un tessuto musicale che avvolgerà il pubblico in una vera e propria scenografia di suoni".

  • 21.02.2020 TARANTO – Teatro Orfeo (con l’orchestra ICO Magna Grecia)
  • 22.02.2020 FASANO – Teatro Kennedy (con l’orchestra ICO Magna Grecia)
  • 23.02.2020 SAN SEVERO – Teatro Verdi (con l’orchestra ICO Magna Grecia)
  • 27.02.2020 CARRARA – Teatro Animosi
  • 28-29.02.2020 MANTOVA – Teatro Bibiena
  • 04.03.2020 PESARO – Teatro Rossini
  • 06.03.2020 AOSTA -Teatro Splendor
  • dal 10 al 16 marzo MILANO – Teatro Filodrammatici
  • 23.03.2020 VITTORIA Teatro Golden
  • 26.03.2020 SIENA Teatro dei Rinnovati
  • 27.03.2020 PIANGIPANE -Teatro Socjale
  • 01.04.2020 BOURG-en-LAVAUX – Cully Jazz Festival – Chapiteau
  • 03-04.04.20 TRIESTE – Teatro Miela
  • 15.04.2020 SALERNO – Teatro Verdi
  • 19.06.2020 LUGO (RA) – Pavaglione di Lugo per Ravenna Festival (con l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini)
  • 22.06.2020 ROMA – Terme di Caracalla (con l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini)
  • 24.06.2020 GARDONE RIVIERA (BS) – Il Vittoriale degli Italiani – Festival Tener-a-mente (concerto con la Cherubini)
27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views