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Valerio Scanu: “Mio padre morto di Covid senza altre patologie, i negazionisti abbiano rispetto”

Valerio Scanu, che ha perso il padre a causa del Covid, si scaglia contro chi a distanza di un anno dallo scoppio della pandemia in Italia, nega ancora la pericolosità del virus: “Io ho perso mio padre che era una persona sana e non aveva nessuna patologia. Auguro a questa gente di non trovarsi mai in questa situazione”.
A cura di Stefania Rocco
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Valerio Scanu, cantante che nella pandemia di Covid-19 ha perso il padre, si scaglia contro chi ancora non riconosce la pericolosità del virus. Raggiunto da Adnkronos, l’artista si dice rattristato dallo scetticismo mostrato da alcuni e dal mancato rispetto dimostrato da altri nei confronti delle regole necessarie a contenere la diffusione del virus:

Molte persone ancora non hanno ben capito la situazione. Di domenica la gente sta ammucchiata al mare, non c'è logica in questo. C'è gente che è responsabile e che non lo fa, ma i più se ne fregano.

Il padre di Valerio Scanu morto di Covid

Valerio ha sfortunatamente conosciuto bene il Covid. Suo padre, senza altre patologie pregresse, è morto a causa dell’infezione. Per questo motivo il cantante chiede di “sensibilizzare le persone ad avere rispetto. In molti non si rendono conto della gravità delle situazione del Covid ancora oggi, delle terapie intensive piene, di come questa malattia sia imprevedibile. Io ho perso mio padre che era una persona sana e non aveva nessuna patologia. Auguro a questa gente di non trovarsi mai in questa situazione, ma molti non lo capiscono finché non lo vivono. C'è gente che ancora gira senza mascherina. Posso anche ammettere che uno sia negazionista, o scettico, ma poi se ti trovi davanti a qualcuno la mascherina la devi mettere”.

L’affondo contro i negazionisti: “Rispetto verso chi ha vissuto un dramma”

Scanu si rivolge quindi ai negazionisti, a quanti ancora, soprattutto pubblicamente, manifestano il proprio scetticismo nei confronti della gravità della pandemia in corso: “Si può essere anche scettici, e negazionisti, ma bisogna anche essere rispettosi di chi ha vissuto un dramma. Io ho sentito imbecilli dire cose come ‘la paura del Covid uccide i polmoni lo sanno anche i cartoni’. Io dico che ognuno è libero di pensarla come vuole ma non ci si può sostituire ai medici”. Ma l’ultimo pensiero Valerio lo dedica a suo padre: “Io sapevo che fosse una cosa grave, ma non pensavo fino a questo punto. Ma anche finché non l'ho vissuta, ho sempre e comunque rispettato gli altri adottando ogni misura di sicurezza”.

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