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Tutti i motivi del tentato il suicidio di Sinead O’Connor

Con una serie di lunghi post su Facebook Sinead O’Connor ha spiegato la sua versione della lotta contro la famiglia e l’ex marito, per la custodia del figlio piccolo, che l’avrebbero portata al post in cui annunciata il tentato suicidio.
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Foto LaPresse
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Il messaggio postato su Facebook in cui Sinead O'Connor annunciava il tentativo di suicidio – non è la prima volta che succede – è solo l'apice di una situazione che va avanti da molto tempo. Una situazione che ha a che fare con i problemi di salute che affliggono da anni la cantante irlandese e che hanno avuto importanti ripercussioni sulla sua vita personale, allontanando la famiglia e i figli. 451 parole per avvisare il mondo intero che stava per cedere a un'overdose e per spiegare quali erano stati i motivi che l'avevano portata a un gesto così estremo. Guardando al passato della cantante che negli anni '90 fece scandalo per aver strappato in diretta tv la foto di Papa Giovanni Paolo XXIII – evento che provocò non pochi problemi alla sua carriera musicale – non sorprende che la malattia e le sue conseguenze potessero crearle problemi, ma forse in pochi immaginavano che potesse arrivare a un post di quel livello:

Questa settimana mi ha distrutta (…). Non c'è altro modo per ottenere rispetto. Non sono a casa, ma in un hotel da qualche parte in Irlanda, registrata sotto un nome falso.

Malattia e morte

In un'intervista rilasciata a Sky nel 2014, aveva già accostato la difficoltà della malattia alla morte:

Quando ammetti che sei quella che potrebbe essere percepita, a torto, come malata mentale, sai che rischi di essere trattata uno schifo quindi non lo dici a nessuno ed è il motivo per cui la gente muore.

I tour annullati per problemi di salute

Sinead O'Connor soffre di depressione e bipolarismo e non ha mai nascosto questi problemi, parlandone spesso anche in pubblico. Per la seconda volta in pochi anni la cantante, a causa dei suoi problemi, ha cancellato un tour: successe nel 2012 quando contemporaneamente alle scuse coi fan chiuse anche l'account Twitter, spiegando che lo faceva per stare un po' fuori dallo showbiz ed è successo un'altra volta la scorsa estate, quando in una nota si spiegava che la O'Connor non poteva viaggiare più:

Soffre di un esaurimento dovuto a ripetuti e non risolti problemi di salute e le è stato richiesto, dal medico, di fermare qualsiasi tipo di attività. A causa di ciò, è completamente impossibilitata a viaggiare ed esibirsi.

Pochi giorni dopo, sempre con un post su Facebook, spiegò, però, che il motivo reale era la scoperta, nel marzo scorso, di una malattia grave del figlio e tutto quello che ne conseguiva come madre:

Come ogni madre, sono stata all'erta giorno e notte, ogni giorno e ogni notte da quando ho saputo della malattia. Studiando e imparando tutto ciò che posso in modo da poter aiutare non solo quello malato, ma anche gli altri ragazzi che sono colpiti dalla situazione.

I lunghi sfoghi su Facebook

E proprio i figli sono stati il principale motivo addotto dalla O'Connor per giustificare il suo lungo sfogo su Facebook. Un'invettiva contro la famiglia e alcuni degli ex mariti (sono 4 in tutto) e dei figli che le stanno negando la possibilità di incontrare il figlio più piccolo. Poche ore prima del post del suicidio, infatti, la cantante scriveva:

Chiunque abbia dubbi sulla mia idoneità come madre può tranquillamente consultare i servizi sociali, che più volte hanno confermato, per iscritto, che non vi è alcuna ragione per cui non debba vedere i miei figli, e che sono assolutamente adeguata come madre. L'ultima mail è dell'altro ieri. Evidentemente i miei figli maggiori, le loro compagne e i padri non si sono preoccupati di chiedere ai servizi sociali, ma si illudono di essere più qualificati.

La cantante ha scritto che è talmente lontana dalla sua famiglia che se fosse morta qualche settimana fa non se ne sarebbero neanche accorti.

Le accuse contro ex marito e figlio maggiore

Da qualche giorno la cantante sta tenendo un vero e proprio diario sulla sua pagina, in cui descrive nel dettaglio i problemi con il marito e il figlio maggiore che non gli permettono di vedere l'altro figlio Shane. La O'Connor, inizialmente, ha chiesto un lavoro e un posto in cui stare, spiegando che ormai la sua famiglia l'aveva praticamente abbandonata e accusando Donal Lunny (padre del bambino) di non essersi fatto vedere per anni, lasciando che fosse lei a sostituirne la figura (‘Sono la roccia del bambino. Sua madre e suo padre') e di essere tornato, poi, portandoglielo via e non facendole sapere che era stato male. Le accuse sono pesanti, dai post si capisce che la cantante accusa il padre e i familiari di non rendersi conto dell'aiuto di cui ha bisogno il bambino:

Se non mi date retta si ucciderà o ucciderà qualcuno. Mi avete zittita perché non credete che sta male. Ha quasi picchiato a morte un animale, domenica. Se mi aveste ascoltato, sin da marzo, invece di demonizzarmi, questo non sarebbe successo.

I presunti abusi sul figlio piccolo

La O'Connor se la prende anche con il figlio Jake, colpevole di aver mentito alla Polizia e di aver permesso che si perpetrassero abusi sessuali sul fratello: ‘Non mi importa che tua sia o meno mio figlio, finirai in prigione (…) Hai lasciato Shane nella casa degli abusi sessuali'. Eppure la Polizia ha stabilito che non era successo nulla di male e che il bambino non correva alcun rischio: una decisione che ha scatenato la furia della cantante che ha incolpato le Forze dell'Ordine di permettere a Shane di restare nella casa che ‘ha reso possibili gli abusi sessuali che lo hanno tormentato', poi rivolto ai parenti: "Vi comportate come se non sia malato e sia solo io a essere una pazza fot*uta. Questo è abuso di minori e questa sera dormirà nella casa in cui è cominciato il suo incubo'. Successivamente ha scritto una lettera aperta al figlio, al suo Arcangelo, in cui gli chiede di non credere a chi dice che non è malato e che uccidere un animale e il preludio alla possibilità di poter uccidere anche un essere umano: "Hai bisogno di essere aiutato. Mi dispiace che non mi creda, ti hanno ipnotizzato'.

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