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Testo e significato di Niente è per sempre, Fabio Rovazzi non vuole essere sotterrato dall’attualità

Fabio Rovazzi è tornato con un nuovo singolo dal titolo “Niente è per sempre”: una riflessione sulle preoccupazioni delle persone che distolgono l’attenzione.
A cura di Vincenzo Nasto
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Fabio Rovazzi, foto di Mario Cartelli per LaPresse
Fabio Rovazzi, foto di Mario Cartelli per LaPresse

Dal primo gennaio in rotazione radiofonica, ma solo da poche ore su tutte le piattaforme di streaming musicale: è stata pubblicata "Niente è per sempre", la nuova canzone di Fabio Rovazzi. Un brano annunciato pochi giorni prima della fine dell'anno e che già nella sua copertina pone uno dei ragionamenti più lucidi fatti all'interno del singolo: che cosa rappresenta l'elmo di Scipione, presente nominalmente anche nell'inno italiano. Il singolo scritto con Davide Simonetta, in arte D-Whale e Paolo Antonacci, collaboratori anche di Fedez, da cui si può leggere un passo successivo nel loro riavvicinamento, viene rappresentato e descritto anche grazie alla reference a Claudia Mori e alla sua "Non succederà più", citata nel brano. Una passeggiata tra tutte le incongruenze dell'attualità e della vita veloce che Rovazzi descrive, in cui la dimensione temporale viene offuscata dalle riflessioni sugli avvenimenti che ci circondano: un'evocazione di leggerezza da chi, negli scorsi anni, è stato protagonista di hit radiofoniche come "Andiamo a comandare", "Tutto molto interessante" con Gianni Morandi e "Faccio quello che voglio".

Il significato di Niente è per sempre

Una classifica di riflessioni che fotografa una società sempre più egoriferita, che trova nel pre-ritornello, il passaggio più esaltante: "Che il tempo che ho lo uso per ostinarmi a dare un senso a tutto quando poi banalmente… dell’elmo di Scipio nessuno sa niente?". L'ennesimo brano di Rovazzi che ribalta la realtà, ironizzando sulle questione più polarizzanti su cui si concentra il pubblico, non chiedendosi invece da dove arrivi uno dei passaggi fondamentali dell'inno nazionale, strumento di rappresentazione che il pubblico onora, soprattutto nell'ambito sportivo. Sono tante le fotografie di Rovazzi, dalla polemica tra Achille e Boss Doms al quesito sui banchi con le rotelle acquistati durante la pandemia da Covid-19.

Lo stesso Rovazzi ha voluto commentare il significato del brano, ospite a Rtl 102,5: "È un singolo molto diverso dai miei lavori precedenti, ha un testo un po’ tagliente. Nel brano dico: dell’elmo di Scipio nessuno sa niente. Questo perché mi fa riflettere il fatto che, nonostante cantiamo il nostro inno, spesso non conosciamo il significato delle parole che pronunciamo. Inoltre, ci concentriamo sui nostri problemi personali senza renderci conto che ci sono problemi molto più grandi intorno a noi". Durante l'intervista, Rovazzi ha anche confessato di non voler produrre nessun video ufficiale che accompagni il brano, uno dei punti di forza che hanno reso virali gli episodi musicali del creator milanese: "Qualunque videoclip avrebbe svalorizzato il testo, ci tenevo a farlo ascoltare e non vedere. Per il futuro continuerò a fare i video e continuerò a fare musica".

Il testo di Niente è per sempre

C’è qualcuno che si ammazza,
Ho la soluzione in tasca,
Non chiamo l’ambulanza, filmo.
Mi sono tagliato con la carta,
Il panino ha troppa salsa,
Chissà come si sta, in Ucraina.
Non succederà più, almeno per me,
Che il tempo che ho lo uso per

ostinarmi a dare un senso a tutto quando poi banalmente…
Dell’’elmo di Scipio nessuno sa niente?
Che fine hanno fatto i banchi a rotelle
Che fine hanno fatto
La mia voglia di sport,
Achille e Boss Doms,
I russi e gli yacht,
I soldi che ho,
Tutto in bollette
Niente è per sempre…
Quanti libri ho letto oggi, zero.
Il mio Angela custode è, Piero.
E con la cannuccia in carta,
bevo succo d’arancia,
Si ma da una bottiglia in plastica
Non succederà più, almeno per me
Che il tempo che ho lo uso per:

Ostinarmi a dare un senso a tutto anche se poi banalmente
Dell’’elmo di Scipio nessuno sa niente ?
Che cosa c’è dentro nell’ammorbidente?
Che fine hanno fatto:
tutti gli orsi del nord,
Le hit reggaeton,
l’ossigeno a Hong Kong,
I soldi che ho,
Nelle macchinette
E ora vedo dall’alto del nuovo terrazzo
Il palazzo di fronte più alto
Mi sveglio la mattina
Più stanco di prima
A volte penso che la vita
Sia proprio putta…
Nanana,
Nananana,
Nanana,
Nananana
Nananana

E va bene così,
Niente è per sempre.
Pensiamoci dopo,
Rimandiamo a settembre
Ma l’elmo di Scipio
Cos’è veramente?

Ma l'elmo di Scipio cos'è veramente?

L'elmo di Scipio, una delle figure più iconiche dell'inno nazionale italiano, fa riferimento alla battaglia di Zama, tenutasi nel 202 a.C, tra i romani, spinti in guerra dal generale Publico Cornelio Scipione e i cartaginesi, rappresentati iconograficamente dal generale Annibale. L'elmo è il copricapo utilizzato dai Romani del Sacro Romano Impero per difendersi in una delle battaglie storiche dell'Impero romano, che vinse contro il grande Annibale, decretando anche il nuovo soprannome di Scipione, detto l'Africano. L'epicità della battaglia è stata riportata nell'inno italiano dal suo creatore Goffredo Mameli, che recita: "Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa".

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