Scomparso il violinista francese Didier Lockwood, collaborò con Baglioni in “Oltre”
La morte, all'età di 62 anni, del violinista jazz francese Didier Lockwood ha lasciato la Francia senza parole, come si nota leggendo i quotidiani francesi che hanno ripreso la notizia nelle scorse ore: il musicista, discepolo di Stephane Grappelli, è stato colpito da un infarto poco dopo essersi esibito sul palco del Bal Blomet di Parigi. Lockwood era uno dei musicisti jazz più noti al mondo ed era famoso per la sua capacità di improvvisazione: "Capace di improvvisare tanto sul jazz manouche che sulla musica classica" scrive France Culture nel presentarlo, mentre François Lacharme, Presesidente dell'Académie du Jazz e della scuola del violinista (che fondò una scuola, appunto, pre improvvisazione con strumenti a corda, il Centro Musicale Didier Lockwood) ha dichiarato alla AFP: "Non è solo un grande musicista che è scomparso, oggi, ma un difensore della musica e dell'arte che per me è stato un vero amico".
Una vita per il palco
Lockwood si è costruito la propria carriera e il proprio pubblico sul palco, come ci teneva a sottolineare nelle interviste, spiegando come fosse lassù che si rivelava la sua anima: "Nella vita sono una persona ponderata, piuttosto calma, quel che si direbbe ‘normale'. Il palco per me è quello che si può definire il mio sfogo. È lì che concentro tutti i miei fantasmi, tutte le mie pulsioni, tutte le mie follie" come scrive Le Monde.
La collaborazione con Baglioni
Didier Lockwood cominciò con il fratello Francis in un gruppo jazz-rock prima di abbandonarlo per il prog dei Magma, prima di lasciarsi affascinare dalle improvvisazioni di Jean-Luc Ponty nel disco "Kink Kong Album" di Frank Zappa e dall'incontro con Stéphane Grappelli con cui va a suonare in tour. Ma Lockwood ha anche un incontro con uno dei nostri cantanti più noti, Claudio Baglioni: il violinista, infatti suonerà il suo strumento nell'album "Oltre" del 1990.
