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Rivoluzione nelle classifiche FIMI: “Anche per gli album si conteranno gli streaming”

Dopo i singoli, anche per gli album la FIMI conteggerà gli streaming nel computo generale per stilare le classifiche settimanali: “Normale in un mercato di ascolti sempre più integrati”.
A cura di Francesco Raiola
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La FIMI cambia ancora il sistema per conteggiare le vendite e questa volta tocca agli album che dal 7 luglio conteggeranno anche gli streaming per stilare la classifica dei più venduti della settimana. Una rivoluzione parziale, che era avvenuta già con i singoli e che per la prima volta, in Italia, integrerà i dati dello streaming audio di tutte le piattaforme attive in Italia con i dati del download e delle vendite dei dischi fisici. Non è un mistero che in questi ultimi anni il segmento dello streaming sia quello più in crescita e sempre più predominante quando si parla di mercato discografico: sono quelle, ormai, le piattaforme da cui il pubblico ascolta la musica che vuole, avendo accesso a un catalogo sconfinato di musica che include la maggior parte degli artisti più amati dal pubblico.

Nel 2016 lo streaming ha fatto segnare un trend positivo con un +30% generale e un +40% in incremento rispetto al 2015 per i ricavi derivati dagli abbonamenti che oggi rappresentano il 51% di tutto il segmento digitale. I dati che la FIMI pubblica ogni settimana sono raccolti da GfK Retail and Technology Italia che provvede ad elaborare la classifica integrando vendita supporti fisici, download e audio streaming, utilizzando, ovviamente, un fattore di conversion rate per rendere compatibili i diversi modelli di business. Dal 7 luglio, quindi, "tutti gli stream, free o a pagamento, sono conteggiati a patto che abbiano una durata superiore ai 30 secondi. Sono quindi escluse le tracce streaming con durata inferiore ai 30 secondi, gli streaming via radio e gli ascolti su piattaforme di video streaming. Il fattore di conversione sarà rivisto su base quadrimestrale data l’evoluzione spinta del mercato discografico".

Un cambiamento che segue "il consumo reale e l'andamento effettivo del mercato" come spiega Enzo Mazza, CEO di FIMI che sottolinea come i cambiamenti influenzeranno anche le certificazioni oro e platino: "L'integrazione dello streaming nella classifica album, segue quanto già avvenuto per i singoli digitali, in un mercato di ascolti sempre più integrati in cui l'acceso ai contenuti musicali non sembra poter essere limitato ad un solo tipo di supporto, ma richiede la capacità di osservare e riflettere il consumo reale e l'andamento effettivo del mercato. Questo genere di integrazione, sarà ovviamente considerata anche ai fini delle assegnazioni delle certificazioni oro e platino"

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