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Prince, Notorius B.I.G, RM dei BTS e Snoop Dogg: gli artisti che hanno cambiato il loro nome

Dopo l’annuncio e l’ufficialità di ieri del cambio di nome di Kanye West in Ye, in pochi sono rimasti sorpresi dalla decisione, per lo più a sfondo commerciale, del rapper di Chicago. Una scelta che in passato ha toccato artisti come Prince, The Notorius B.I.G, ma anche Snoop Dogg e RM dei BTS.
A cura di Vincenzo Nasto
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Kanye West, adesso Ye, potrebbe essere stato l'ultimo, in ordine di tempo, ad aver valutato il cambio di nome durante l'evoluzione della propria carriera musicale. Ma non l'unico, perché quando si guarda al passato, ci sono molti esempi di artisti che hanno scelto di compiere questa trasformazione, chi per motivi ideologici, chi per motivi personali, consegnando così alla storia due personaggi, due alterego che rappresentano l'evoluzione dell'artista stesso. Da Prince a Notorius B.I.G, da Diddy al fondatore dei BTS RM, senza dimenticare un gruppo come i Lady A e Snoop Dogg: destini e motivazioni diverse che hanno reso però la scelta di Kanye West molto più convenzionale di quanto ci si aspetti, con la trasformazione in "Ye" vissuto come passaggio commerciale, piuttosto che nuova identità.

La battaglia di Prince

Tra i più recenti personaggi del mondo della musica ad aver cambiato nome, non possono non essere presi in considerazione il gruppo country noto come Lady Antebellum. La band, dopo la nota vicenda a sfondo razziale che ha interessato nel 2020 George Floyd, ha deciso di eliminare dal nome identificativo del gruppo la parte che si poteva associare all'era della schiavitù suddista negli Stati Uniti. Una scelta che ha portato il gruppo a rinominarsi come Lady A, questo però non senza difficoltà: perché proprio negli anni '80 la cantante blues di Seattle Anita White ha registrato alcuni suoi brani firmandosi "Lady A", determinando un conflitto di interessi soprattutto sulle piattaforme di streaming digitale, dove vengono raccolti i brani di entrambi, una disputa ancora irrisolta. Meno recente è l'episodio che interessa Prince, che nel 1993 cambiò il suo nome in una rappresentazione che combinava i simboli del genere maschile e femminile, combinandoli in un metasimbolo. Il motivo? La Warner Bros proprietaria della sua discografia avrebbe rallentato il processo di pubblicazione dei suoi brani, preoccupata di saturare eccessivamente il mercato. In quegli anni Prince si esibì con la parola "schiavo" scritta sulle guance, fino alla fine del contratto nel 2000, dove Prince poté ritornare a indossare i propri abiti.

L'evoluzione di Diddy e The Notorius B.I.G

Un viaggio cominciato insieme, con tanti elementi in comune, e che purtroppo ha visto la scomparsa di uno dei due protagonisti, immagine iconica del suo tempo: stiamo parlando di Diddy e Notorius B.I.G, che durante la loro evoluzione hanno più volte cambiato nome. Il manager americano, nei primi anni dell'etichetta Bad Boy fondata con Notorius B.I.G ha assunto vari nomi, da Sean "Puffy" Combs a Puff Daddy, un movimento che è stato possibile registrare anche grazie alla sua comparsa in alcune collaborazioni. Nel 2001 l'ennesimo salto a P.Diddy, un soprannome datogli proprio da Notorius B.I.G durante una vacanza assieme, come ha raccontato lo stesso Combs, una scelta per onorare la morte del rapper avvenuta nel 1997. Solo alcuni anni dopo, scompare la P e Combs diventa semplicemente Diddy, nome a cui è rimasto fedele per più di un decennio. Dall'altro lato del microfono l'evoluzione di Christopher Wallace in Biggie Smalls e poi in Notorius B.I.G non è stato rapida, ma soprattutto ha scatenato parecchi problemi a un attore sulla rampa di lancio, Calvin Lockhart. Infatti, il nome "Biggie Smalls" del rapper derivava dal personaggio interpretato da Calvin Lockhart nel film del 1975 "Let's Do It Again", un'ammirazione totale fino a quando l'attore decise di denunciarlo, dopo continui fastidi ricevuti da alcune persone malavitose vicino a Notorius B.I.G. La risposta del rapper fu il cambio definitivo in The Notorius B.I.G, l'inizio di una leggenda nell'hip hop americano.

Dal K-Pop con RM all'hip hop con Snoop Dogg

Gli ultimi due nomi sulla lista hanno una certa rilevanza: da una parte il fondatore di uno dei gruppi più iconici del nuovo millennio, simbolo dell'esportazione K-Pop in Occidente come i BTS, dall'altro lato uno dei rapper più iconici degli ultimi 30 anni, una pietra miliare in grado di restare sulla cresta dell'onda senza mai perdere la tavola: da una parte RM, dall'altra Snoop Dogg. Kim Nam-joon dei BTS era inizialmente chiamato, dai 18 ai 23 anni, Rap Monster per la sua incredibile capacità al microfono. Ma chiudersi nella propria comfort zone non sembra l'obiettivo del gruppo K-Pop, che proprio nel suo fondatore ha trovato una mente aperta, una visione illimitata, così da andare incontro nel 2017 a un cambio di passo, testimoniato anche dal passaggio da Rap Monster all'abbreviato RM. Più lunga sicuramente la carriera invece di Calvin Broadus, in arte Snoop Dogg. La sua epopea nasce e cresce nei primi anni attraverso la figura di Dr.Dre che lo lancia nell'iconico "The Chronic", in cui il rapper assume il nome Snoop Doggy Dogg. Con la firma nel 1998 per la No Limit Records, il rapper cambia leggermente il suo nome in quello che diverrà un titolo degli ultimi 20 anni dell'hip hop americano: Snoop Dogg. Però il reinventarsi ciclicamente è una delle basi del successo del rapper californiano, che nel 2013, dopo la conversione al rastafarianesimo ha pubblicato "Reincarnated", sotto il nuovo nome Snoop Lion.

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