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Morgan: “Sono l’unica rockstar italiana, ho vissuto due vite ma non ho realizzato ancora nulla”

In un’intervista a Esquire Morgan si è definito l’unica rockstar italiana spiegando, tra il serio e il faceto, di non aver realizzato nulla nonostante abbia 50 anni.
A cura di Francesco Raiola
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Guardando la vita artistica di Morgan sembrerebbe che ne abbia vissute tante, che siano piene di sottotrame, alcune molto belle, altre meno, eppure a sentirlo lui dice di non averne ancora vissuta nessuna, nonostante il successo incredibile coi Bluvertigo, quel piccolo gioiello che è "Canzoni nell'appartamento", le sue vittorie a X factor, ma anche tutto il gossip che lo ha travolto e di cui probabilmente a volte si è nutrito, le tre figlie, gli amori finiti male, gli sfratti, i programmi radiofonici, le chat Whatsapp con Sgarbi e il Ministro Sangiuliano. Niente, nonostante sia vicino ai quarant'anni, Morgan dice che la sua vita deve ancora cominciare.

In un'intervista a Esquire, infatti, dice che i 50 anni sono "una cosa orrenda. È terribile per uno che non ha ancora realizzato nulla. Per me la vita deve ancora cominciare, è tutto proiettato nel futuro e quando hai 50 anni come fai a pensare al futuro che non c’è? Mozart è morto a 35 anni, Tenco a 29. Avere 50 anni vuol dire aver già vissuto due volte eppure io sento che deve ancora arrivare il mio giorno". Che Morgan ami provocare, giocare con le parole, le immagini, capovolgere il senso delle cose è noto, da anni ormai, Marco Castoldi lotta tra il voler nutrire il personaggio Morgan e il cercare di mantenersi sul confine per non cadere nel baratro e restarne definitivamente imprigionato.

Ma è assolutamente da Morgan dire: "Sono l’unica rockstar italiana. L’unico intellettuale di oggi che si sporca le mani, che non ha la puzza sotto il naso, che parla, comunica, che è quasi kamikaze perché si butta nella comunicazione e dà agli altri la sua conoscenza, cosa che non fanno i miei colleghi perché quando sanno qualcosa se la tengono molto stretta". E sempre nell'intervista aggiunge, con un dissing a un collega: "Sono avidi, egoriferiti. Quando sento dire ‘Jovanotti deve fare un disco' mi chiedo: che bisogno c’è? Non è Stravinskij o Scott Walker, ricordiamocelo, magari lui è convinto di esserlo ma in realtà non è così. Essere intellettuali vuol dire interlegere, leggere dentro il mondo. Uno che vuole sempre avere successo, essere sempre in classifica, non sa leggere il mondo. Io invece da bambino sognavo di essere Morgan e mi sono inventato così come sono"

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