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Morgan fa complimenti a Giorgia Meloni: “Non c’è pericolo fascista, i miei colleghi senza argomenti”

Morgan parla in difesa di Giorgia Meloni, attaccata dai suoi colleghi e propone Vittorio Sgarbi come Ministro della Cultura.
A cura di Redazione Music
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Nei giorni pre elettorali Morgan aveva chiarito che quello suo con Giorgia Meloni era un rapporto amichevole che si concretizzava anche in messaggi e, in generale, in un contatto diretto tra la politica e il cantautore. Prima della giornata elettorale, l'ex Bluvertigo aveva fatto intendere di essere un consigliere della leader di FdI e probabilmente prossima Presidente del Consiglio, al punto che fu la stessa Giorgia Meloni a dover chiarire: "Non è vero, ogni tanto ci scriviamo e ci scambiamo sms, l'altro giorno mi ha scritto per dirmi ‘attenti al linguaggio nel programma!', e da lì è diventato ‘Scrivo il programma di FdI' e lui mi ha anche detto ‘I giornalisti sono incredibili perché tu dici mezza cosa e diventa una notizia pazzesca'". E gli ho detto di non preoccuparsi, però è vero che mi aveva scritto un messaggio dicendo che dovevamo stare attenti al linguaggio del programma".

Subito dopo il voto, Morgan ha dichiarato all'Adnkronos di aver "chiamato la Meloni per farle i complimenti e le ho consigliato di mettere Sgarbi come ministro della Cultura, sarebbe una delle poche volte che si sceglie una persona che ha una competenza specifica in questo ambito (…). La Meloni – dice il cantautore – ha una grandissima esperienza politica, è stata sempre vicina alla gente. È una donna che ha il senso della società ed è interessata ai bisogni delle persone. Non ha bisogno di andare a comprarsi gli slogan come fanno i politici che vivono fuori dal mondo". Intanto è lo stesso Vittorio Sgarbi a dirsi disponibile ad assumere l'eventuale incarico: "Io ministro della cultura? Sono fiducioso".

Nei giorni scorsi sono stati vari gli artisti che hanno espresso dispiacere per la vittoria della destra, da Damiano David, cantante dei Maneskin, fino a Boy George, ex leader dei Culture Club. Ma Morgan rifiuta la lettura estremista della vittoria di Fratelli d'Italia: "Ma quale deriva estremista? L'alternanza politica è un segno di democrazia. La Meloni è l'unica che è stata in grado di fare opposizione in questi anni (…). Questo spauracchio della deriva fascista è una puttanata pazzesca! Parlano di fascismo perché evidentemente non hanno altri argomenti – dice Morgan – i mie colleghi, i cantanti che continuano gridare ‘fascismo, fascismo' sono soltanto degli individualisti che pensano solo al loro conto in banca, non gliene frega niente della società. Il fascismo non esiste più così come non c'è più il Partito Comunista. Come disse Giorgio Gaber: ‘Fascismo e comunismo sono vecchi soprannomi per anziani"'.

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