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Il video di “Chiamami per nome” con cui Michielin e Fedez raccontano la musica senza pubblico

A una settimana da Sanremo Fedez e Francesca Michielin hanno la canzone col video più visto di quello dell’intero lotto dei brani eseguiti all’Ariston. Un brano che ha con sé, nel video, anche un messaggio importante. Milioni di persone vedranno Fedez e Michielin cantare nei teatri vuoti per sottolineare la situazione dei lavoratori dello spettacolo.
A cura di Redazione Music
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A una settimana da Sanremo Fedez e Francesca Michielin hanno la canzone col video più visto di quello dell'intero lotto dei brani eseguiti all'Ariston. Il solo video ufficiale di "Chiamami per nome", infatti, sfiora i 10 milioni in sette giorni, a cui si aggiungono i quasi cinque milioni della loro performance sul palco dell'Ariston, per una delle canzoni più in alto nelle classifiche in streaming, volata subito in seconda posizione in quella FIMI e tra le 10 più passate dalle radio italiane. Insomma, i numeri dicono che oltre al secondo posto in classifica il brano della coppia è tra i più amati di questa edizione.

La denuncia per i lavoratori dello Spettacolo

Un brano che ha con sé, nel video, anche un messaggio importante. Dieci milioni di persone e tutte quelle che arriveranno successivamente, infatti, hanno visto e potranno vedere Fedez e Michielin cantare nei teatri vuoti, su palchi spogli e platee senza pubblico, con posti limitati e separati e operai al lavoro per smantellare quelli che simbolicamente rappresentano la situazione dei luoghi della musica italiana. Per molti, infatti, l'Ariston è stato un palco simbolico, l'unico su cui sia stato possibile suonare, e da cui sono stati lanciati diversi appelli, ma materialmente da oltre un anno i live club sono chiusi, alcuni hanno già chiuso, altri chiuderanno e per ora gli spiragli sono aleatori. Il problema è reale, ovviamente, esistono delle regole da rispettare per cercare di uscire il prima possibile dalla pandemia e limitare gli assembramenti è uno di questi.

L'esibizione nei teatri vuoti

Fa male, però, vedere Fedez e Michielin cantare soli al Teatro alla Scala, al Teatro Arcimboldi, al Teatro Menotti e al Teatro Gerolamo, ma è un bene che la musica continui a tenere le luci accese su questo problema. Ci sono migliaia di persone che lavorano a fatica, poco, male, sottopagate o non lavorano proprio, alcuni disoccupati, altri con un lavoro nuovo che nulla a che fare con la musica e gli spettacoli. Durante il 2020 il Governo ha stanziato alcuni fondi per aiutare le partite Iva e alleggerire la pressione con casse integrazione straordinarie, ma gli aiuti sono arrivati anche da privati, da Spotify Fimi fino allo stesso Fedez che ha dato il via a quello che è diventato un progetto collettivo, ovvero Scena Unita, che grazie ad alcuni sponsor privati ha raccolto due milioni e mezzo di euro che ha diviso in alcuni bandi. Ma gli aiuti sono sempre minori e le difficoltà le stesse.

Michielin una delle prime a organizzare live in streaming

Francesca Michielin, inoltre, è stata una delle prime a essere colpite dalla chiusura dei live club. La cantante, infatti, alla fine di febbraio 2020 aveva organizzato dei minilive per presentare il nuovo album "FEAT (Stato di natura)", ma ha dovuto optare per dei live streaming per sopperire a quella chiusura, mantenendo anche la data dell'uscita dell'album al 12 marzo scorso: "La musica non si ferma, e neanche noi. Non potremo essere fisicamente insieme, è vero, per questo ho pensato di preparare qualcosa di speciale" scrisse per lanciare i nuovi concerti in streaming. Un anno dopo, la situazione è rimasta invariata e Michielin oltre a pubblicare una nuova versione ampliata del suo progetto collaborativo (aggiungendo, oltre a Fedez, anche Vasco Brondi, Colapesce e Mecna), "FEAT (Fuori dagli spazi)", assieme a Fedez è tornata a esibirsi davanti alla sala vuota. Sperando che sia l'ultima volta.

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