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Il declino di Travis Scott: dopo Astroworld, il rapper estromesso anche dal Coachella

A un mese dall’annuncio ufficiale degli headliner del prossimo Coachella Festival, Travis Scott è stato estromesso dall’evento dopo la tragedia di Astroworld.
A cura di Vincenzo Nasto
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Travis Scott (Photo by Kevin Winter/Getty Images)
Travis Scott (Photo by Kevin Winter/Getty Images)

Dopo essere stato estromesso dal circuito dei festival internazionali, anche Coachella chiude le porte in faccia a Travis Scott. Il rapper di Houston è stato estromesso dall'organizzazione a seguito del tragico evento di Astroworld, il live concert in cui hanno perso la vita 10 persone e ne sono rimaste ferite più di un centinaio. A rendere ufficiale l'assenza di Scott le parole di Goldenvoice, l'organizzatore del Coachella, che non avrebbe voluto sostenere l'impatto sociale della presenza del rapper, ancora nell'occhio della giustizia americana per oltre 300 cause civili e una class action che promette di attenersi oltre i 750 milioni di dollari. A colpire l'immaginario anche la reazione del rapper, che avrebbe chiesto di poter partecipare anche gratis al festival che si terrà tra il 15 e il 24 aprile 2022 in California. La proposta, arrivata tramite l'agente di Scott Cara Lewis, sarebbe stata rifiutata, visto anche il ruolo di headliner del cantante.

La decisione degli organizzatori del Festival

Dopo i dietrofront della quasi totalità di festival internazionali nei confronti di Travis Scott, l'ultimo rifiuto in ordine di tempo per il cantante è stato uno dei più rumorosi: stiamo parlando della sua assenza al prossimo Coachella Festival del prossimo aprile. Come ufficializzato dalle parole di Goldenvoice, organizzatore dell'evento, Travis Scott non sarà più uno degli headliner del festival, estromesso anche dalla sua partecipazione. Una decisione che arriva in seguito i tragici avvenimenti di Astroworld, il concerto a Houston, patria del cantante, in cui hanno perso la vita 10 persone, oltre i feriti nell'ordine delle centinaia. Un disastro non preventivabile e che ha messo Travis Scott nell'occhio della giustizia, con oltre 300 cause civili da sostenere e una class action che si avvicina ai 750 milioni di dollari. La sua presenza, annunciata per l'edizione 2020, poi cancellata a causa del Covid-19, non avrà quindi una sua riconferma, con i Rage Against the Machine e gli Swedish House Mafia come unici headliner dell'evento, per adesso. La decisione di Goldenvoice sorprende per la sua fermezza, soprattutto dopo l'indiscrezione arrivata dal portale americano Variety, che ha confermato un'offerta quasi irrinunciabile del rapper, tramite la sua agente Cara Lewis: Travis Scott avrebbe offerto la sua presenza gratuita per poter salire su quel palco. Un'offerta rispedita al mittente e che pone Travis Scott fuori dal circolo dei festival internazionali, dopo esser stato uno degli artisti più ricercati negli scorsi anni.

La prima intervista sugli avvenimenti di Astroworld

La vicenda di Astroworld sembra aver lasciato molte incrinature nel rapporto tra Travis Scott e il circuito musicale americano, scagliatosi nei confronti del rapper dopo gli incidenti avvenuti lo scorso 5 novembre. In molti hanno parlato di "una tragedia annunciata", con Fox News tra i primi canali d'informazione ad aver edulcorato la vicenda, lanciandosi in pericolosi paralleli tra l'ambiente musicale urban e le vittime dell'incidente. Su Scott pesa l'aurea della sua immagine social, un brand che attraverso la sigla "Cactus Jack" è arrivato nelle case di tutto il mondo con collaborazioni senza precedenti come con McDonald, Evisu e Fortnite. Nella prima intervista post-Astroworld, avvenuta sul canale YouTube di Charlamagne Tha God solo pochi giorni fa, Scott ha negato qualsiasi responsabilità con la sicurezza del festival "affidata ai migliori del settore". Il cantante ha anche parlato del futuro della musica dal vivo, da affrontare con maggiore sicurezza per evitare altri incidenti come quelli avvenuti ad Astroworld: "Dobbiamo affrontare i problemi di sicurezza, non voglio che altri artisti sperimentino questo trauma. Una volta che faremo grandi passi avanti per muoverci in questa direzione, penso sarebbe bello suonare per guarire le persone toccate dall'incidente: la musica fa parte della guarigione".

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