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Glen Hansard: arriva in Italia per due date il cantautore premio Oscar

Prima busker, poi premio Oscar, il cantautore Glen Hansard arriva in Italia, per due date a Milano e Bologna nella veste solista, che quest’anno ha dato vita al secondo album, tra folk, blues e tradizione irlandese, nel solco di Leonard Cohen.
A cura di Francesco Raiola
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‘Ora ho trovato una certa grazia nel giudizio di un giudice, grazia tra i miei fratelli sulla linea di tiro, grazia su questa strada poco percorsa, grazia sotto i pini': comincia così, con questo ritornello ‘Didn't He Humble', il nuovo album di Glen Hansard che ha trovato la grazia, sì, anche in questo secondo album solista. Se il nome del cantautore irlandese non vi dice nulla, vuol dire che non basta vincere un Oscar per raggiungere la popolarità. Ma chi la vuole, poi, questa popolarità? E a quale costo, poi? Glen Hansard l'Oscar l'ha vinto: era il 2008 e il cantante irlandese in coppia con la musicista ceca Marketa Irglova formava il duo Swell Season che scrisse per il film ‘Once' il brano che avrebbe vinto la statuetta per la Migliore Canzone Originale. Prima Hansard aveva esordito come busker nelle strade di Dublino, poi ha ricevuto fama internazionale recitando i panni del chitarrista Outspan Foster nel film di Alan Parker ‘The Commitments', per poi fondare i The Frames, band cult delle serate irlandesi. Il tempo è passato e anche gli apprezzamenti del pubblico e della critica al punto che oggi la carriera solista è più che avviata.

Glen Hansard, 25 anni di carriera alle spalle, è sicuramente uno dei cantautori più onesti e sensibili che il mondo della musica conosca. Folgorato da piccolo da Leonard Cohen a cui per una serie di casualità riuscì anche a stringere la mano; con ‘Rhythm and Repose' ha cominciato a far conoscere la propria musica da solista: un album che ha ricevuto tantissimi consensi e che ne ha rafforzato attitudine e scrittura, ma che era ancora nel solco del duo che l'aveva portato all'Oscar, come ha dichiarato all'Huffington Post. Dopo quell'album ha voluto rendere omaggio a un altro dei songwriter più ispirati che abbiamo avuto negli ultimi anni, quel Jason Molina (Songs: Ohia) che ha cantato in ‘It Was Triumph We Once Proposed…Songs of Jason Molina'.

Quest'anno è tornato, appunto, con ‘Didn't He Ramble' che in qualche modo conferma quanto di buono fatto fino ad ora: le atmosfere sono ancora quelle soffici del passato, alternando sonorità folk al blues passando per vere e proprie ballate irlandesi, costruendo canzoni che non hanno paura di prendere dal gergo cattolico, ispirandosi alle preghiere:

Alcune delle canzoni migliori che abbia mai ascoltato – dice a Paste Magazine – si muovono all'interno del gergo delle preghiere.

E succede, ad esempio per ‘Her Mercy', un pezzo che è ispirato da Cohen stesso, un tributo, come dice lui stesso. Sarà quindi un'occasione da non perdere per i fan italiani, che potranno ascoltarlo live in due occasioni: il 14 ottobre all'Alcatraz di Milano, mentre il 16 sarà al Teatro Antoniano di Bologna.

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