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Chicago chiama San Siro risponde: “Seven 7oo” è il manifesto della drill in salsa italiana

“Seven 7oo” è il primo singolo del collettivo di San Siro “Zona 7”, formato da artisti come Rondodasosa, Vale Pain, Sacky, Keta, Neima Ezza e Kilimoney. Il brano che ha l’obiettivo di presentarsi come il manifesto della drill in Italia, è nelle prime tre posizioni della Top 50 Italia, raggiungendo quasi il milione di visualizzazioni sotto al video ufficiale su Youtube.
A cura di Vincenzo Nasto
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In pochi mesi avevano promesso di prendersi tutto, di diventare qualcosa di più che una semplice meteora della scena rap italiana, e sembra che la loro promessa sia stata mantenuta. Al punto da esser diventati anche oggetto di discussione su una delle community hip hop più grandi del Regno Unito, la pagina Instagram "Grm Daily", in un tripudio che ha incoronato i rapper della zona milanese di San Siro come i più grandi interpreti della Drill all'esterno dei confini britannici. Il collettivo "Zona 7", formato da Rondodasosa, Vale Pain, Sacky, Keta, Neima Ezza, Kilimoney, con il loro primo singolo "Seven 7oo" ha debuttato subito in top 3 Spotify Italia, con il video che ha quasi raggiunto il milione di visualizzazioni. Ciò che la scena non è riuscita a offrire negli ultimi anni, lanciandosi su melodie per lo più reggaeton o cloud, sembra esser diventato l'obiettivo numero uno del collettivo milanese: trasportare gli elementi della South Side di Chicago, fondendolo con i nuovi tratti della trap in Italia, in una sola parola: la drill.

Il successo di Seven 700

Da qualche mese non c'è più bisogno di presentare nomi come Rondodasosa, Vale Pain, Sacky, Keta, Neima Ezza e Kilimoney: il collettivo di San Siro negli ultimi tempi è riuscita a travolgere i più giovani con qualche primo passo della drill in Italia, dopo i tentativi in passato di Tedua e Lazza, forse i primi ad aver trasferito quel tipo di sonorità nella penisola italica. Soprattutto Rondodasosa è diventato il punto di riferimento di una nuova scuola, che ripudia qualsiasi tentativo di approccio alla musica per un pubblico italiano, cercando di rendere internazionale un percorso che lo sta portando, passo dopo passo, fuori dai confini nazionali. È proprio in questa direzione che va il primo singolo del collettivo "Zona 7", pubblicato lo scorso 12 gennaio: il brano si chiama "Seven 7oo" e non è altro che una diapositiva del territorio e del nuovo slang di San Siro, una narrazione cominciata e tradotta in più lingue, l'espressione di una multietnicità che ha costruito sede fissa in Italia ma che è pronta a spiccare il volo. Il brano, che vede alla produzione Nko, riesce ad alternare i due stili predominanti del gruppo: da una parte l'intonazione vocale di artisti come Neima Ezza e Vale Pain, che stanno cercando un timbro ben definito per la propria carriera, dall'altro lato un riferimento continuo a ciò che ha influenzato tutti i ragazzi, ma soprattutto Rondodasosa e Sacky: la drill di Chicago e la scena raw francese, da Sofiane a Ninho. L'immaginario crudo, fatto di contrapposizioni e sogni, può essere intravisto nel verso di Rondodasosa, quando canta: "Non giocare con noi, abbiamo il quartiere dietro, dentro la torre di Selinunte, diventerà un grattacielo". Il brano nel frattempo è ancora al terzo posto nella top 50 Italia, preceduto solamente dal singolo di Mace "La canzone nostra" con Blanco e Salmo e dal primo singolo estratto dal nuovo album di Capo Plaza "Allenamento 4".

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Il nuovo racconto hip hop di Milano

Il 2020 è stato anche l'anno di San Siro e della sua nuova narrazione, dei quartieri popolari di Milano, che negli ultimi anni avevano visto solo Cinisello protagonista grazie alla iper produzione di artisti come Sfera Ebbasta e Vegas Jones: tornando indietro la city è stata sempre il luogo delle avventure e delle storie del rap anni 2000/2010, con pochi esempi come Barona, a differenziarsi nelle opere di Marracash. San Siro come nuovo "Muretto"? No, ma è impossibile distogliere lo sguardo sul polo multietnico che il quartiere sta offrendo a giovani artisti in cerca di rivalsa, un racconto che si allontana dalle luci del centro, ma che si avvicina in maniera stimolante alla contrapposizione parigina della città e delle sue banlieue. A essersi preso, anche con maggior diffidenza soprattutto del pubblico italiano, il ruolo di catalizzatore delle attenzioni è sicuramente Rondodasosa, in grado di portare contenuti completamente lontani dall'ascolto della penisola. Una scelta che abbiamo rivisto in "Exposing Rmx" con Vale Pain, ma anche in "Slatt". In maniera diversa, forse anche più complementare alle caratteristiche della scrittura, Neima Ezza ha cercato di raccontare ancora di più la ghettizzazione del quartiere, ma in generale della città, che offre molti spunti di riflessione, tutto questo con stile. Poco lontani dai numeri dei primi tre, Sacky, Keta e Kilimoney sembrano partire un passo indietro rispetto ai colleghi, in attesa ancora di quella hit in grado di aprire un pubblico di riferimento. In questo momento Napoli e Milano raccolgono e raccontano il tessuto sociale della nuova generazione hip hop, città controverse nella loro espressione, ma che hanno nei loro rappresentati un nuovo tratto espositivo da far emergere.

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