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Caparezza soffre di acufene: “Faccio questi venti concerti e mi fermo, non posso rischiare”

Il rapper di Molfetta annuncia che dopo questo tour potrebbe doversi fermare. Dal 2015 soffre di un deficit uditivo causato nel tempo dalla sollecitazione all’orecchio durante i live. “Pensavo al mio corpo come una prigione, ora mi sono rassegnato”.
A cura di Giulia Turco
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UPDATE 16.15: L’ufficio stampa di Caparezza rilascia una nota stampa con una precisazione sulle dichiarazioni del cantante: “A causa di alcune notizie erronee uscite stamattina specifico: Caparezza NON si ritira dalle scene e non lo ha mai dichiarato. Semplicemente a causa della malattia (l’acufene di cui ha già ampiamente parlato) deve LIMITARE il numero dei live. Detto in parole semplici se una volta si poteva affrontare un tour di 50 date oggi bisogna limitare i concerti; questo NON significa smettere né di fare musica né di fare concerti. Semplicemente che il tour in partenza domani da Treviso, che segue l’uscita del disco “EXUVIA”, avrà solo 20 date in Italia. Solo questi venti appuntamenti live prima di passare a lavorare al prossimo disco (e relativo tour)".

Il 25 giugno Caparezza apre il suo ultimo tour. Si partirà da Treviso, per terminare con l’ultima data prevista per il 13 agosto al festival di Majano, Udine. Poi, il rapper di Molfetta potrebbe fermarsi definitivamente per via dell’acufene, un problema all’udito che rende complessa la gestione dei live. “Faccio queste venti date e mi fermo, perché i concerti dal vivo rappresentano una sollecitazione straordinaria del mio udito e non posso rischiare troppo”, ha spiegato in un’intervista a Quotidiano.net.

Caparezza costretto allo stop temporaneo dalla musica

Un deficit uditivo del quale Caparezza soffre dal 2015. “Fischia l’orecchio, infuria l’acufene, nella testa vuvuzela mica l’ukulele”, cantava già tre anni fa nel suo brano Larsen (La tortura – Perdono o punizione). “Soffrendo di acufene e ipoacusia non posso più fare lunghi giri di concerti come accadeva in passato”, spiega oggi il rapper. “In questi sette anni di difficoltà ho incontrato tanti colleghi che m’hanno detto senti questo, fatti vedere da quello, io l’ho fatto ma non è cambiato alcunché”, aggiunge. “Così ho smesso di cercare cure miracolose per il mio deficit uditivo”. Per questo ora Caparezza prende in considerazione uno stop definitivo dalla musica per dedicarsi ad altro: “Amo la scrittura e quindi penso a un testo, un fumetto, un soggetto, a una storia”.

Sette anni di lotta contro il disturbo all'udito

L’acufene è un disturbo che si manifesta per lo più come un fischio, un ronzio, uno scampanellio.  Il rapper ha spiegato che il problema nel suo caso deriva proprio dalle attività live. Il che non stupisce se si considerano le continue sollecitazioni di un’orchestra sinfonica, che si aggira intorno ai 90 decibel. “Questo fischio mi ha modificato l’udito”, spiega. Un limite invalicabile per chi fa musica. “Quando ho scoperto di non poter più ascoltare musica in cuffia sono andato in crisi pensando al mio corpo come una prigione. Così ho provato di tutto: pillole, iniezioni, psicoterapia, ma alla fine ho scoperto che dovrò semplicemente tenermelo e magari pensare ad altro, distrarmi”.

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