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Biglietto nominale ai concerti, guerra tra Assomusica e Politica: “Aumenteranno i costi per i fan”

La battaglia sull’introduzione del biglietto nominale per i concerti musicali al di sopra dei 5000 spettatori si fa più aspra e in attesa di capire concretamente cosa succederà vede in campo lo scontro tra la Politica e in particolare l’On Sergio Battelli e Assomusica che oggi ha criticato aspramente la norma contro il secondary ticketing.
A cura di Francesco Raiola
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Fan dei Coldplay all'esterno dello stadio San Siro(ph d'archivio, LaPresse)
Fan dei Coldplay all'esterno dello stadio San Siro(ph d'archivio, LaPresse)

Se c'è una cosa che Sergio Battelli, primo firmatario dell'emendamento alla Legge di Bilancio sul biglietto nominale per i concerti sopra i 5 mila spettatori (con alcune eccezioni), è riuscito a fare è senza dubbio quello di aver compattato un fronte, quello dei promoter, che da tempo probabilmente non si sedeva allo stesso tavolo per una lotta comune. I fronti sono chiari da tempo, da una parte c'è un pezzo di Politica, capeggiato dal Deputato del Movimento 5 Stelle, che ha voluto una legge che cercasse di arginare il fenomeno del secondary ticketing, ovvero quello del bagarinaggio online, per cui su alcuni siti del mercato secondario spesso si trovano biglietti di concerti andati esauriti in pochi istanti a prezzi di molto superiori a quelli di vendita, mentre dall'altra è parte ci sono i promoter e le aziende di ticketing che denunciano enormi problemi che questa legge potrebbe causare e soprattutto chiedono che venga rispettata una legge esistente: quella che prevede l'oscuramento di questi siti.

Biglietto nominale contro secondary ticketing

Una battaglia, quella sul biglietto nominale, che a ridosso dell'1 luglio si è fatta più aspra e che permetterà una visione più lucida di pro e contro solo tra qualche mese, quando i primi concerti di cui sono partite le prevendite si svolgeranno con il biglietto nominale. Solo allora si potrà capire se e come le modifiche avranno avuto impatto sui consumatori e quanto sull'organizzazione, come anche a Fanpage, ad esempio, ha dichiarato l'AD di Live Nation Italia Roberto De Luca che, tra le altre cose, denunciava oltre all'aumento dei costi per i promoter, anche la possibilità di disaffezione da parte del pubblico. Nella conferenza stampa di Assomusica, l'associazione degli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo che detiene la maggior parte del mercato dei concerti in Italia, sono stati toccati alcuni punti a cui però ha subito risposto l'On. Sergio Bettelli, parlando di Fake news da parte di soggetti che hanno combattuto questa norma sin da subito.

Aumento dei biglietti: la denuncia di Assomusica

Innanzitutto Assomusica denuncia la possibilità di un rincaro dei biglietti di 8-10 euro e un raddoppio dei tempi di attesa all'ingresso perché sarà più complesso dover verificare l'identità di chi possiede un biglietto. Ci sarà poi la difficoltà, continua Assomusica, di cambiare il nominativo: "I consumatori non potranno più regalare un biglietto a un familiare, amico o parente. Le aziende, i fan club e i grandi gruppi organizzati, in genere, non compreranno più biglietti. Non sarà semplice nemmeno emettere i biglietti omaggio. Le procedure per il cambio del nominativo passeranno attraverso l’Agenzia delle Entrate, non saranno semplici e immediate e potranno comportare ulteriori costi" è la denuncia dell'Associazione, che parla anche di perdita di migliaia di biglietti. Tutti questi problemi causerebbero introiti minori per un settore che dà lavoro a oltre 36 mila persone e che da anni vive una crescita, come aveva ricordato lo stesso De Luca a Fanpage.it: "Il settore della musica live – spiega, poi, Vincenzo Spera – rappresenta una filiera di circa 1000 imprese che dà lavoro a oltre 36.000 persone, impiegate direttamente nel settore (…). Pur nella comprensione dell'obiettivo della proposta, riteniamo ingiustificato colpire un settore florido dell'industria culturale".

La difesa: biglietto nominale difende il consumatore

Insomma, questa norma non risolverebbe il problema che dovrebbe combattere stando ad Assomusica, che oggi è stata criticata fortemente proprio da Sergio Battelli che si dispiace della mancanza di volontà di darle una possibilità: "Spiace che i diritti degli spettatori ad avere strumenti in più per il contrasto al secondary ticketing vengano messi in secondo piano rispetto alle logiche di mercato" ha detto il Deputato, che in questa levata di scudi vede del buono: "Ad Assomusica voglio dire che i controlli ai grandi eventi esistono da tempo, non sono una novità introdotta dalla legge. E le code ai concerti ci sono sempre state, fa parte del gioco. Ci sarà da aspettare qualche secondo in più? Direi che se servirà ad abbattere il bagarinaggio e garantire più sicurezza saranno dei secondi ben spesi" ha spiegato l'esponente del M5S che risponde a tutte le criticità evidenziate da Assomusica, spiegando che non esistono termini di paragone per parlare di aumento dei costi, dal momento che non si è ancora s volto alcun evento: "Se ne facciano una ragione, grandi eventi con il biglietto nominale hanno fatto registrare il sold out e non ci sono stati grossi problemi segnalati dagli spettatori. Anche sul cambio nome e sulla possibilità di regalare i biglietti leggo falsità e fake news. Ecco perché invito tutti i contestatori a rileggere il regolamento. Il biglietto può tranquillamente essere regalato e cambiato se si è impossibilitati a partecipare. E il fatto che le procedure di cambio passeranno dall'Agenzia delle Entrate sarà una garanzia, non un aggravio per gli spettatori".

PD: due emendamenti per correggere la norma

Nell'arena della polemica scende anche il PD, che tramite il senatore Roberto Rampi, componente della commissione Cultura, dice che si sta pensando a degli ulteriori emendamenti correttivi: "Il biglietto NOMINALE per i concerti, introdotto dal 1 luglio, è una follia che danneggia il settore. Graverà sulle tasche dei cittadini, perché si assisterà ad un aumento dei costi per l'identificazione e ci sarà una limitazione della libertà personale. Tutto questo senza combattere il bagarinaggio online, che in realtà sarebbe l'obiettivo. Noi stiamo combattendo in Senato una battaglia per correggere il decreto ‘Cultura' 59/2019. Abbiamo presentato due emendamenti e li offriamo alla maggioranza per correggere un suo errore. Sbagliare è umano, perseverare diabolico. Oggi l'intero settore dei concerti ha spiegato l'errore".

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