Barry Manilow, autore di “Mandy”: “Sono gay, credevo che i fan non capissero”
In un'intervista a People, il cantante Barry Manilow, che sta promuovendo il prossimo album " This Is My Town: Songs of New York" in uscita il 21 aprile, ha parlato della sua vita privata, del suo matrimonio segreto e del suo amore col suo manager, ammettendo per la prima volta in maniera pubblica di essere omosessuale. Un coming out che per alcuni era una sorta un segreto non segretissimo, mentre per altri è stata una vera e propria rivelazione. Manilow è autore di alcuni brani che sono standard nel pop americano: tutti, infatti, avranno sentito almeno una volta nella vita la ballad "Mandy" oppure canzoni come "Looks Like We Made It", "Copacabana (At the Copa)" e "Can’t Smile Without You".
Una carriera cominciata molto presto, un matrimonio (con una donna) arrivato quando non era ancora pronto ad accasarsi e non si poneva ancora molte domande sulla propria sessualità, fino ai primi jingles, i primi due album di Bette Midler da arrangiatore e poi il successo incredibile arrivato proprio nel 1974 con "Mandy". Fu in quegli anni, era il '78, che incontrò Garry Kief "e capii che era lui, sono uno dei fortunati, prima mi sentivo solo", ha spiegato Manilow che ne fece il suo manager – lo è ancora oggi – e il Presidente della Barry Manilow Productions. Non è stato tutto facilissimo e lo stesso cantante ha raccontato un episodio in cui la loro auto fu presa d'assalto dai fan e Kief disse che forse non se la sentiva di vivere quella vita: "Sono contento che alla fine sia rimasto".
Per anni, però, questa relazione è stata tenuta nascosta al pubblico e ai media, nonostante il matrimonio del 2014. Il perché l'ha spiegato lui stesso: "Credevo che i fan sarebbero rimasti delusi sapendo che ero gay, quindi non ho mai fatto nulla. Quando scoprirono che io e Garry vivevamo assieme, però, sono stati così contenti. La loro reazione è stata splendida e persone sconosciute commentavano ‘Siamo contenti per te'".
