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Autopsia Chester Bennington: niente droga prima del suicidio, solo piccole quantità di alcol

L’autopsia sul corpo di Chester Bennington ha escluso l’uso di droghe da parte del cantante prima del suicidio.
A cura di Redazione Music
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Chester Bennington
Chester Bennington

L'autopsia sul corpo di Chester Bennington, il cantante dei Linkin Park suicidatosi lo scorso 20 luglio, ha mostrato tracce di alcol nel suo corpo, ma nessuna traccia di MDMA come era risultato  inizialmente. È stato TMZ, il noto sito americano, che per primo diede la notizia della morte del cantante, a pubblicare i risultati autoptici che hanno svelato che c'era una piccola quantità di alcol nel sangue. Stando all'analisi tossicologica, poi, si esclude che il cantante avesse assunto ecstasy prima di impiccarsi con la cinta, nonostante un primo test avesse dato come risultato la possibilità di una positività all'MDMA, appunto. I due test successivi, però,  non hanno rilevato tracce di droghe e la conclusione finale è che il cantante non fosse sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

Trovate birre nell'appartamento

Nella stanza dove si trovava il cantante quando è stato rinvenuto senza vita sono state trovate una pinta di Corona consumata a metà e una bottiglia vuota di Stella Artois, mentre nei vestiti sono state trovate prescrizioni per il Zolpidem, usato per trattamenti contro la forte insonnia. Insomma, niente di particolare, a dispetto di quanto qualcuno ha pensato subito agli effetti di droghe e alcol. Gli investigatori hanno anche trovato tracce di unghie in giro per la stanza, sotto l'iPhone e sul tavolo nella camera da letto, continua TMZ, e pare che fosse abitudine del cantante quando era sotto pressione, come ha spiegato la moglie Talinda.

Il passato difficile di Bennington

La donna ha raccontato come il marito avesse sofferto, in passato, di depressione e manie suicide, come quando, nel 2006, ubriaco, uscì di casa armato di pistola. Da quel momento ne è passata di acqua sotto i ponti e il cantante ha partecipato a programmi di disintossicazione e pare che un mese prima del suo suicidio Bennington avesse detto ai suoi amici che era sobrio e pulito da almeno 6 mesi. Il cantante era rimasto molto colpito dalla morte del suo amico Chris Cornell che si era suicidato pochi mesi prima, sconvolgendolo. Nella stanza del cantante non c'era alcuna lettera per spiegare il motivo del suicidio, ma è stata ritrovata una sorta di biografia scritta a mano.

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