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Ashley Morgan ritratta le accuse contro Marilyn Manson sulla presunta violenza

Ashley Morgan ha ritrattato le accuse contro Marilyn Manson. Sostiene di aver ceduto a pressioni esterne quando ha avverato di essere stata stuprata e aggredita. L’avvocato di Manson nega ci sia stato un compenso dietro la ritrattazione.
A cura di Cristina Somma
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Marilyn Manson (Photo by Richard Shotwell/Invision/AP, File)
Marilyn Manson (Photo by Richard Shotwell/Invision/AP, File)

Ashley Morgan Smithline, una delle tante donne che avevano denunciato gli abusi da parte di Marilyn Manson, ha ritirato l'accusa contro il cantante per stupro e aggressione. La donna sostiene di essere stata manipolata e aver agito influenzata soprattutto da altre presunte vittime, come Evan Rachel Wood. "Ho ceduto alle pressioni di Evan Rachel Wood e del suo gruppo per muovere accuse non fondate di stupro e aggressione contro Mr. Warner", ha detto Smithline in una dichiarazione presentata da Howard King, l'avvocato di Marilyn Manson, in una causa che il cantante stava portando avanti contro Wood e una sua amica.

Ashley Smithline aveva denunciato Marilyn Manson nel 2021, accusandolo di averla attirata in casa propria a Los Angeles e averla violentata. Sono comparse poi altre denunce da parte della stessa modella riguardanti abusi subiti tra il 2010 e il 2013, sempre smentiti dal cantante e mai portate avanti dalla modella che non ha mai indicato un avvocato entro i termini di legge per portare avanti la causa. Smithline, quindi, nella ritrattazione ha spiegato di essere stata contattata nel 2020 da un'altra donna che aveva denunciato le violenze da parte del cantante. Si tratta di Ashley Walters, ex assistente dell'artista. Walters, insieme con altre ragazze presumibilmente coinvolte nel giro di abusi, invitavano Smithline a unirsi alle denunce pubbliche contro Marilyn Manson. La modella quindi si è lasciata convincere e ha deciso di incontrare le altre donne, filmando tutto. Le riprese fanno parte di un documentario chiamato Phoenix Rising.

"Ricordo che Wood m'ha chiesto se fossi mai stata frustata, incatenata, legata, tagliata, aggredita mentre dormivo, picchiata o violentata – ha spiegato Smithline nelle ultime dichiarazioni -. Quando le ho detto che a me non era accaduto, Wood ha replicato che solo perché non lo ricordavo non voleva necessariamente dire che non era successo", ha concluso. Secondo le dichiarazioni, quindi, sarebbe stata fortemente influenzata dal pensiero e dalle parole di queste donne, che avrebbero cercato di convincerla di aver subito delle violenze, poi rimosse. "Ho iniziato a credere che quel che era successo a Wood e Esmé Bianco, (un’altra donna coinvolta nel caso, ndr) era accaduto anche a me".

Ha rivelato poi di non essere nemmeno stata lei in prima persona a scrivere la dichiarazione in cui denunciava il cantante per le aggressioni, poi pubblicata sui social. Lo avrebbe fatto Ilma Gore, amica di Wood, che cercava a sua volta di convincere Smithline a denunciare. Quest'ultima avrebbe dato a Gore le credenziali dei suoi profili social per pubblicare la denuncia pubblica. La versione di Smithline è stata subito smentita da un portavoce di Wood. "Evan (Wood) – ha raccontato il portavoce – non ha mai fatto pressione, né manipolato Ashley. È stata Ashley a contattare Evan a proposito degli abusi che aveva subito. È un vero peccato che, a quanto pare, le molestie e le minacce ricevute da Ashley dopo aver fatto causa l’abbiano spinta a cambiare versione".

Non si sa quale sia accaduto realmente, ma Smithline ha proseguito con la tesi del lavaggio del cervello coinvolgendo anche l'avvocato che la rappresentava contro Manson. Secondo la modella, l'avvocato non le avrebbe consentito di ritrattare le accuse prima di depositarle. Smithline sostiene che l'avvocato le facesse pressione affinché rilasciasse delle interviste, come quella con The View o People. L'avvocato ha risposto che le accuse che gli sono state mosse dalla modella sono false. Non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni.

La questione è controversa e ha scatenato reazioni da parte della stampa estera, poiché la modella non intende proseguire contro Manson né civilmente, né penalmente. Molti hanno pensato che la ritrattazione fosse frutto di un compenso economico da parte del cantante per ripulirsi la reputazione. Secondo il New York Post però l'avvocato del cantante, King, avrebbe smentito, sostenendo che la donna non abbia "ricevuto alcun compenso per esprimersi a favore del mio cliente e contro Wood".

In un comunicato l'avvocato ha poi sottolineato in un comunicato come la campagna #MeToo contro Brian Warner (vero nome di Marilyn Manson) sia stata coordinata di menzogne e "passerà alla storia come una delle più grandi bufale di tutti i tempi". Ha poi concluso: "Evan non ha mai fatto pressione, né manipolato Ashley. È stata Ashley a contattare Evan a proposito degli abusi che aveva subito. È un vero peccato che, a quanto pare, le molestie e le minacce ricevute da Ashley dopo aver fatto causa l’abbiano spinta a cambiare versione".

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