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Arrestato l’ex marito di Britney Spears per stalking e violazione di un ordine restrittivo

Lo scorso 30 dicembre, l’ex marito di Britney Spears Jason Alexander, è stato arrestato in Tennesee con l’accusa di violazione di un ordine restrittivo.
A cura di Vincenzo Nasto
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Dallo scorso 30 dicembre, Jason Alexander, ex marito di Britney Spears è stato arrestato a Franklin, in Tennessee, per violazione di un ordine restrittivo e stalking aggravato. Il 40enne, detenuto nella prigione della contea di Williamson con una cauzione di 30.000 dollari, ha terminato un 2021 che l'ha visto piegarsi alla giustizia più volte, almeno tre quelle certificate. Infatti Alexander aveva cominciato l'anno con l'arresto a Nashville per guida in stato di ebbrezza, possesso e uso illecito di sostanze: il viaggio era proseguito con la violazione di sicurezza nell'aeroporto di Nashville che gli era costato le manette, una cauzione di 2500 dollari e una live su Instagram in cui l'uomo aveva definito un inconveniente l'arresto per una causa stupida. Nel 2004, l'amico di infanzia di Britney era convolato a nozze con la popstar in uno dei matrimoni lampo di Las Vegas: 55 ore in cui la stampa aggredì la coppia, supponendo l'influenza dell'alcol sulla decisione. Infatti poco meno di due giorni dopo i due furono costretti, stando alla testimonianza dello stesso Alexander, da Jamie Spears a firmare le carte del divorzio per continuare la frequentazione, che si esaurì a ridosso del matrimonio della cantante con Kevin Federline.

Un 2021 dietro le sbarre

Jason Alexander, ex marito di Britney Spears, è stato arrestato lo scorso 30 dicembre a Franklin, in Tennessee. Il 40enne è stato trattenuto nella prigione della contea di Williamson con una cauzione di 30.000 dollari, e ha un'udienza fissata per il prossimo 17 febbraio, come riferito dal portavoce del dipartimento di polizia di Franklin. L'uomo avrebbe violato un ordine restrittivo, l'ennesimo tentativo che si aggiunge allo stalking aggravato dalle minacce per cui è stato già accusato in passato. Infatti non è il primo contatto con la legge per Alexander, che nel 2021 ha avuto scontri sia a gennaio che ad agosto. Nei primi mesi del 2021 infatti, Alexander era stato arrestato a Nashville per per guida in stato di ebbrezza, possesso e uso illecito di sostanze: una condanna che gli valse la detenzione in carcere per 24 ore, libero solo dopo il pagamento della cauzione da 2500 dollari. Sicuramente più grave e sotto i riflettori è stato l'incidente dello scorso agosto, quando l'uomo fu ammanettato nell'aeroporto di Nashville: Alexander aveva tentato di tagliare la linea di sicurezza per entrare in un'area vietata. La mossa sbagliata fu pagata con la detenzione e con l'ennesima cauzione di 2500 dollari.

La rivolta di Capitol Hill

Ma Jason Alexander era stato uno dei protagonisti anche di un evento che ha cambiato le sorti degli Stati Uniti nel 2021: la rivolta di Capitol Hill. Come testimoniano i social, Alexander aveva condiviso un selfie scattato a Washington Dc durante il raduno Save America: l'evento era stato organizzato con l'obiettivo di protestare per la vittoria di Joe Biden e Kamala Harris alle elezioni presidenziali. Una rivolta che fece il giro del mondo, soprattutto dopo i quattro decessi durante le proteste, che si aggiungevano ai 13 feriti e i 52 arresti, numeri che testimoniano la follia del 6 gennaio 2021. Nella foto, Alexander indossa un berretto di Donald Trump con il numero 45 stampato in fronte, per sottolineare la 45° elezione presidenziale che ha visto vincitore nel 2016 il tycoon americano.

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