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Albe a Fanpage.it: “Amici mi ha cambiato la vita, lì ho toccato il fondo e mi sono rialzato”

Albe è stato uno dei concorrenti di Amici più apprezzato dal pubblico, come dimostrano anche i firmacopie del suo Ep, travolti dalle fan. Il cantante ha raccontato in un’intervista a Fanpage.it il suo percorso nel talent di Canale 5 e i suoi progressi musicali.
A cura di Ilaria Costabile
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Tra i protagonisti dell'ultima edizione di Amici, Albe, nome con cui è ormai noto il 22enne Alberto La Malfa, è stato uno dei ragazzi che ha affrontato il suo percorso accettando con coraggio salite e discese dovute all'entrata in un nuovo mondo, quello della musica e dello spettacolo. L'arrivo nel talent show di Canale 5 è arrivato dopo un aut aut da parte dei genitori che "ora sanno più cose di me su quello che faccio", e continua con migliaia di fan che lo accolgono in tutta Italia per i firmacopie del suo Ep, ma soprattutto gli hanno permesso di conquistare il suo primo disco d'oro con "Millevoci", il brano a cui è più affezionato. In questa intervista a Fanpage.it ha parlato del suo viaggio nello show di Maria De Filippi e anche della sua passione per la musica, per la quale deve ancora lavorare tanto.

Albe, possiamo dire che Amici di ha cambiato la vita?

Sì, decisamente, sono uscito dal programma che avevo tantissime cose da fare, non ho visto la gradualità del percorso. Entri in un modo ed esci, pur non sentendomi ancora nessuno, che hai degli impegni che prima non avevi. Non è che se entri ad Amici arrivi alla fine, ti devi impegnare e io mi sono fatto un mazzo tanto, stavo ore e ore a scrivere. Però, quando sono uscito, mi è presa un po' male, forse quando desidero qualcosa e la ottengo poi non sto bene, mi viene l'ansia. Posso raccontarti una cosa?

Certo, racconta pure. 

Pensa che una volta, quando pubblicai il primo video di TikTok che diventò virale, la mia cover, e fece due milioni di visualizzazioni, ho avuto un attacco di panico, ho preso il telefono l’ho dato a mia sorella e le ho detto tienilo tu per un giorno. Però dopo quando riesci ad apprezzarlo e a tranquillizzarti, è stato bello, purtroppo sono un tipo ansioso.

Durante il tuo percorso ad Amici non hai nascosto questo tuo lato, ci sono stati anche dei momenti in cui hai rischiato di uscire. Ce ne vuoi parlare?

Non riuscivo ad essere me stesso, anche Luca (LDA) mi prendeva da parte e mi diceva "devi essere te stesso, come fai in casetta devi fare anche in puntata, e la gente ti amerà perché sei vero". Non che fossi finto, ma non ero totalmente io. E questa cosa mi ha fatto un attimo andare giù, poi ho toccato il fondo e mi sono dato una spintarella per tornare su.

Tra i ragazzi che hanno condiviso questa esperienza con te, con chi hai legato di più e chi senti ancora?

Sono molto legato ai finalisti, nulla togliere agli altri, anzi ci sentiamo spesso, però con i finalisti ci ho vissuto di più. Quindi direi Luca, Alex Luigi, Sissi vabbè Serena.

A proposito di Serena, come hai vissuto il fatto di aver iniziato una storia sotto i riflettori?

Non è stato né un fastidio, né un peso, perché non ci ho pensato. La cosa bella e che credo nel 2022 capiti raramente, è far nascere una storia senza avere il numero di telefono o senza seguire su Instagram la persona con cui ti stai mettendo insieme. Non ho mai scritto a Serena, non le avevo mai messo un like, l’ho conosciuta dal vivo ed è stato bellissimo, abbiamo litigato una volta in otto mesi.

Adesso, però, starete lontani per un po'. Come la vivi?

A settembre va a New York, ma non ho paura, anche perché ora ho qualcosa da fare nella vita, mi impegno, non sono più a casa fermo lì come un ebete, e questo anche lei, quindi sono contentissimo. Ci vedremo, andrò a New York, tra l’altro da casa mia a Cerignola, dove abita lei, ci vuole più tempo in treno che andare a New York da Linate.

Ci racconti come è nato Millevoci?

Era marzo 2020 e mi sono detto "adesso devo fare una bella canzone". Ho preso un pianoforte molto emotional, la base era Grazie a Dio di Mydrama che ha portato a X Factor. Da quella base su YouTube faccio la prima strofa, poi vado in studio facciamo la seconda, il ritornello non c’era, ma già era bellissima la prima e la seconda strofa, poi il bridge è uscito a caso, abbiamo pensato a mille persone con l’accendino o con il telefono in mano che cantavano le mie canzoni, il mio sogno praticamente, e così è venuto fuori il pezzo.

Si può dire che, finora, è il brano a cui tu sei più affezionato?

Sì, perché comunque è il primo ed è quello che è arrivato a più persone.

E qual è la canzone che ritieni sia più matura rispetto agli inizi?

Settimo cielo, l’ultimo brano. Artisticamente e per come mi sono posto sul pezzo e sulla scrittura è quello più maturo sicuramente.

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