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Al Roma Jazz Festival arriva l’Ethio Jazz di Mulatu Astatke

Uno dei grandi rappresentanti del jazz mondiale, l’etiope Mulatu Astatke, sarà il protagonista di questo nuovo appuntamento del Roma Jazz Festival. Il musicista etiope, oltre ad aver collaborato con artisti del calibro di Ellington, è amato da una nuova generazione di musicisti che va dai Baustelle e Kanye West.
A cura di Francesco Raiola
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Dopo l'esibizione di Vijay Iyer e del suo trio il Roma Jazz Festival s'era preso un giorno di pausa, ma stasera ritorna più puntuale che mai con uno dei grandi rappresentanti jazz mondiale. Dopo i successi del due Fresu-Martux_m (intervista), il sax di Joshua Redman e il jazz "calcistico" del trio Servillo-Mangalavite-Girotto (intervista) tocca a Mulatu Astatke, fondatore del movimento "Ethio Jazz" negli anni '60, prendersi, con vibrafono, Wurlitzer e percussioni, il palco della Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica che assieme al Lanificio 159 ospita questa 37a edizione del Festival.

Laureatosi al Berklee college of music, Astatke ci mette poco a diventare uno degli autori di culto del jazz e soprattutto di quella branca, l'"Ethio Jazz", appunto, che mescola al jazz le sonorità latine ed etiopi. Il musicista viene subito apprezzato da un regista come Jarmush che lo vuole per la colonna sonora del suo "Broken Flowers" per cui scrive 7 brani, ma Astatke collabora con tantissimi colleghi, non ultimo il grande Duke Ellington.

Dopo aver girato il mondo e averlo incantato Mustatke abbandona le scene per circa 20 anni finché la Strut Records non è riuscita a riportarlo in uno studio di registrazione affiancandogli il collettivo londinese degli Heliocentrics e facendo sì che nascesse un album speciale come “Inspiration Information”, a cui sono seguiti, prima la raccolta “New York – Addis – London” e poi, nel 2010, l’album “Mulatu Steps Ahead”. Oggi Astatke si fa affiancare dalla Step Ahead Band, formazione con base a Londra che annovera al suo interno alcune delle migliori "voci" jazz della scena jazz britanninca ed europea, come il trombettista Byron Wallen, il batterista Tom Skinner, il bassista John Edwards e il sassofonista James Arben.

Ma il musicista etiope è un Maestro anche per chi non suona solo jazz: in Italia ha collaborato con i Baustelle di Francesco Bianconi, partecipando all'album "Amen", ma anche artisti come Nas e Kanye West hanno voluto attingere all'esperienza e alle doti di Astatke. Sul palco dell'Auditorium suonerà anche brani del suo recente "Sketches of Ethiopia", il nuovo album in studio uscito ad inizio settembre per la prestigiosa label francese Jazz Village.

Ad affiancare il concerto, come spesso in questa edizione del Festival, ci saranno le letture di Gaia Riposati tratte dal libro “Regina di fiori e di perle“ di Gabriella Ghermandi.

Domani, invece, il RJF si sdoppia e vedrà protagonista Danilo Rea all'Auditorium e Anthony Joseph, poeta, scrittore e musicista che si esibirà al Lanificio 159.

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