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YouTube Music Key: nuove indiscrezioni sullo streaming di Google

Il sito Android Police ha pubblicato alcune indiscrezioni sull’imminente nuovo servizio streaming di YouTube. Oltre alle proposte classiche offerte anche dalle altre piattaforme, YouTube potrebbe far pesare il catalogo di remix, cover e concerti live.
A cura di Francesco Raiola
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Sono mesi che si fa un gran parlare del nuovo servizio di streaming di Youtube di cui da tempo si susseguono ipotesi su quelle che saranno le principali caratteristiche. Ieri il sito americano Android Police ha svelato quelle che dovrebbero essere le novità principali del servizio, a partire dal nome, dal prezzo e corredando il tutto con alcuni screenshot. Il nuovo servizio dovrebbe chiamarsi YouTube Music Key e Google avrebbe cominciato a pensare anche al rebranding di Google Play Music All Access che diventerebbe Google Play Music Key, giocando sulla parola "Key" ("Chiave") che sarebbe centrale nella strategia dell'azienda di Mountain Views. In un mercato sempre più ingolfato da servizi streaming che si combattono a botta di cataloghi, offerte e selezione editoriale (non far lavorare solo gli algoritmi, insomma, ma suggerire agli utenti il meglio di quello che c'è in giro), perché la gente dovrebbe rivolgersi all'ennesima piattaforma?

Le novità di YouTube Music Key e la "zona grigia"

YouTube Music Key, infatti, avrebbe più o meno lo stesso prezzo degli altri servizi (9,99$) e permetterebbe tra le altre cose l'ascolto senza pubblicità e la possibilità di ascoltare musica e vederla off line oltre a includere anche l'abbonamento a quello che sarà Google Play Music Key e l'accesso a "oltre 20 milioni di canzoni in HD, organizzate in discografie dei diversi artisti"; insomma servizi che anche i competitor (o la versione attuale di YouTube) offrono. Quale sarebbe allora quella che Peter Kafka su Re|Code chiama "Zona grigia"? "Musica che è su YouTube da molto tempo, spesso con il permesso dei detentori del copyright, ma che non è presente da altre parti", ovvero cover, remix e concerti live. Insomma una porzione enorme di materiale presente solo su quella che attualmente è la più grande piattaforma video al mondo e che potrebbe fare la differenza rispetto ad altre che possono dare, al massimo, alcuni speciali. Ovviamente anche in questo caso YouTube dovrà confrontarsi con quelli che sono i problemi di copyright (non tutti i live, le cover o i live ne sono coperti), ma da qualche settimana l'azienda si sta allenando nella difficile arte del contrattare.

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La guerra tra Google e le etichette indipendenti

YouTube e alcune label indie, infatti, hanno intrapreso una guerra che non pare risolta e che porterà alcuni artisti a essere bannati dalla piattaforma, visto che, come spiegò qualche settimana fa la stessa Google, non è possibile lasciare sui vari canali canzoni di cui non si è trovato un accordo per la distribuzione. Alcuni sindacati, infatti, criticavano Google perché gli avrebbe offerto pochi soldi, senza la possibilità di trattare: prendere o lasciare, insomma. Ma Google ha sempre dichiarato che la negoziazione era aperta. Ad ogni modo il tempo sta per scadere e il rischio di non poter più vedere alcuni artisti su Youtube è serio, ma anche qui la situazione è complessa, visto che ci sono artisti e band che non sempre sono prodotti dalla stessa label in tutti i paesi e così ci sarebbe i rischio di poterli ascoltare se siete americani e non se siete italiani. Per i video caricati da terzi, invece, non cambierebbe nulla visto che non è YouTube a doversi caricare della responsabilità di rimozione, bensì le etichette.

E il classico YouTube cambierà?

Cosa cambierà, invece, per chi non vorrà usufruire del servizio ma di YouTube gratuito come ha fatto fino ad oggi? La domanda, come scrive Luca Castelli su La Stampa, comincia a farsi largo in rete assieme all'ipotesi che l'azienda voglia monetizzare la fruizione audio dei video:

a Mountain View potrebbero aver deciso di “bloccare” l'ascolto off-screen dei suoi video, consentendolo solo a chi si iscrive (a pagamento) a YouTube Music Key. Negli ultimi anni, YouTube è diventato il fornitore globale numero 1 di musica online (sia su desktop che su smartphone) e molti utenti hanno iniziato ad ascoltare gratuitamente interi album attraverso il servizio video: senza guardare i filmati (spesso costituiti dalla semplice copertina del disco), ma limitandosi ad ascoltarli in sottofondo. YouTube Music Key potrebbe in qualche modo normalizzare questo fenomeno

Una domanda che per ora però, non trova risposta, anche perché Google non ha ancora commentato le indiscrezioni. Qualche novità, insomma, la sapremo nelle prossime settimane, benché non sia ancora chiaro quando il servizio sarà lanciato definitivamente, anche se a luglio si parlava di uscita imminente.

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