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Ventimila al Rock in Roma per Fabi, Silvestri e Gazzè: “Hanno premiato l’autenticità”

Fabi Silvestri e Gazzè hanno chiuso ieri il tour de ‘Il padrone della festa’ con un concerto a Roma, in occasione del Rock in Roma, che ha portato all’Ippodromo delle Capannelle circa 20 mila persone.
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Il trio formato da Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè è stata una delle novità del panorama pop del 2014. I tre artisti romani, infatti, hanno unito le forze dopo un'amicizia di tanti anni per dar vita ad alcune idee e rendere possibile quello che è poi risultato essere non solo un album come ‘Il padrone della festa‘ – che ha ottenuto il suo successo, toccando anche la prima posizione degli album più venduti nella prima settimana d'uscita -, ma soprattutto è stato un lungo show live che ieri sera ha avuto la sua conclusione a Capannelle in occasione del Rock in Roma. Una data aggiunta dopo aver annunciato l'ultima all'Arena di Verona, ma la richiesta di un ultimo concerto nella loro città era troppo forte e così hanno voluto accogliere l'invito della Capitale e il risultato è stato superiore, forse, alle aspettative. Sono state 20 mila le persone che ieri sera hanno invaso una delle location principali della musica estiva italiana, per portare il loro lunghissimo e intenso show a gente che ha voluto per un'ultima volta vederli all'opera.

Uno spettacolo in cui mettono l'anima, oltre ai loro maggiori successi singoli, rivisti e riadattati per l'occasione, alternandoli, ovviamente, a quelli dell'album a tre, di cui non si sa se si vedrà mai un bis (i tre hanno spiegato che non è un progetto a tavolino e ci sarà solo se se ne creerà l'occasione e la possibilità). E l'abbraccio del pubblico, ieri sera, è stato impressionante anche per loro che sui social hanno voluto ringraziare il pubblico, con Fabi che si è ritagliato uno spazio in più, ricordando l'amicizia vera che lega i tre, fatta di comunione e non individualità:

Abbiamo fatto bene. il giorno dopo la fine di questo viaggio lungo due anni è tutto ancora più chiaro. Solo con Daniele e Max avrei potuto farlo. E non è questione di bravura. Esistono tanti cantanti e musicisti dotati non è quello. Per condividere un applauso c’è bisogno di uomini che abbiano fatto pace con la propria identità, che tra quello che hanno ricevuto e quello che hanno perso abbiano trovato un equilibrio, che sappiano godere anche delle gioie di rimbalzo, che sappiano aspettare mettersi da parte ed ascoltare. Il palcoscenico può esaltare tutte le nostre vanità, le repressioni come la generosità. Non sarebbe stato possibile per me condividerlo con chi vive suonare e cantare come una dimostrazione di forza come atletica competizione.

Un'amicizia e un progetto autentico. Ci tiene a ribadirlo Fabi anche a costo di fare lo ‘sbruffoncello', ricordando quel Sud Sudan che li ha riavvicinati dopo tanto tempo:

Se ieri sera per il nostro ultimo concerto a RockinRoma ventimila persone hanno pagato e in molti hanno anche viaggiato per poterci essere, e scusate se faccio lo sbruffoncello, secondo me è perche al di là di alcune signore canzoni in questi anni hanno avuto la percezione dell’autenticità di quello che stavamo facendo. Per questo come ultima foto del nostro percorso non mi viene istintivo pubblicare una dell’indimenticabile concerto di ieri sera ma quella fatta all’incrocio di una strada qualsiasi nel nostro polveroso struggente viaggio in Sud Sudan dove ci siamo riconosciuti. Quello che sento ci contraddistingue in qualche modo, non tanto tre artisti che godono su di un palco, quanto tre uomini che si divertono a sporcarsi con la terra. Grazie. Grazie davvero a tutti. Collaboratori musicisti e chiunque ci abbia aiutato in questo viaggio. Grazie a voi che ci avete seguiti e ascoltati, che se ripenso ai vostri sguardi alla fine del concerto mi commuovo ogni volta. Sono sempre stato sentimentale ma invecchiando peggioro abituatevi…. E più di tutto grazie Daniele e grazie Max perche quello che abbiamo adesso ancora più di quello che avevamo prima è una parola semplice e spesso usata a sproposito e cioè amicizia, quella che prima sorregge e poi spinge avanti, e quindi avanti sia. Con il mio affetto la mia stima e la mia riconoscenza.

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