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Trecento euro per il ritorno David Gilmour a Pompei: quanto vale un evento del genere?

La notizia del ritorno di David Gilmour agli Scavi di Pompei ha creato molto entusiasmo, ma anche qualche polemica a causa di un biglietto il cui prezzo è considerato troppo alto (345 euro)
A cura di Francesco Raiola
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David Gilmour
David Gilmour

‘Money it'a gas', ma anche ‘Money it's a crime' cantavano i Pink Floyd in ‘Money' nel 1973, anno di uscita di ‘The Dark Side of the Moon' uno dei dischi più importanti della Storia della musica. Frasi ricordate in queste ultime ore per parlare dei prezzi del concerto che porterà una seconda volta David Gilmour agli Scavi di Pompei il 7 e l'8 luglio prossimo, 45 anni dopo l'esibizione a porte chiuse che diede vita al Live at Pompei uno dei film concerto più noti di sempre. Il tema del contendere sono i 300 euro a biglietto più il 15% (345 euro in tutto) di prevendita che ci vorranno per assicurarsi un posto all'Anfiteatro Romano di Pompei (per i concerti all'Arena di Verona, andati sold out, si partiva da 45€) e che ha creato una vera e propria rivolta sul web contro un prezzo considerato troppo alto, nonostante l'artista e nonostante la location: biglietti che saranno venduti, al massimo, due a persona e saranno nominali, quindi il giorno del concerto ‘lo spettatore dovrà presentare la ricevuta stampata alla biglietteria designata situata in prossimità del sito, insieme a un documento di riconoscimento valido e alla carta di credito utilizzata per l’acquisto del biglietto/dei biglietti', come comunica l'organizzazione di D'Alessandro e Galli, uno dei maggiori attori della musica live italiana.

Ironia e rabbia sul web

Sul web si sprecano l'ironia e la rabbia per un concerto che andrà sicuramente sold out, ma al prezzo di una polemica che monta sempre di più: sono 2500 i posti a disposizione con poche centinaia di inviti, nessun biglietto omaggio e una domanda che scatta automatica: quanto vale il concerto di uno dei miti della musica contemporanea in un luogo come quello degli Scavi? Non esiste una risposta, ovviamente, e le polemiche sui biglietti sono uno dei grandi argomenti della musica contemporanea (basti vedere quello che è successo con il sold out dei concerti dei Radiohead e i prezzi raggiunti nei circuiti secondari). Di certo non è un prezzo per chiunque, non sarà semplice portarci, ad esempio, una famiglia (c'è chi scrive ‘Ci pago un affitto'), ma è anche vero che non è un concerto come gli altri. E ovviamente, sempre su Facebook nascono finti eventi come ‘Noleggiare una mongolfiera per vedere Gilmour dai cieli di Pompei spendendo meno di 300 euro', ‘Andare agli scavi di Pompei ricoprirsi di gesso per nascondersi tra i calchi dei pompeiani fino al giorno dopo per vedere Gilmour gratis e in**lare i bagarini!' o ‘Corso accelerato di arrampicatore mura di recinzione anfiteatro di Pompei al concerto di Gilmour'.

Imprenditoria Vs pubblico

Da una parte, insomma, c'è un imprenditore che decide di creare un evento esclusivo, sia come location che come immaginario (il ritorno di uno dei Pink Floyd a Pompei), che deve rientrare nei costi utilizzando uno spazio (e un tempo) limitato, dall'altro un pubblico, quello musicale, che non è abituato a prezzi del genere, soprattutto in una città che la musica ad alti livelli l'ha persa tempo fa, – diciamo con la fine del Neapolis Festival – e ormai gode solo di eventi sporadici (fino a quest'anno, almeno). Non esiste una risposta univoca alla domanda di cui sopra, perché non esiste un punto di vista univoco, un approccio unico alla cosa. L'esclusività non è uno degli aspetti più comuni della musica live – dove si arriva ai sold out, prevedendo il concetto di ‘esclusione', ma solitamente a prezzi ridotti per un pubblico maggiore – a differenza, ad esempio, di un campo come l'alta moda di cui, chiunque si avvicini, conosce regole e prezzi. Non esiste, dunque, un metro di paragone, visto che il metro di paragone è stato creato quest'anno.

Gilmour: ‘Non vedo l'ora di tornare'

Gilmour ha voluto ringraziare il Ministero delle Attività Culturali ‘per avermi dato l’opportunità di esibirmi ancora in questo luogo storico e fantastico. Suonare qui nel 1971 è stato davvero unico e non vedo l’ora di tornare e possibilmente vivere nuovi indimenticabili momenti ma questa volta è persino più speciale perché ci sarà un pubblico presente' e Franceschini a capo del Ministero ha parlato di ‘concerto imperdibile', mentre il Professor Massimo Osanna, sovraintendente del sito archeologico, ha spiegato come quello di Gilmour fosse un evento fortemente voluto soprattutto in un periodo, dice testualmente, in cui ‘Pompei, mai come ora nel pieno della sua rinascita' ed ‘è pronta ad accogliere questo grande artista che con la sua band ha segnato la storia della musica di questo secolo e allo stesso tempo ha lasciato il suo segno  profondo nel sito di Pompei con il memorabile concerto a porte chiuse del 1971'.

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