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Svelata la scenografia di Sanremo 2017: “Un’idea nata da un pop up di carta”

Per il terzo anno consecutivo è Riccardo Bocchini lo scenografo del Festival di Sanremo che quest’anno ha costruito la sua idea su “Un semplicissimo pop up realizzato con un cartoncino ed una fustella”.
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Una delle discussioni che si sviluppò durante la conferenza stampa di presentazione del Festival di Sanremo 2017 fu quella sulla scenografia, uno dei temi che da anni caratterizza la kermesse canora, che quest'anno si terrà dal 7 all'11 febbraio. In mezzo all'annuncio della De Filippi come co-conduttrice, i nuovi ospiti, il regolamento, furono mostrate anche le prime immagini video di quello che sarebbe stato il contorno che avrebbe accolto i conduttori, cantanti, ospiti e orchestra sul palco dell'Ariston. Un'opera creata ancora una volta, per il terzo anno consecutivo, dallo scenografo Riccardo Bocchini e che lui stesso ha sintetizzato con un concetto: Pop-Up: “Un semplicissimo pop up realizzato con un cartoncino ed una fustella. Da questo oggetto – racconta Bocchini – nasce l'idea per la nuova scena di Sanremo 2017: una linea continua, un segno progettuale che vuole trasformare il teatro Ariston in una suggestiva Music -Hall, un segno planimetrico che dia un continuum progettuale tra palco e platea. L'idea è quella di rappresentare lo spazio scenico come un grande pop up, visto da angolazioni diverse, che si trasforma in un gioco progettuale del tutto originale dove la scenografia si unisce alla grafica e alla tecnologia”.

Saranno vari, quindi, i punti di vista sullo spettacolo, e che si comporranno (e scomporranno) di volta in volta sui vari protagonisti dei singoli momenti: "Il progetto – prosegue lo scenografo – è caratterizzato da scomposizioni e ricomposizioni dell’oggetto, rompendo l'unicità del punto di vista. La risoluzione dell’immagine appare con la trama di angoli e piani prospettici incrociati. La percezione come in un quadro cubista cambia, non si limita ad uno sguardo, ma implica l’indagine approfondita sulla struttura delle cose e sul loro funzionamento. Tutti i manufatti scenografici siano di ferro, di stoffa, di tecnologia, si frammentano, si comprimono, si estendono sempre da un unico elemento che è la lamella che forma il pop up. Questi movimenti ideali trovano la consacrazione nel movimento reale della parte centrale, la scala. Lo spazio scenico del palco si apre: da una parte abbracciando il pubblico del teatro, dall'altro avvolgendo gli artisti che si esibiranno sul palco facendoli sentire al centro di uno spazio fisico che li circonda".

Ovviamente tutta l'idea di Bocchini si fonda sui supporti tecnologici che diventano a loro volta scenografia, come spiega sempre Bocchini: "Al centro del fronte della scena – conclude Bocchini – si consacra improvvisamente e spettacolarmente il Pop Up tecnologico: l'andamento armonico delle lamelle nelle parti laterali, in sincronia con quelle centrali, formeranno una scala motorizzata. Venti sono i motori che permetteranno alla scala sia movimenti sincronizzati sia varianti, dando insieme al sipario Kinetic, che scenderà dall'alto, più di venti conformazioni scenografiche. I due laterali orchestra, messa quest'anno su tre diversi piani, sulle parti laterali di ingresso del palco, saranno dei simbolici petali concavi che racchiuderanno il palco, formando un gioco strutturale scenografico: intimo e avvolgente rispetto al palco, aperto e  coinvolgente rispetto al resto della sala. E dietro il Pop Up tecnologico e dietro al suggestivo sipario Kinetic, ci sarà un maestoso ledwall di ultimissima generazione che si aprirà, permettendo agli ospiti di scendere la scala. E con l'apertura motorizzata del ledwall, si scoprirà un ennesimo manufatto scenografico: una "scatola magica" prospettico/tecnologica di ‘Borrominiana' memoria".

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