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Studiare musica da bambini aiuta il cervello in età adulta

Studiare musica da bambini serve anche in età avanzata. Lo dimostra, ancora una volta, uno studio della Northwestern University che spiega come chi abbia studiato musica da giovane comprenda meglio le discussioni anche in età avanzata.
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Studiare musica da bambini fa bene e servirà negli anni quando la vecchiaia comincerà a fare capolino. Gli studi che ne dimostrano l'importanza sono tanti e non ultimo arriva anche il Journal of Neuroscience a dimostrare quanto studiare musica – non per forza suonare uno strumento – faccia bene. Coloro che l'avranno fatto, infatti, risponderanno meglio ai suoni e al loro cambiamento.

Con l'avanzare dell'età, infatti, il cervello tende a subire dei cambiamenti che si ripercuotono anche sull'udito. Rispondere più lentamente ai suoni e ai loro cambiamenti veloci crea dei problemi anche alla comprensione del discorso. Ma questo studio, e altri precedenti, danno la musica come possibile rimedio alla decadenza.

Nello studio in questione alcuni ricercatori della Northwestern University hanno dimostrato, infatti, che lo studio in età infantile della musica influisce nel modo in cui col passare del tempo rispondiamo, appunto, ai suoni: più tempo si è studiato musica da giovani, più veloci sono le risposte. Sono state 44 le persone, di età compresa tra i 55 e i 76 anni, che si sono sottoposte agli studi, e che hanno permesso di giungere a questa conclusione.

"Questo studio suggerisce l'importanza dell'educazione musicale per i bambini, oggi, e per la salute degli anni a venire" ha dichiarato la professoressa Nina Kraus.

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