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Sponz festival 2017: la Rivoluzione di Capossela invita a guardare il mondo all’incontrer

Sarà dedicata al Centenario della Rivoluzione russa e associato all’idea di guardare le cose all’incontrario l’edizione 2017 dello Sponz Festival, la rassegna ideata da Vinicio capossela, che quest’anno arriva alla quinta edizione.
A cura di Redazione Music
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Riassumere quello che è il programma, ma soprattutto il modo in cui rappresenta l'idea che ogni anno Vinicio Capossela associa al suo Sponz Festival è sempre un'impresa ardua. Difficile decidere da dove cominciare, visto che il festival che il cantante ha fondato cinque anni fa a Calitri, in Irpinia, suo paese natìo è qualcosa di altro rispetto ai classici festival musicali, letterari etc. È un'esperienza totalizzante che unisce tante arti, tanti personaggi, con la cultura del posto e la geografia di una terra incantevole e poco conosciuta che, però, ogni anno, ormai, ospita migliaia di persone che di questi tempi attendono di sapere cosa si è inventato Capossela. Una Rivoluzione, anzi una Яivoluzione, per essere precisi, ovvero all'incontrè, come l'urlo della quadriglia, che il cantante ha fatto suo in "Al veglione".

Quest'anno, quindi, Capossela non si è fatto sfuggire il centenario della Rivoluzione Russa e ha voluto plasmarlo a modo proprio, sperimentando quello che ha definito il rovesciamento del mondo. E così dal 21 al 27 agosto Calitri e l'Alta Irpinia tornano sponziane con l'invito del cantante di "porsi dalla parte ‘altra' dell’abitudine, a ribaltare i punti di vista e osservare le cose al contrario, a scardinare l’ordine cui siamo assuefatti per creare un momento di resistenza a un mondo che va sempre più irrigidendosi nelle visioni” come scrive il cantante, mantenendosi coerente capovolgendo anche il programma che avrà l'evento di chiusura il secondo giorno e quello di apertura l'ultimo, col primo vuoto per rispettare la domenica biblica.

Anche quest'anno la zona si colorerà di musica, teatro, danza, performance, reading, incontri, proiezioni, notti ad osservare le stelle e a bere vino nelle grotte di Calitri, fra astronomia e gastronomia, escursioni di trekking e happening, laboratori per bambini e chiacchiere musicali in barberia e la novità de la Libera Università dei Ripetenti, un ciclo di incontri con alcuni esponenti del mondo culturale, dei media e del sociale.

I primi nomi confermati sono sulla scia di quanto visto in questi anni, quando artisti nazionali e internazionali, più o meno noti, ma sempre aderenti al programma, hanno caratterizzato lo Sponz e così tra i primi annunci ci sono quelli di Georgos Xilouris, liutista greco e il batterista dei Bed Seeds di Nick Cave e PJ Harvey , tra gli altri, Jim White, Massimo Zamboni, cofondatore dei CCCP – Fedeli alla linea che porterà il pubblico a guardare “Il cielo sotto Berlino”, letture e sonorizzazioni dal suo ultimo lavoro “Nessuna voce dentro”, i Dobranoitch, la fanfara che, ovviamente, quest'anno arriva direttamente da San Pietroburgo, che sarà anche sul palco del concerto finale che vedrà protagonisti Vinicio Capossela, Emir Kusturica con la No Smoking Band e il cantante “al Яovescio” Antonio Pompò.

Tra i protagonisti della Libera Università ci saranno, invece, lo scrittore Erri De Luca, che parlerà del tema tema del “Contrario dell’Uno e altre contrarietà”, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, interverrà invece sul tema delle rivoluzioni nel mondo arabo mentre l’economista e giornalista del Sole 24 Ore Dario Deotto disserterà sul rapporto fra le norme e l’enorme, ovvero fra la Legge e la Vita. Il mondo al Яovescio dello Sponz 2017 incontra il Яovescio meteorologico e temporali di varia natura nell’incontro con l’esperto di fama internazionale Luca Lombroso, volto conosciuto dai profani per i suoi interventi al programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa”.

Resta un po' del tema dello scorso anno, quello delle frontiere e a proposito di west ci sarà l'assalto alla diligenza, con una banda russa e alcuni cavalieri che saluteranno l’arrivo del treno allo scalo di Calitri per festeggiare, per il secondo anno consecutivo, la riapertura temporanea della tratta storica “Avellino-Rocchetta” che quest’anno si arricchisce di un nuovo pezzo dell’antico percorso ferroviario.

Sette giorni, quindi, in cui la zona si trasformerà in un palco a cielo aperto con la notte del Tamburo, ad esempio, lo SponzArt, sezione ideata da Mariangela Capossela che ne ha curato le precedenti edizioni, le incursioni poetiche notturne di Vincenzo Costantino Cinaski (qui il programma completo). “Ecco avverato dunque il desiderio di rovesciare il mondo. Fare della necessità un balocco. Fare della morte vita. Sponzarci, imbevuti di nuovo sapere, fino alla fine dell’ultimo giorno, e che, una volta usciti da questa settimana di ri-creazione, sia davvero un nuovo inizio".

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