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Forse possiamo dire che questa quarta edizione del Rock In IdRho è stato finora l'appuntamento più gradito dagli appassionati di musica italiani, tra tutti i festival in programma. E a parlare, a parte gli artisti presenti, sono i dati degli organizzatori, Hub Music Factory, che riferiscono di quasi 28.000 biglietti in prevendita a fronte di capienza della struttura (Fiera di Milano) di 35.000 posti e una stima di presenze intorno alle 30.000.

E siamo sicuri che buona parte di quei 30 mila, oltre che per Iggy Pop e Social Distortion, erano a Rho per i Foo Fighters. Ma già alle tre sul palco arriva della buona musica, e anche italiana. I Ministri suonano dinanzi ad un pubblico già nutrito, che inizia a farsi più folto con l'esibizione della band punk folk dei Flogging Molly. Quindi tocca ai Band Of Horses , che forti del successo di “Infinite Arms”, dimostrano di essere una delle band più in voga del panorama alternative internazionale.

L'atmosfera si scalda sempre di più con gli Hives. Gli svedesi, vestiti in maniera davvero stramba, scaricano tutta la loro energia sul pubblico di del Rock in IdRho prima dello show dei Social Distortion. I precursori del genere punk rock regalano le maggiori hit del loro repertorio trentennale: Story Of My Life”, “Don’t Drag Me Down”, “Can’t Take It With You” oltre alla cover di “Ring Of Fire” di Johnny Cash.

E' quanto basta per rendere l'atmosfera infuocata in attesa dell'esibizione di Iggy and The Stooges. Nonostante le 64 primavere l'Iguana è sempre l'animale da palco che ha scritto pagine importanti del punk a partire dagli anni Sessanta. Il resto della band (Mike Watt,Scott Asheton e James Williamson) gli tiene testa che è una meraviglia.

E quindi è tempo di Foo Fighters. Dave Grohl si presenta con una battuta che manda subito in visibilio i suoi fan:«Com'è possibile che abbiamo aspettato così tanto a tornare in Italia? Dovremmo venirci ogni due mesi!». Così si comincia subito con i pezzi del nuovo album Wasting Light “Bridge Burning”, “Rope” e "White limo", e si va avanti con le i pezzi storici come "My hero", "Breakout", "Monkey Wrench", "Times like this" e "Best of you". L'ex batterista dei Nirvana è in vena comunicativa: «Quando avevo 20 anni venivo spesso a Milano», ha raccontato ai fan, «lo sapete che prima dei Foo Fighters suonavo in un’altra band?». Il pubblico subito pensa alo storico gruppo grunge, ma Grohl chiarisce con piglio ironico: «Si chiamavano Scream e suonavamo spesso al Leoncavallo», tra le risate dei fan. Nella scaletta, conclusa da "Everlong", anche la chicca della cover di “Tie Your Mother Down”.

Best of You:

Tie yor mother down (Queen cover):

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