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Playlist per un’estate alternativa

Anche se finora il tempo non ha davvero lesinato in capricci, il calendario dice che siamo nel pieno della stagione estiva. Accompagniamo queste indecifrabili settimane con una curiosa playlist.
A cura di Federico Guglielmi
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Nei mesi più caldi, si sa, il mercato discografico (italiano) rallenta in modo notevole la sua corsa altrimenti folle. E allora, sia per la scarsezza di novità, sia per il gusto di variare lo schema abituale, perché non proporre una playlist? Lo scorso anno, sempre per il primo martedì di agosto, avevo messo in fila dieci canzoni “per l‘estate” scelte fra quelle edite da etichette indipendenti nella prima metà del 2013. In questo caso, invece, la selezione riguarda brani che parlano della stagione estiva (e spesso proprio di agosto), ma non di uscita recente, pescati nel vastissimo serbatoio del rock-pop nazionale (più o meno) “alternativo”.

10. Meg – “Estate”: Per proporre questa sua originale rilettura – quasi una trasfigurazione – del celebre, malinconico brano di Bruno Martino datato 1960, l‘ex 99 Posse Maria Di Donna, in arte Meg, aspettò la fine dell‘estate del 2013. Accompagnato da un bel videoclip di Davide Tosco, il pezzo scorre fluido all‘insegna di un‘elettronica minimale che rimanda agli anni ‘80, legata a un‘interpretazione canora i cui toni enfatici hanno il sapore dell‘(auto)ironia.

9. Numero6 + Colapesce – “Un mare”:  Il terzo singolo tratto da quello che rimane a tutt‘oggi l‘ultimo album dei Numero6, il brillante “Dio c‘è”, è una ballata dove Michele Bitossi, il frontman della band genovese, duetta con Lorenzo “Colapesce” Urciullo. Morbido, avvolgente ed evocativo, il brano rimanda esplicitamente a un‘estate della seconda metà degli anni ‘90. Molto riuscito anche il surreale video di Gabriele Galanti.

8. Baustelle – “Le rane”: Nel testo l‘estate è nominata solo di sfuggita, ma la storia adolescenziale raccontata da Francesco Bianconi nel secondo singolo estratto dal quinto album dei Baustelle – “I mistici dell‘Occidente”, 2010 – non potrebbe essere ambientata in un‘altra stagione. Lo dicono le parole che profumano di dolci nostalgie e le atmosfere di vago gusto esotico create dalla musica, lo rimarca senza possibilità di fraintendimenti il video girato in Puglia da Lorenzo Vignolo.

7. Bandabardò – “L‘estate paziente”: Il focus è ancora sulla provincia: una fiera di paese, un gruppo di amici, un amore collettivo che amore non è ma magari in fondo sì, il tutto accompagnato da trame elettroacustiche aggraziate e sognanti. Per il pezzo, incluso in “Iniziali Bì Bì” del 1998, non fu realizzato alcun videoclip, ma nell‘eventualità sarebbe stato doveroso affidarlo a un regista di scuola felliniana.

http://www.youtube.com/watch?v=CnMyLVZf9nw

6. Skiantos – “X agosto”: Il titolo è rubato a una famosa poesia di Giovanni Pascoli, e dalla stessa poesia è attinto, eccetto la strofa conclusiva, l‘intero testo. Gli Skiantos – qui senza Freak Antoni – inserirono la canzone in “Pesissimo!”, il loro LP del 1980, profanando a colpi di rock demenziale il ricordo di una tragedia che l‘autore aveva vissuto da bambino. Tragedia accaduta, ovviamente, il giorno di San Lorenzo.

5. Dente – “28 agosto”: C‘è disincanto, più che tristezza, in questo brano delicato ma ben poco solare che fa parte del secondo album di un Dente non ancora approdato al successo, “Non c‘è due senza te” del 2007. Agosto c‘entra solo per via della data relativa alla vicenda (di carattere sentimentale, certo) narrata nel testo, ma fatti, emozioni e disillusioni dipinti ad acquerello con parole semplici ma efficaci sono universali.

4. Ottavo Padiglione – “Pioggia d‘agosto”: Prima di dedicarsi alla carriera solistica, Bobo Rondelli era alla guida degli Ottavo Padiglione, battezzatisi così in omaggio al reparto di psichiatria dell‘ospedale della loro Livorno. Risale al 1993 ed è incluso nel primo album senza titolo questo brano dalle melodie molto accattivanti, che del rock d‘autore della band incarna la vena poetica poetica più suggestiva e non quella goliardica e ridanciana.

3. Max Gazzè – “Tornerai qui”: Incredibile che questo pezzo di “Tra l‘aratro e la radio”, anno 2008, non sia stato diffuso come singolo: la sua dolcezza conquista dal primo ascolto e l‘episodio balneare così ben fotografato in versi è di quelli nei quali è difficile non rispecchiarsi. Un successo mancato (anzi: rifiutato), e un‘ennesima conferma dello straordinario talento pop dell‘eclettico musicista romano.

2. Diaframma – “Agosto”: Prima traccia di “Scenari immaginari”, l‘album dei Diaframma del 1998, ”Agosto” è un vivace r‘n‘r in cui Federico Fiumani libera la sua indole più spiritosa, a partire dall‘incipit “Agosto, voglio chiudermi in casa con duemila giornali porno / sono tante e tali le posizioni che non conosco”. Ormai lontanissimo dal post-punk degli esordi, il musicista fiorentino dissacra alla sua maniera il clima vacanziero, divertendosi e divertendo.

1. Perturbazione – “Agosto”: Il cuore soffre pure (soprattutto?) quando il sole picchia e agosto può quindi essere “il mese più freddo dell‘anno”, specie quando si rimane in una città semivuota. Un autentico gioiello di “indie pop”, fragile ma intensissimo, che risale al 2002 di “In circolo”, il disco in cui il gruppo piemontese decise di abbandonare l‘inglese a favore dell‘italiano. Magnifico anche il video, d‘animazione, firmato dal francese Sylvain Vincendeau.

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Federico Guglielmi si occupa professionalmente di rock (e dintorni) dal 1979, con una particolare attenzione alla musica italiana. In curriculum, fra le altre cose, articoli per alcune decine di riviste specializzate e non, la conduzione di molti programmi radiofonici delle varie reti RAI e più di una ventina di libri, fra i quali le biografie ufficiali di Litfiba e Carmen Consoli. È stato fondatore e direttore del mensile "Velvet" e del trimestrale "Mucchio Extra", nonché caposervizio musica del "Mucchio Selvaggio". Attualmente coordina la sezione musica di AudioReview, scrive per "Blow Up" e "Classic Rock", lavora come autore/conduttore a Radio Rai e ha un blog su Wordpress, L’ultima Thule.
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