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Pino Daniele e gli sms al cardiologo: stava già male 4 giorni prima della morte

Dalle indagini della Procura di Roma, spuntano i testi dei messaggi tra Amanda Bonini, compagna del cantante, e il cardiologo Achille Gaspardone. Daniele lamentò problemi già il 31 dicembre, ma il medico non era in ospedale e il ricovero fu rinviato. La notte tra il 4 e il 5, l’infarto fatale che ha causato la morte dell’artista.
A cura di Valeria Morini
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Continuano le indagini della Procura di Roma per accertare le circostanze e eventuali responsabilità della morte di Pino Daniele, stroncato da un infarto nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2015. L'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti è stata aperta pochi giorni dopo il decesso, al fine di spiegare se la tragedia poteva essere evitata; a finire nel mirino degli inquirenti, soprattutto la scelta di andare a Roma anziché in un ospedale più vicino. Per capire se davvero il cantante napoletano avrebbe potuto essere salvato, la procura sta partendo dagli sms tra la compagna di Pino, Amanda Bonini, e il suo cardiologo di fiducia Achille Gaspardone. Il Corriere della Sera ha riportato i testi dei messaggi, che evidenziano come i primi problemi si fossero riscontrati già qualche giorno prima dell'infarto fatale.

I primi problemi di salute già il 31 dicembre

Un sms datato 31 dicembre e inviato alle 23,45 dalla Bonini segnala una certa preoccupazione da parte della donna:

Buonasera Achille, Pino mi preoccupa perché è diverso tempo che ha dolori alle spalle. Non sta bene…. Fammi sapere se posso portarlo nei prossimi giorni, anche domani se ci sei.

Gaspardone risponde "Ok, ci sentiamo ogni 4 ore", ma alle 5.50 di notte le situazione sembra aggravarsi e la Bonini insiste affinché Daniele venga portato subito in ospedale. Il cardiologo, però, non c'è: "Sono fuori, torno domenica".

Il giorno dopo, l'artista sembra sentirsi meglio. Quattro giorni dopo, la sera del 4 gennaio, lamenta forti dolori che lo spingono a farsi finalmente ricoverare. Secondo quanto riveleranno le prime indagini, tuttavia, la decisione di affrontare un viaggio di due ore fino a Roma (dalla sua casa in provincia di Grosseto) e rifiutare le cure dell'ambulanza che stava arrivando a prestargli soccorso sarà fatale. Secondo quanto ha sempre affermato Amanda, è stato Pino stesso a decidere. Alla luce di quanto contenuto nei messaggi tra il dottore e la sua compagna, il dubbio si fa ancora più forte e lancinante: forse, la tragica morte del grande cantante poteva davvero essere evitata.

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