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Palestinese vince per la prima volta Arab Idol e diventa simbolo per un paese

Decine di migliaia di persone in strada e un popolo in delirio per la prima vittoria palestinese del programma “Arab Idol” vinto da Mohammed Assaf. Una vittoria storica che trasforma ancora una volta la musica in messaggio politico e che fa di un ragazzo 22enne il simbolo di un paese.
A cura di Francesco Raiola
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Un contest musicale che si trasforma in un momento di orgoglio per un intero popolo. Ecco cosa ha significato la prima vittoria di "Arab Idol" da parte di un ragazzo palestinese che ha portato in strada decine di migliaia di persone. Se si parla di Palestina, infatti, è difficile non finire a parlare di politica. E così anche la vittoria, storica, di questo ragazzo diventa l'occasione per lanciare un messaggio di solidarietà al proprio popolo "che soffre da decenni un'occupazione".

Mohammed Assaf, 22enne, ha portato per la prima volta nella striscia di Gaza il premio, battendo l'egiziano Ahmed Jamal e la siriana Farah Youssef. A muoversi per la vittoria del ragazzo era stato anche il Governo palestinese che aveva chiesto alle proprie ambasciate di dare una mano, chiedendo agli espatriati di votarlo – come scrive Al Jazeera – e definendo il giovane "orgoglio della Palestina e di tutto il mondo arabo". decine di migliaia di persone, come riporta la Reuters si sono gettati in strada per festeggiare, ballando e passando le sue canzoni a tutto volume: "Questo ragazzo sta esprimendo il sentimento dell'intero popolo, la nostra sofferenza, la nostra paura, ma anche il nostro amore per la vita" ha dichiarato un insegnante ad Al Jazeera.

La finale del programma è stato l'ennesimo momento di coesione del popolo palestinese che si è riunito nelle strade, appunto, ma anche nelle case e nei caffè per seguirla. Alcuni caffè erano arrivati addirittura a offrire un messaggio di voto per ogni tazza di caffè ordinata, mentre la Banca della Palestina aveva addirittura investito in 350 mila voti per supportare una campagna affinché Assaf potesse porttare a casa il titolo. Anche il Governo non è stato immmobile, anzi. Appena saputo della vittoria il Presidente Mahmoud Abbas ha nominato il cantante "Giovane Ambasciatore per l'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, gli ha conferito la carica di "goodwill ambassador" e donato un passaporto diplomatico. S

La vittoria di Assaf è vista ormai come la vittoria dell'intero popolo palestinese e anche Hamas sembra essersene convinta, dopo che inizialmente aveva osteggiato la trasmissione, definendo il nome e l'idea del contest blasfemi. Dopo la vittoria, però, un avvocato vicino ad Hamas, per segnare il cambiamento, ha elogiato il ragazzo assegnandogli il titolo di "Ambasciatore dell'arte palestinese". Ma era stata proprio Hamas a rischiare l'autogol. Il ragazzo, infatti, nato in Libia ma cresciuto a Gaza nel campo di Khan Younis ha affermato di aver dovuto pregare Hamas per permettergli di lasciare Gaza per poi corrompere la polizia di frontiera egiziana per permettergli di raggiungere il Libano. Una volta arrivato là è riuscito a iscriversi e a competere senza altri palestinesi, dopo che un ragazzo ha abbandonato perché, secondo lui, Assaf aveva più chance di vittoria.

Subito dopo la vittoria il Presidente Abbas ha diramato un comunicato stampa in cui affermava: "Questa vittoria è fonte di orgoglio ed è una vittoria per i nostro popolo che è sulla strada di realizzare il sogno di uno stato indipendente della Palestina con Gerusalemme capitale".

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